mercoledì 19 maggio 2010

CAFFE' LETTERARIO DEL 21 MAGGIO: BRUNO TINTI


Venerdi' 21 maggio alla biblioteca Degregoriana, nuovo appuntamento con Il caffè letterario organizzato a cura della Sindaca Marinella Venegoni in collaborazione con Chiarelettere editore e presentato come al solito da Marilena Vittone.

L'ospite graditissimo di questo venerdi' è Bruno Tinti, ex procuratore presso la procura di Torino, già docente di diritto penale all'Università del Piemonte Orientale , attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano, Tinti presenterà la sua ultima fatica letteraria: LA QUESTIONE IMMORALE , che segue il grande successo del precedente Toghe Rotte, sempre edito da Chiarelettere.

Dal suo blog sul sito di Chiarelettere ecco come lui si descrive:


Sono nato tanti anni fa, molti di più di quanto mi piacerebbe.

Mi piace andare in motocicletta, sciare, arrampicare, giocare a tennis, viaggiare in camper; insomma mi piace godermi la vita.

In realtà ci sono riuscito poco, perché ho sempre lavorato come una bestia, e sempre nel campo penale.Nel lavoro sono stato fortunato perché ho avuto come capi persone straordinarie, prima Mario Carassi e poi Bruno Caccia, morto ammazzato per le solite ragioni per cui si ammazza un magistrato: troppo onesto, troppo efficiente, intransigente, non condizionabile.

Da loro ho imparato sul campo tutto quello che è importante sapere per fare il magistrato, senza cui diritto e procedura servono a poco; anzi sono strumenti pericolosi.Da più di venticinque anni mi occupo di diritto penale dell’economia, falsi in bilancio, frodi fiscali, reati fallimentari e finanziari, tutta roba difficile da gestire nel contesto politico e giudiziario italiano.

Per qualche anno ho fatto anche il professore all’università, ma ho scoperto che era troppo faticoso: professore e Procuratore della Repubblica riempiono due vite; e a me quella che avevo serviva anche ad altro.In tempi meno conflittuali sono stato anche consulente di qualche Ministro e ho scritto la legge che punisce i reati tributari, in vigore ancora adesso; solo che me ne lamento tutte le volte che me ne parlano perché il Parlamento (tutti d’accordo, senza distinzione tra maggioranza e opposizione) me l'ha cambiata e quella che è venuta fuori è l’ennesima legge fatta per non funzionare.

Questa stessa tecnica è stata utilizzata per quasi tutte le leggi che riguardano il mio settore professionale, reati societari e fallimentari in particolare; e così progressivamente il mio lavoro è diventato più o meno inutile. E così mi sono stufato di lavorare in un’azienda in cui entrano camion carichi di carta ed escono camion carichi di carta, e alla fine ho lasciato la magistratura e mi sono messo a fare "il cantastorie".Scrivo e racconto: quello che ho imparato di leggi, politica e giustizia.


Di seguito una breve presentazione de La questione Immorale a cura del sito http://www.ibs.it/:

Il problema più urgente: riformare la giustizia. Separazione delle carriere, non obbligatorietà dell'azione penale, responsabilità civile dei magistrati, blocco delle intercettazioni telefoniche. Più che l'efficienza della giustizia ai politici sembra stare a cuore il controllo dei magistrati e la garanzia dell'impunità. Questo libro spiega il come e il perché. Basta togliere l'iniziativa al PM e metterlo alle dipendenze del potere politico. O gli si può togliere il controllo della polizia giudiziaria. O limitare le intercettazioni. Mentre polizia, servizi e quindi il governo per motivi di sicurezza possono intercettare migliaia di cittadini. Un enorme archivio segreto. E nessuno dice niente. In realtà molto si potrebbe fare per rendere più efficiente la giustizia. Subito. Tinti, procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, lo dimostra. E tutti lo sanno. Ma una giustizia che veramente funzioni fa troppa paura.


Mauro Novo
http://www.mauroatlarge.blogspot.com/

13 commenti:

  1. Gentile e buon MAuro,
    lei sta mettendo un po troppe foto del vice sindaco Allegranza sul suo blog!
    Devo dire che è molto elegante in questa foto.
    Però come al solito sempre uomini.

    Un saluto
    Pina la femminista

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  2. Ma il signore in questione prende l'indennità o la pensione da magistrato?
    Giusto per capire da che pulpito arriva la predica.
    S.J.

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  3. Presi dall'organizzazione del Chicobum, in Comune si sono dimenticati di esprimere il lutto per i nostri due ragazzi italiani caduti nel vile attentato. Nessuna bandiera a mezz'asta sul balcone del Municipio... almeno fin verso le sedici di oggi pomeriggio quando qualcuno avrà pensato di ricordarlo all'Amministrazione! Ma cosa volete che sia... meglio pensare ai Gem Boy o ai Nomadi che a due giovani vite spezzate... Chissà cosa ne penseranno i membri dell'Associazione Alpini? Si faranno sentire?

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  4. Davvero!?!?!? Che vergogna!!!! Speriamo almeno che stasera in Consiglio Comunale la Sindaca si scusi per la gravissima dimenticanza.

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  5. Anche per lei, Sig. Novo, una nota di demerito per non aver scritto neppure due parole in ricordo dei due Alpini morti lunedì scorso in Afghanistan.

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  6. Grazie anonimo, per la sua sensibilità e per il suo spirito di osservazione.
    Saint-Just

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  7. non mi risulta che oggi fosse lutto nazionale quindi che senso avevano le bandiere a mezz'asta?

    si volevano forse ricordare i due morti sul lavoro in afghanistan?
    allora ricordiamo tutti i giorni i 3 morti sul lavoro in italia

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  8. pina la femminista..ma dove l'ha visto allegranza in foto?

    è stata colpito anche lei dalla sindrome che vede i nostri politici nelle foto in cui non ci sono? (vedi magda tasso avvistata ovunque)

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  9. decesso militari italiani a Herat – esposizione bandiere a mezz’asta
    La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto l'esposizione delle bandiere nazionale ed europea a mezz'asta sugli edifici pubblici dell'interno territorio nazionale in segno di lutto per la tragica scomparsa dei due militari deceduti ad Herat da mercoledì 19 maggio 2010, giorno del rientro delle salme, fino a giovedì 20 maggio giorno delle esequie solenni.
    S.J.

    Vedete voi.
    Sveglia!! il Chico comincia solo domani.

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  10. cari anonimi, e caro anonimo che mi fa la nota di demerito, in Afghanistam muoiono molti militari britannici e americani, lo sa quanti? 10 o 15 volte gli italiani, nessuno si sognerebbe mai di proclamare lutti o di mettere bandiere a mezz'asta, qui lo facciamo e trasmettiamo anche i funerali in tv, siamo latini
    Lo sa come la bbc liquida le notizie sui morti in guerra in afghanistan? 1 minuto, nessun nome e la formula, "la famiglia è stata avvertita".
    Quello del soldato nel 2010 è un mestiere, ben pagato, pericolosissimo, pienamente volontario.

    Io sto con il modo inglese di dare le notizie, solidarizzare PRIVATAMENTE e PREGARE privatamente per queste anime.

    La sindaca ha ricordato i morti in Afghanistan all'inizio del consiglio comunale, tutte le altre considerazioni fatte sul chicobum e sul fatto che non si sia messa la bandiera a mezza asta perchè tutti in municipio pensano solo piu' a quello sono STRONZATE GALATTICHE, un altro modo per buttar merda sulla signora Venegoni,i cui successi e capacità cominciano a rodere seriamente a qualcuno.
    Mauro Novo

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  11. Sig. cittadino italiano Mauro Novo.
    Sono d'accordo su buona parte del suo commento, le dico però che chi giura per lo Stato deve seguirne le indicazioni, come hanno fatto i due alpini caduti.

    Che sono quelle che ho riportato.
    fonte: https://www.prefettura.it/Sites/?f=Spages&s=news.php&id_argomento=877&id_sito=1149&id_avviso=11805

    Non sono un esperto del settore, ma se la Sindaca dicesse quello che dice lei rischia l'esonero e forse di peggio.
    La bandiera andava abbassata. Punto.
    Si sono dimenticati? Va bene, capita, io per primo non ne faccio una questione.
    Cercare delle motivazioni però non è concepibile.
    Saluti.
    S.J.

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  12. Mettiamo bandiere a mezz'asta per i dipendenti della TISSEN, e per i 2500 decessi del gruppo ETERNIT, ogni giorno migliaia di persone rischiano la vita per il proprio lavoro, che non dimentichiamoci anche i militari scelgono liberamente, cosi' come liberamente ognuno deve ricordarli, non servono bandiere a mezz'asta ne funerali di stato, ma sostegno alle famiglie, fatti concreti non lacrimucce di circostanza. Onore a TUTTI i caduti sul lavoro, militari o minatori che siano. Fatti e non bandiere a mezz'asta.....

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  13. difatti saint just io non sono la sindaca, ma un blogger un po' contestatario e mi creda, ho provato dolore per la morte dei due ragazzi militari, come lo provo per i giovani che muoiono sul lavoro o in incidenti stradali, un dolore diverso per ogni tipo di morte, io mi prendo la responsabilità per cio' che ho scritto, io non sono un pubblico ufficiale come la signora Venegoni, ritengo quindi di essere libero di esprimere una opinione personale sul mio blog personale.
    mauro novo

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