venerdì 3 aprile 2015

SIMBOLI & PREFIGURAZIONI DELLA PASQUA, PRIMA PARTE DI 5, BY D'ANGELO

SIMBOLI & PREFIGURAZIONI DELLA PASQUA
-
SCHIUDERE UNA COMPRENSIONE PIU’ PROFONDA DELL’ESPIAZIONE DI CRISTO ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE PREDIZIONI NELL’ANTICO TESTAMENTO
(di Donald W. & Jay A. Parry – corretto ed integrato da M. D’Angelo)
PRIMA PARTE DI CINQUE


FESTE, DIGIUNI E CELEBRAZIONI:
I GIORNI SANTI ANTICIPANO L’ESPIAZIONE DI GESU’

Gli antichi Israeliti commemoravano diverse festività sacre incentrate su Gesù e sulla Sua Espiazione.
Queste festività includevano la Pasqua, la Festa dei Pani Azzimi, la Festa delle Primizie, la Festa delle Trombe, il
Giorno delle Espiazioni e la Festa delle Capanne (Levitico 23; Numeri 28–29). Le feste furono stabilite e
autorizzate dal Signore (Levitico 23:1, 9, 23, 26, 33). Ciascuna di esse era chiamata una «santa convocazione», o


santa assemblea (Levitico 23:3, 4, 8, 21, 24, 27, 35, 36), ciascuna comportava un’offerta o un sacrificio (Levitico
23:8, 12, 16, 25, 27, 36) e, soprattutto, ciascuna era incentrata sull’Espiazione di Gesù Cristo. Questo capitolo si
concentrerà principalmente sulla Pasqua e sul Giorno delle Espiazioni.

SIMBOLISMO MESSIANICO DELLA PASQUA
Celebrata ogni anno durante il mese ebraico di Abib (marzo/aprile), la Pasqua ricorda l’occasione in cui
l’angelo distruttore di Dio «passò sopra» [espressione riflessa in modo letterale in uno dei termini utilizzati per
indicare la Pasqua in inglese, ‘Passover’; NdT] gli obbedienti del popolo d’Israele. Questa festa, come prescritto in
Esodo 12, indica il sacrificio espiatorio di Gesù Cristo. L’agnello pasquale sacrificato (Esodo 12:3–6, 46)
prefigurava Gesù Cristo, il quale divenne l’Agnello sacrificato per i peccati del mondo. L’agnello pasquale doveva
essere senza difetto (Esodo 12:5), proprio come Gesù Cristo sarebbe stato senza difetto (1 Pietro 1:18–19) e
doveva essere maschio (Esodo 12:5), forse prefigurando il genere di Gesù. Inoltre, la festa comprendeva riti e
comandamenti in anticipazione della morte di Gesù sulla croce: il Suo sangue sarebbe stato sparso sulla croce,
sarebbe stato ucciso a mezzogiorno, da una grande assemblea. In effetti, le corrispondenze tra la Pasqua e la
morte di Gesù Cristo sono tanto notevoli da spingere Paolo a chiamare Gesù «la nostra Pasqua» (1 Corinzi 5:7).
Giovanni Battista Lo proclamò «l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo» (Giovanni 1:29).

La Pasqua ci insegna la legge della procura, ovvero la capacità o il potere di qualcuno di fungere da
sostituto per qualcun altro. Nella Pasqua, l’agnello fungeva da sostituto vicario per la famiglia d’Israele, cosicché
l’angelo distruttore passasse sopra di loro. In altre parole, Dio non richiedeva sangue umano ai membri della
famiglia, il figlio primogenito; piuttosto, il sangue dell’agnello, sparso sugli stipiti della porta la sera di
Pasqua, agiva in modo vicario al posto loro, in modo simile a come il sangue di Gesù Cristo ci salva dagli elementi
distruttivi della morte e del peccato. Ovviamente, coloro che mancavano di spargere il sangue sugli stipiti, come
gli Egizi oppure gli Israeliti negligenti o disobbedienti, non erano protetti dalla morte poiché il sangue
dell’agnello non li liberava dall’angelo distruttore.

Sebbene non continuiamo la tradizione della Pasqua ebraica al giorno d’oggi, Gesù Cristo utilizzò due
simboli tratti da essa, il pane e il vino, quando istituì il sacramento (Matteo 26:17–28) all’Ultima Cena, un pasto
pasquale, dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo» e «questo è il mio sangue, il sangue del patto, il
quale è sparso per molti per il perdono dei peccati» (Matteo 26:26–28). Il pane e il vino utilizzati nella cerimonia
della Pasqua ebraica guardavano al sacrificio di Gesù come Agnello Pasquale; il pane e l’acqua utilizzati nella
cerimonia del sacramento guardano indietro al corpo spezzato e al sangue sparso di Gesù.

Durante il passaggio dell’ostia (un surrogato moderno del pane e del vino) ci viene ricordato di prendere il  sacramento «in ricordo del corpo» di Gesù (il pane) e «in ricordo del sangue» di Gesù (il vino). Esempi di corrispondenza tra la Pasqua e Gesù sono riportati nella tabella sottostante. Molti sono diretti, come il
comandamento di Esodo 12:46 relativo all’agnello pasquale: «Non gli spezzate neanche un osso», adempiuto in
modo indubitabile in Gesù Cristo, come riportato in Giovanni: «Ma giunti a Gesù, [i soldati] lo videro già morto, e
non gli spezzarono le gambe… Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura: «Nessun osso di lui
sarà spezzato» (Giovanni 19:33, 36).

Altre corrispondenze sono più sottili. Ad esempio, il comandamento di spargere il sangue sugli stipiti
della porta può essere stato dato per insegnare agli antichi Israeliti che le loro entrate e loro uscite da quella
porta dovevano essere effettuate nel nome del Signore, oppure per ricordare loro che soltanto tramite il sangue dell’Agnello di Dio possiamo entrare per quella porta (o cancello, o velo) che conduce al cielo.

Corrispondenze:
PASQUA: L’offerta pasquale era un agnello.
GESU' CRISTO: Gesù era «l’Agnello di Dio» (Giovanni 1:29).
PASQUA: L’agnello era chiamato «la Pasqua del Signore» (Esodo 12:11).
GESU' CRISTO: Gesù fu chiamato «Pasqua» (1 Corinzi 5:7).
PASQUA: L’agnello pasquale doveva essere un maschio (Esodo 12:5; 46).
GESU'CRISTO: Gesù era un maschio.
PASQUA: L’agnello pasquale doveva essere senza difetto (Esodo 12:5).
GESU' CRISTO: Cristo era «senza difetto né macchia»
(1 Pietro 1:18-19).
PASQUA: L’agnello veniva sacrificato a Pasqua (Esodo 12:6).
GESU' CRISTO: Gesù fu sacrificato a Pasqua (Giovanni 19:14).
PASQUA: L’agnello pasquale veniva ucciso dopo mezzogiorno (Esodo 12:6).
GESU' CRISTO: Gesù fu ucciso dopo mezzogiorno (Matteo 27:46).
PASQUA: Israele mangiava erbe amare (Esodo 12:8).
GESU' CRISTO: Gesù bevve la coppa amara
PASQUA: Il segno del sangue dell’agnello salvò l’antica Israele dalla morte (Esodo 12:13)
GESU' CRISTO: Il sangue espiatorio di Cristo salva l’anima dalla tomba e dalla morte spirituale
PASQUA: Il sangue dell’agnello veniva sparso sull’architrave e sui due stipiti (Esodo 12:7).
GESU' CRISTO: Il sangue di Cristo cadde sulla trave orizzontale e su quella verticale della croce.
PASQUA: Il resto dell’agnello doveva essere consumato dal fuoco (Esodo 12:10).
GESU' CRISTO: Il Signore diede tutto Se stesso, corpo e spirito.
PASQUA: Israele mangiava la «carne» dell’agnello (Esodo 12:8).
GESU' CRISTO: Il pane sacramentale (ostia) che mangiamo rappresenta il corpo di Cristo (Matteo 26:26).
PASQUA: I maschi primogeniti d’Egitto morirono (Esodo 12:29).
GESU' CRISTO: Cristo era il Primogenito del Padre e il primogenito dai morti (Colossesi 1:18).
PASQUA: Tutta l’assemblea uccideva l’agnello pasquale (Esodo 12:6).
GESU' CRISTO: Tutta la nazione uccise Gesù (Matteo 27:20-23; Luca 23:1, 10, 13, 23, 35)
PASQUA: Agli stranieri era proibito mangiare l’agnello pasquale fino a che non fossero stati circoncisi (Esodo 12:43,48)
GESU' CRISTO: Soltanto coloro i quali entrano in alleanza con Cristo sono salvati
PASQUA: Non si doveva spezzare alcun osso dell’agnello sacrificale (Esodo 12:46)
GESU' CRISTO: Le ossa di Cristo non furono spezzate sulla croce (Giovanni 19:33).
PASQUA: La Pasqua liberò Israele dalla schiavitù (Esodo 12:31).
GESU' CRISTO: L’Espiazione liberò i mortali dalla schiavitù del peccato e della morte.
PASQUA: La Pasqua offrì una liberazione temporale a chi sparse il sangue dell’agnello sui propri stipiti (Esodo 12:7,12).
GESU' CRISTO: Gesù offre una liberazione spirituale a coloro che accettano il Suo sangue (Matteo 1:21; Luca 4:18).
PASQUA: Il calendario Israelita ricominciava a Pasqua (Esodo 12:2).
GESU' CRISTO: Il mondo conta gli anni dalla nascita del Salvatore.
PASQUA: Chi non osservava la Pasqua veniva reciso (Esodo 12:15; Numeri 9:10-13).
GESU' CRISTO: Chi non accetta Gesù, la Pasqua, viene reciso.

PREFIGURAZIONE MESSIANICA NEL GIORNO DELLE ESPIAZIONI
Il Giorno delle Espiazioni, celebrato il decimo giorno del settimo mese dell’anno, era un’antica festività
Israelita estremamente sacra. Durante questo giorno, il sommo sacerdote espiava per il tabernacolo e l’altare,
per i sacerdoti e per il popolo. « Questa sarà per voi una legge perenne: fare una volta all'anno, per i figli d'Israele,
l'espiazione di tutti i loro peccati» (Levitico 16:34). Il Giorno delle Espiazioni s’incentrava su un certo numero di
riti relativi all’espiazione, come il sacrificio di un toro e di un capro, l’aspersione d el sangue sull’altare, la
confessione dei peccati sul capo di un secondo capro (il capro espiatorio) mediante l’imposizione delle mani e
l’ingresso del sommo sacerdote nel luogo santissimo del tempio. L’unico scopo di questi riti era rappresentare
simboli perfetti del grande ed ultimo sacrificio: l’Espiazione infinita di Cristo. Nel libro The Promised Messiah,
sotto l’intestazione «Il Giorno delle Espiazioni: Un simbolo di Cristo», Bruce R. McConkie scrisse: «Ora,
giungiamo al cuore e al centro dell’intera struttura Mosaica, l’Espiazione del Signore Gesù Cristo. Questo è
l’intero scopo della Legge di Mosè… I simbolismi principali, le similitudini più perfette, i simboli e le
prefigurazioni senza pari erano presentate dinanzi a tutto il popolo una volta all’anno, nel Giorno delle
Espiazioni».

GIORNO DELLE ESPIAZIONI:
L’Espiazione era compiuta per tutti gli Israeliti (Levitico 23:27-28).
CRISTO: Gesù Cristo compì l’Espiazione per tutti.
GIORNO DELLE ESPIAZIONI: Il Sommo Sacerdote officiava nel Giorno dell’Espiazione (Levitico 16).
CRISTO: Quale «sommo sacerdote dei beni futuri» (Ebrei 9:11), Gesù offre l’Espiazione infinita.
GIORNO DELL'ESPIAZIONE: Il Sommo Sacerdote indossava indumenti sacri, bianchi, di lino (Levitico 16:4).
CRISTO: Il «lino fino e… puro» rappresenta «le opere giuste dei santi» (Apocalisse 19:8); le loro vesti sono rese bianche tramite il sangue espiatorio di Cristo.
GIORNO DELL'ESPIAZIONE: Il Sommo Sacerdote sacrificava animali per compiere un’Espiazione per le iniquità, le trasgressioni e i peccati d’Israele
(Levitico 16:6, 11, 15-20).
CRISTO: Gesù offrì Se stesso come sacrificio per i peccati del mondo (Ebrei 7:27). Il suo sacrificio fu «non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue» (Ebrei 9:12).
GIORNO DELL'ESPIAZIONE: Nessuno accompagnava il Sommo Sacerdote nel luogo santissimo, dove compiva un’espiazione per il popolo (Levitico 16:15-17, 34).
CRISTO: Da solo in un’opera sacra
Gesù calpestò il tino da solo (Isaia 63:1-3) quando espiò per i nostri peccati.
GIORNO DELL'ESPIAZIONE: Il Sommo Sacerdote rappresentava Israele dinanzi a Dio (Levitico 16:3, 6, 11).
CRISTO: Il Sommo Sacerdote, ci rappresenta dinanzi a Dio (Ebrei  7:26-27; 9:11; 1       Timoteo 2:5).

ALTRE FESTE ISRAELITE CHE ANTICIPANO L'OPERA DI REDENZIONE DI GESU'
Oltre alle feste descritte sopra, Levitico 23 elenca altre festività che profetizzavano l’opera di redenzione di Gesù.
1. L’anno del Giubileo. Dopo sette cicli di sette anni, ovvero ogni cinquantesimo anno, gli Israeliti
celebravano l’anno del Giubileo (il termine «Giubileo» deriva dall’ebraico yobel, «corno di montone», utilizzato
per annunciare il Giubileo stesso). Durante l’anno, si celebrava la libertà, le terre che erano passate di mano
ritornavano al proprietario originale e tutti gli schiavi nati in Israele venivano liberati. Le terre coltivate venivano
fatte riposare per un anno e i prodotti agricoli che crescevano spontaneamente erano lasciati ai poveri. Infine,
tutti i debiti dovevano essere condonati (Levitico 25:8–55; 27:16–25; Numeri 36:4; Nehemia 5:1–13). L’anno del
Giubileo era noto anche come «anno di redenzione» e molti aspetti di quest’anno riguardano l’opera di redenzione di Gesù. L’attenzione rivolta alla libertà e alla liberazione degli schiavi, ad esempio, riportano alla
mente il concetto che tutti noi siamo liberati dalla morte e dai nostri peccati grazie all’Espiazione di Gesù.
2. La festa delle Trombe. La festa delle Trombe fu anch’essa istituita «per fare l’espiazione» (Numeri
29:5) per gli Israeliti. Questa festa profetizzava l’opera redentrice di Gesù, indicando il tempo in cui una tromba
annuncerà la Sua Seconda Venuta, poiché Egli «con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio,
scenderà dal cielo» (1 Tessalonicesi 4:16; Matteo 24:31). Inoltre, una tromba annuncerà la resurrezione (1
Corinzi 15:52; DeA 29:26), realizzata grazie all’Espiazione.
3. La festa dei Pani Azzimi. Il pane azzimo simboleggia Gesù Cristo, il «pane della vita» (Giovanni 6:35);
esso rappresenta inoltre i Santi di Dio, ai quali è comandato: «Purificatevi del vecchio lievito, per essere una
nuova pasta, come già siete senza lievito» (1 Corinzi 5:7), cosa che siamo in grado di fare tramite l’Espiazione di
Cristo.
4. La festa delle Primizie. All’inizio della primavera, gli antichi Israeliti tenevano una festa per celebrare le
primizie, ovvero i primi raccolti della stagione. Per questa festa, si mieteva un fascio di spighe e lo si presentava
al tempio, al sacerdote, il quale lo agitava dinanzi al Signore. Oltre alle primizie, si presentavano molte altre
offerte simboliche per questa festa, incluso un agnello maschio privo di difetti, della farina fine mischiata con olio
d’oliva e del vino (Levitico 23:9–14). Le primizie stesse simboleggiano Gesù Cristo, il quale fu il primo a
risorgere. Egli è la «primizia di quelli che sono morti» e viene chiamato «Cristo, la primizia» (1 Corinzi 15:20–23). Come le primizie venivano agitate di domenica, così la resurrezione di Gesù avvenne di domenica.

NOTE
1. Vedere anche il confronto tra la Pasqua e il sacrificio di Gesù in Bruce R. McConkie, Promised Messiah, 428–31.
2. McConkie, Bruce R., Promised Messiah, 435.

Nessun commento:

Posta un commento