Ieri mattina si è svoltaun’altra udienza del processo di Terre d’Acqua nelle austere
aule del Tribunale di Vercelli con l’ ascolto dei teste portati dalla
Difesa. Sono stati ascoltati dal collegio presieduto da Maria Teresa
Guaschino (a latere Marco
Dovesi e Andrea
Massaro) le deposizioni dei
testi citati dalla difesa, in particolare sono stati interrogati dall’
Avv. Giuseppe Greppi, difensore dell’ ex
assessore in comune di Trino Alessandro Giolito. I teste sono stati
interrogati anche dal difensore dell’ Ing. Nicola Sirchia, Avv. Alessandro Bazzi controinterrogati dalla Pubblica
Accusa rappresentata dal p.m. Pier
Luigi Pianta.
Presente in aula l’
On. Roberto Rosso. Il primo ad esser
ascoltato è stato Giovanni Rosso, vice sindaco di Trino
all’ epoca dei fatti, che si ricorda essere il periodo compreso tra gli
anni 2006 e 2007 periodo del passaggio del regime di Terre d’ Acqua da
Società Consortile ad In House. Le domande della difesa hanno riguardato
quasi sempre la sede che la società aveva a Trino, in particolare riguardo
l’ ampiezza dei locali e i loro arredi. E’ emerso dalle testimonianze, non
sempre completamente concordi, che la sede era piccola e con pochi arredi,
composti da qualche mobile e forse un computer. Inoltre la società non
disponeva di autovetture o simili.
Dopo la prima deposizione è stata la
volta di Maria Franca Giorcelli, all’ epoca segretario
comunale di Trino. La difesa chiede. “I rapporti con Terre d’
acqua da chi erano tenuti?” La risposta al quesito: “Quasi sempre da Alessandro
Giolito, raramente da altri membri del c.d.a.” E ancora: “La sede di Terre d’ acqua
era fornita dal comune di Trino?” “La sede- ha ricordato il
segretario- che consisteva in un monolocale sicuramente non
adatto per fare riunioni è stata fornita dopo il cambiamento del regime
societario” La breve
testimonianza di Cinzia Cavano, allora dipendente
della Cassa di Risparmio di Alessandria dove la società aveva il proprio
conto corrente ha ribadito che Alessandro Giolito si occupava dei rapporti
con la banca. E’ stata accolta in seguito la testimonianza di Fabio Margara, il dottore commercialista
titolare dello studio incaricato di tenere e controllare la contabilità di
Terre d’ Acqua. “Il mio studio ha tenuto i contatti con
Alessandro Giolito prima, poi con l’ Ing. Nicola Sirchia ed infine con
Tino Candeli.” La
collaboratrice nello studio del commercialista Maria Torchia ha ribadito le fattezze della
sede e parlato del lavoro svolto. Il giudice Guaschino le ha rivolto la domanda: “Dai verbali delle
perquisizioni allo studio commercialistico è emerso che sono stati trovati
verbali redatti ma non trascritti. Come mai?” Il teste ha
ribattuto: “Sono state
delle semplici dimenticanze.” E poi: “Ha ricevuto finanziamenti
per alcune feste organizzate negli anni 2006/2007 Terre d’
Acqua?”“Non ricordo. Il 2006 è stato un anno
chiuso con forti perdite dalla società, il 2007 invece è stato chiuso
positivamente”. E’
stata inoltre sentita sempre per lo studio commercialistico Lucia Tortora. Gianna Mattei, dirigente del settore
finanziario della Provincia di Vercelli ha ricordato come prevalentemente
fossero Giolito e Sirchia i referenti per la società e per le
rendicontazioni che andavano presentate dopo aver svolto le attività per
cui i finanziamenti sono stati ricevuti. Infine sono stati ascoltati Daniele Pane eAlessandro Barberis entrambi organizzatori di alcuni
eventi progettati e poi realizzati da Terre d’ Acqua. L’udienza quindi,
senza particolari colpi di scena o risvolti si è chiusa in attesa della
prossima dell’ 8 novembre.
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