domenica 27 maggio 2012

L'ARTISTA CRESCENTINESE MARIA GIULIA ALEMANNO PRESENTA NEL SUO BLOG LA MOSTRA DEDICATA A MARILYN MONROE APERTA A CRESCENTINO


Dedicata ad una stella la cui luce non si è mai spenta.   S’intitola MARILYN MONROE 50 anni fa come oggi IL MITO la mostra allestita dal 26 maggio al 10 giugno 2012 nei locali dell’ Ex Cinema Moderno, in viale Po 15 a  Crescentino (Vercelli), dove negli anni 60 lo struggente splendore dell’ attrice tante volte ha  illuminato il grande schermo. Non ci sarebbe  dunque spazio più adatto per ospitare l’eccezionale esposizione, frutto dell’appassionata ricerca di un collezionista, di oltre 500  immagini e di  un gran numero di riviste, cartoline, poster, locandine e documenti,  alcuni unici e rari, legati alla vicenda pubblica e privata di un’attrice e di un donna indimenticabile.
Di speciale significato artistico e simbolico è l’opera di
 Ugo Nespolo, artista di fama internazionale e presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che ha voluto essere presente con un ritratto dell’attrice,  vera e propria icona del ‘900, a cui  ha  di recente dedicato la mostra  ” Marilyn - Il sogno infranto”.

Ugo Nespolo ©: MARILYN,  multiplo in serigrafia cm.60 x 60 - 2011

MARILYN MONROE 50 anni fa come oggi IL MITO, ideata, allestita e curata da  CMT, Collezioni Mostre Turismo Onlus, gode del patrocinio della Città di Crescentino -Assessorato alle Manifestazioni, della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, del Consiglio Regionale del Piemonte, del Museo Nazionale del Cinema di Torino ed è stata possibile grazie all’ aiuto e alla collaborazione  dell’ Associazione Culturale Onlus Elegguà e dell’ Agriturismo Riso Greppi, a cui si deve la pubblicazione del catalogo.

Una fotografia del 1945  ci mostra Marilyn Monroe diciannovenne.   Si chiama Norma Jeane Baker, è  ragazza dallo sguardo triste vestita in modo austero.  In altre foto sorride sulla neve o sorregge un agnellino, apparentemente spensierata.  Ha già alle spalle il naufragio di un matrimonio quando inizia la carriera di fotomodella. Apparirà scandalosamente sul primo numero di Playboy e presto i suoi capelli castani diventeranno biondo platino. Sta nascendo la stella destinata a conquistare Hollywood ed il mondo.

E’ del 1948 una  rara fotografia  di Scudda HooScudda Hay! il primo film in assoluto di Marilyn. Niente più di una breve apparizione ma la sua straordinaria bellezza non può passare inosservata.

La mostra segue, passo dopo passo, la sua ascesa d’attrice,  proponendo momenti memorabili di Niagara e Quando la moglie è in vacanza (il suo sorriso disarmante e compiaciuto nella celebre sequenza della gonna bianca, che si alza sulla griglia di areazione della metropolitana, è una delle scene più celebri della storia del cinema). E ancora, per citarne alcuni, Gli uomini preferiscono le biondeFermata d’autobus ,A qualcuno piace caldo, tutti film che esaltano il fascino, la voce ed il talento di questa donna baciata dal successo e dalla fortuna, eppure tragicamente sola.

Così, nell’esposizione, accanto alle immagini del trionfo sugli schermi, si susseguono quelle di una vita segnata da una disperata richiesta d’amore: il naufragio dei suoi matrimoni conJoe Di Maggio ed Arthur Miller, le tante avventure, gli eccessi impietosamente riportati dai rotocalchi, le storie intrecciate con i fratelli Kennedy, la sua tragica fine dell’agosto del 1962, ancor oggi avvolta nel mistero, che ha contribuito, tristemente, alla nascita del mito.

I curatori, per ricordarla a 50 anni dalla scomparsa, bandendo ogni morbosità,  suggeriscono una visione ed una lettura della mostra cariche di tenerezza e delicata partecipazione.  Come spiega il critico d’arte Massimo Olivetti nella presentazione in catalogo: “Mito e sogno s’intrecciano, si confondono e si alimentano nella raccolta e nella rassegna di immagini che ripropongono attimi e momenti, che replicano all’infinito ogni pezzetto di Marilyn, del suo sorriso, del suo latteo candore, della sua sconfinata infelicità alla ricerca di un salvatore. A lei ed a noi è dedicata questa mostra, alla sua persona e alle nostre chimere. Alberto Barbera direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, custode dei sogni e dei miti in celluloide, ne ha colto il significato offrendo il patrocinio. EdUgo Nespolo, presidente del medesimo museo, lo ha affiancato, esponendo una sua opera ispirata a Marilyn”

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