venerdì 26 marzo 2010

PAOLO MARIA MOSCA: CHIARIMENTI

Ho ricevuto questo lungo commento che merita assolutamente di essere pubblicato con una certa rilevanza, ringrazio coloro che vorranno correggere o mettere qualcosa in piu' visto che la spiegazione era molto tecnica e che io non sono ferrato in certe cose, quindi nel mio post possono essere sfuggite cose importanti , un post poi, non puo' essere lunghissimo, quindi , se vi saranno altre importanti disamine verranno naturalmente pubblicate con risalto
m.n.




Caro Mauro,ieri sera temo che si sia perso di vista il vero obbiettivo delle mie domande.

Per iniziare il dott. Ghisolfi ha fatto una ampissima (1ora)lezione di ecologia ineccepibile sotto il profilo ambientale, ma che in specifico del progetto di Crescentino non parlava; terminata l'introduzione si è passati alla spiegazione che un impianto come quello che vuole essere costruito è di per sé “verde” perche si basa sullo sfruttamento di BIOMASSE LOCALI.

Ora, lungi da me è fare un discorso sui prezzi della materia prima, invece importantissimo risulta porre attenzione al fatto che secondo me, prima di parlare di costruzione di un impianto industriale di quella portata che dovrebbe funzionare a BIOMASSA LOCALE ci si dovrebbe sincerare della disponibilità assoluta e perpetrata nel tempo della materia prima, io almeno lo farei.

E' come dire che voi vi comperate la automobile a metano dicendo che conviene avendo letto il prezzo del metano su internet, senza considerare che il distributore di Crescentino non funziona, quello di Chivasso funziona a volte e per fare il rifornimento bisogna andare a Torino ogni volta;

Qui sta succedendo la stessa cosa, facciamo un super impianto che dovrebbe utilizzare biomassa limitrofa senza che nessun agricoltore ancora ne sappia nulla e in più sventolando il benestare delle associazioni degli agricoltori piemontesi.

Bene, io queste associazioni (Confagricoltura e Coldiretti, non Cia perchè non ho avuto abbastanza tempo) mi sono fatto premura di contattarle una ad una (sedi provinciali Vercelli Torino Alessandria e sede regionale) e vi posso garantire che con nessuna di esse vi è uno straccio di accordo di fornitura.

La seconda domanda era incentrata sul tipo di termovalorizzatore che verrà installato e sul tipo di materiale bruciabile al suo interno,e qui la risposta è stata al momento rassicurante, ovviamente andrà verificato esattamente quanto affermato, ovvero che quel tipo di impianto viene costruito ad hoc per bruciare il loro scarto di fermentazione verde.Su questo c'è tempo per informarsi meglio quando verrà presentato il progetto, per ora attendiamo.

Mi fa piacere che si sia detto così ma meglio tenere le antenne diritte.Sgomberiamo il campo da affermazioni del tipo Paolo Mosca il fratello del consigliere.... ha attaccato duramente... io sono un agricoltore, lavoro anche all'università di agraria in un progetto che tra le altre cose studia il destino del residuo organico di riso nel suolo nel tempo, calcolandone i benefici nel lungo periodo e mi permetto di far notare alcuni aspetti; il mio non è un attacco, voglio mettere i "puntini sulle i" e capire meglio alcune cose, dopodiché superati questi punti, credo che questo progetto sia ottimo e non è detto che se ad un prezzo (che ad oggi non si conosce) vantaggioso per i cerealicoltori anche io non decida di conferire anche la mia di paglia (il prezzo deve essere superiore al beneficio economico ed ambientale che avrei lasciando la paglia al suolo) .

Chiedo solo certezza di utilizzo di materia organica locale (200.000 tonnellate equivalenti a circa 50.000-60.000 ettari che significano l’80% delle risaie piemontesi) e certezza del tipo di impianto di termovalorizzazione, chiedo solo certezze riscontrabili e non ipotesi.

Paolo Maria Mosca
26 marzo, 2010 08:49

21 commenti:

  1. dove ghisolfi prenda la paglia credo che ai crescentinesi non gliene possa fregare di meno.
    la prendesse anche in siberia a noi (non agricoltori) cosa cambia?
    i benefici occupazionali e i soldi per il comune arriverebbero lo stesso.
    saranno problemi di ghisolfi se non riuscirà a reperire la paglia qui vicino.
    credo però che uno che mette di tasca sua decine di milioni di ero non vada a fare un salto nel buio.

    Poi magari le associazioni di categoria agricoltori hanno già dei pre-accordi con ghisolfi ma non vedo perchè lo debbano dire ad un qualsiasi cittadino che telefona per chiedere.

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  2. Anonimo le manca proprio la prospettiva generale, scusi. Dovrebbe fregarle e molto di cosa bruciano nell'imceneritore se la paglia non c'è o se costa troppo farla arrivare dalla Siberia. Forse farebbe bene a trasferirsi un po' a Vercelli di fianco all'inceneritore che chiuderà nel 2011 per essere sostituito vedrò come

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  3. ghisolfi mi pare sia stato chiaro.
    la fabbrica brucerà solo paglia per 3 motivi:
    1) sarà autorizzata solo a bruciare paglia
    2) l'impianto non sarà in grado di bruciare rifiuti
    3) ghisolfi non ha intenzione di trattare rifiuti

    ad oggi mi preoccupo per come arrivare a fine mese.
    chi si preoccupa di quanto costa la paglia kkforse non ha le mie difficoltà.

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  4. a signor CHIAREZZA ,
    forse Lei, che si definisce chiarezza, ha le idee un po' confuse. La paglia non sarà bruciata, ma distillata per produrre etanolo. I residui ( lignina ) saranno bruciati per produrre energia elettrica. L'impianto funzionerà a paglia di grano, orzo, segala, stocchi di granuturco e canne. Se non sarà disponibile la paglia di riso, pazienza.....

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  5. Se i signori Mosca non vorranno vendere la loro paglia ci sarnno migliaia di altri agricoltori disponibili a farlo. I BASTIAN CUNTRARI ( Mosca ) che se la tengano.

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  6. Ormai è chiaro a tutti: i Mosca sono solo presenti per polemizzare

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  7. Bene, mi sembra che il commento migliore sia:
    ai crescentinesi non può fregà de meno da dove arriverà la meteria prima da utilizzare.
    I coltivatori locali non vogliono portare la loro paglia alla Ghisolfi? Staremo a vedere, ma tutto lascia presupporre che ci sarà la fila dei carri davanti ai cancelli.

    Qual'è il problema dei Mosca?
    La loro paglia? L'inquinamento?
    Ora vorrei fare una simpatica domanda al Mosca agricoltore: nella sua azienda, lei utilizza fertilizzandi, disinfestanti, additivi, prodotti chimici, carburanti fossili?
    Molto probabilmente si, non potrebbe farne a meno.
    E allora perchè ergersi a ecologista No-Tut?
    Io penso che le domande da fare a Mossi/Ghisolfi fossero altre, ma non ne vedo traccia nemmeno nei commenti.
    Cordiali saluti
    Saint-Just

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  8. Chiamatelo polemizzare, chimatelo in senso ironico chiarezza, chiamatemi bastian cuntrari ma io, a differenza di tutti voi anonimucci (o di lei perchè è sempre lo stesso) ho delle idee che porto avanti con forza e coraggio. Io le mie idee le espongo supportandole con dati con prove con riscontri, a me delle chiacchiere da bar non interessa.
    Se dico che gli agricoltori la paglie se la tengono, lo dico a ragion veduta, lo dico come persona informata sui fatti come persona che proviene da un mondo ai più forse troppo sconosciuto. Sono già stati avviati nel passato almeno due sondaggi per l'apertura di altrettante centrali a paglia di riso, progetti rimasti progetti proprio perchè il mondo agricolo non ha dato la risposta che ci si aspettava. Gli agricoltori di contratti decennali non vogliono sentire ragione, proprio perchè allo stato di prezzi attuale non sanno nemmeno cosa semineranno la prossima stagione.
    Detto ciò se si troverà la paglia da chissà quale posto non mi interessa, trovo strano però che si parli di utilizzare una cosa di cui ad oggi non si ha in alcuna misura il possesso; ma stiamo scherzando?
    Una lezione di ecologia di 1 ora per arrivare al punto che far fermentare quelli che loro chiamano "scarti agricoli" specie se provenienti dalle "praterie di grano o riso con in centro l'impianto utilizzatore" (parole di Ghisolfi) sarebbe la cosa più sensata e bella e pulita del mondo, salvo non considerare che la materia prima delle praterie ognuno ad oggi se la tiene per se; mi pare solo un tantino strano.
    Quanto agli accordi segreti tra Ghisolfi e qualche associazione fantasma, bè su questo non posso affermare nulla. Io sono associato alla Confagricoltura, e le posso garantire caro anonimo che di accordi proprio non ve ne siano, (allegherò al più presto scansione di articolo apparso sulla rivista di CONFAGRICOLTURA in data odierna a supporto di quanto sopra), quanto alla Coldiretti sono dello stesso avviso.
    E poi ance se vi fossero accordi "segreti" che importa la sostanza non cambia la paglia resta in campo fino a quando il proprietario non cambia idea, su questo non ci piove.

    Sulla questione inceneritore sono contento delle risposte datemi ma non per questo credo che saranno tutte rose e fiori. Voglio garanzie, perchè poi si sa ad un impianto nuovo da 10-11 MW fatto per bruciare lignina, se la lignina domani non conviene più si terrà mica fermo? Si convertirà a qualcos'altro di più conveniente, informatevi sugli impianti a biomassa piemontesi nati come più verdi del verde e finiti a bruciare qualsiasi schifezza. Sicuramente il caso Ghisolfi non sarà uno di questi ma lo dicano con chiarezza e si impegnino per iscritto.
    Una volta garantita questa cosa sarò super d'accordo anche io.

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  9. Caro SJ, ci risentiamo, io non mi ergo ecologista no-tut, come dice lei, chiaramente fare agricoltura nel 2010 significa utilizzare combustibili, fertilizzanti ed antiparassitari, ma questo cosa centra? Proprio perchè ho una coscienza ecologista mi permetto di fare osservazioni in merito alla questione del considerare la paglia uno scarto, proprio perchè se la paglia viene lasciata al suo posto (non bruciata in campo come fa qualcuno)essa svolge una funzione di fertilizzazione che altrimenti non avverrebbe rendendo necessaria l'integrazione con fertilizzante chimico, e fin qui non ci piove.
    Detto ciò, dico solo che trovo strano prima costruire l'impianto poi pensare all'approvvigionamento, se voi non lo trovate strano amen.

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  10. Vuole le risposte dagli altri e lei per primo non le da.
    Faccia girare le sue coclee e il suo essicatoio ad energia solare o con la vite di Archimede, o viaggiare il trattore a vela, o la mitica Trebbia facendo pedalare Al-Tro, dopo potrà parlare da bravo ecologista.
    Probabilmente negli anni anche la sua azienda ha dato un bel contributo al buco nell'ozono, per non parlare dei pesticidi e chimicheria varia.
    Ci sono altre valide ragioni per essere diffidenti, ma quello della paglia non è un problema suo. Sa cosa dicevano stamane sotto i portici? Le linguacce affermavano che ci sarà la corsa a portare la paglia o quant'altro alla ghisolfi, i coltivatori sono sempre attenti al profumo dei soldi.

    Saluti.
    S.J.

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  11. ghisolfi compra la paglia dagli agricoltori locali?
    buon per loro.

    gli agricoltori locali non vogliono vendere la paglia a ghisofi?
    avranno fatto i loro conti.

    ma a crescentino coa interessa?

    a crescentino interessano i posti di lavoro, il mantenimento di un livello acceabile di salute ed i soldi che arivano con gli oneri di urbanizzazione.
    stabilito che l'impianto può solo bruciare lignina, chissenefrega da dove arriva la paglia.

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  12. PROPOSTA INTERESSANTE26 marzo, 2010 16:00

    vi preoccupate delle ricadute sulla nostra salute se si facesse l'azienda di bioetanolo ma nessuno parla dei vari diserbanti che usano gli agricoltori.
    credete che il livello di tumori 5-6 volte superiore in provincia di vercelli rispetto all'italia sia dovuto solo dalle scorie nucleari o dalla volontà di ghisolfi di costruire una fabbrica?

    PROPONGO CHE IL COMUNE FACCIA DEI CAMPIONAMENTI AMBIENTALI NEL PERIODO IN CUI GLI AGRICOLTORI DISERBANO E TRATTANO I TERRENI.

    vediamo cosa viene fuori

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  13. Paolo diglielo che stai realizzando un impianto fotovoltaioco da 18 Kw così magari ti apprezzano di più. Il tuo contributo è interessante, non capisco le critiche, si vuole solo capire e discutere

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  14. FINALMENTE ESCE FUORI IL PROBLEMA DEI DISERBANTI...

    VI CHIEDO: COME MAI SI SENTE NELL'ARIA UN PUNGENTE ODORE che assomiglia molto all odore della colla ATTAK durante il periodo del diserbo?
    Come mai si avverte bruciori agli occhi e nausea specie per chi vive in prossimità delle risaie?

    Non vi basta il guadagno sul riso oppure occorre un uso irrazionale di tali sostanze?

    Come mai?
    Sono domande troppo difficili?
    Ci sono i controlli da parte di organi preposti contro alcuni scellerati?
    Conosco agricoltori che hanno avuto casi di ulcere allo stomaco ed esofago dovuto all'uso indiscriminato di diserbanti.

    DOVE SONO LE NOSTRE EROINE: WONDER WOMAN, LA TOPA DI BIBLIOTECA,LA MAGDA BALBONI,LA Profssa Amilcara?
    Invece di dilettarsi tanto a correggere le bozze altrui sbandierando le loro lauree, perchè non si impegnano a difendere dall'uso scorretto di sostanze pericolose come appunto i diserbanti?

    Questo tema scotta troppo?
    Gentile signor Novo,puo riportare questo problema sul blog come notizia,come fece per il problema dei parchi giuochi?

    Signor Novo grazie di cuore.

    Mamma coraggio

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  15. E' giusto parliamone, io penso sia il caso di far conoscere la nuova agricoltura se no qui la disinformazione la fa da padrona. Il messaggio che precede è pura disinformazione

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  16. allora, registro l'appello di mamma coraggio, per ora rimane pubblicato a mo di commento, anche perchè questo post sulla mossi e ghisolfi è destinato per giorni a raccogliere commenti, e desidero che si continui a discutere qui, su questo post
    grazie

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  17. x tutti,
    ricordate la frase del sig. Ghisolfi: "del sito Teksid mi interessa il collegamento ferroviario!!", quindi se la materia prima non sarà in loco verrà portata da altre parti.
    E poi...la paglia è solo una della materie prime, molto più importante è ARUNDO DONAX (canna comune).
    Per Crescentino, con le dovute cautele, è una opportunità da non perdere.
    Speriamo non faccia la fine della centralina idrica !!!!!!
    un cittadino

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  18. Vorrei esporre alcune perplessità:1) com’è possibile che non esista un progetto di un “qualcosa” finanziato dalla regione?La Bresso finanzia aria fritta?2)un po’ pungolata dalla veemenza con cui Paolo Mosca avvalorava le sue dichiarazioni,un po’ ragionandoci su di mio, ora mi e vi domando:se il Sig. Ghisolfi investe del denaro in un’operazione in cui manca la materia prima perchè gli agricoltori non hanno preso accordi con lui per vendergli la paglia di riso sicuramente userà altro e lui lo sa benissimo.Inoltre (non sono un chimico per cui scusate se la spiegazione è poco tecnica)la paglia di riso contiene silicio ,un betabloccante che inibisce il processo di trasformazione,pertanto viene riconfermata la teoria per cui non si brucierà questo elemento.Inoltre raccogliere dalle nostre risaie ,in cui si sprofonda anche quando si toglie l’acqua(non siamo in Baraggia),la paglia di riso e imballarla com’è previsto per lo stoccaggio è praticamente impossibile.Io sono convinta che verranno piantate le canne nei terreni gerbidi delle nostre colline,e almeno sarebbe il male minore.Forse sono solo fantasie….voi cosa ne dite?Cordialità

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  19. Cari tutti, partiamo da un assodato punto di partenza: io all’impianto a bioetanolo sono in linea di principio favorvole, ho posto degli interrogativi sull’approvvigionamento di sostanza organica locale (punto di partenza sul quale si è basato il Dott. Ghisolfi per spiegare la bontà del suo progetto), se questi interrogativi vi turbano così tanto mi dispiaccio ma rimango comunque della mia idea.
    Per la fazione che vorrebbe portare gli agricoltori alla gogna perché ritiene che siano i responsabili di tutti i mali di questa terra, vorrei solo rispondere che forse è il caso che si informi meglio prima di parlare, proprio perché le nausee e le ulcere le fanno venire loro con la loro disinformazione. A morte a morte gli agricoltori salvo poi andare al supermercato e comperare ogni ben di dio offerto sugli scaffali; ora: o voi vivete d’aria o fate parte di quella parte di popolazione che non mangia carne perché inquina, non mangia nulla se non coltivato da se senza l’uso di sostanze chimiche o meglio compera esclusivamente cibi biologici, ma poiché dubito che si tratti di queste persone che evidentemente fanno la loro parte per l’ambiente non accetto falsi moralismi, critiche sconclusionate, ipocrite e prive di fondamento.
    Io faccio un lavoro che contempla l’uso di prodotti ammessi dalla legge registrati al ministero della sanità e dell’ambiente per uso in risaia, prodotti che per essere autorizzati debbono superare prove anche di anni.
    Ovviamente una quota di inquinamento c’è e sarei un pazzo se dicessi il contrario, si tratta di una quota ritenuta accettabile dalla società, normata dalla legge e controllata; come è accettabile una quota di inquinamento normata e controllata per le emissioni in atmosfera ed in acqua per gli scarichi industriali ecc.
    Per i signori che fanno del terrorismo invocando prelievi e controlli, ma cosa credete che siano tutti criminali e voi siate i soli giusti? Per favore cari signori e signore, parlate se avete elementi, io ed il mio settore di essere lo scarico dello sciacquone dell’opinione pubblica in merito ad ogni problema ambientale proprio non ci stiamo, almeno non nel 2010.
    Polonio nell’acquedotto del Monferrato, sarà mica colpa degli agricoltori? I metalli pesanti a Carisio, saranno mica gli agricoltori anche qui? Il particolato sottile denominato PM10, anche qui colpa degli agricoltori? Fatevi un bell’esame di coscienza prima di sputare sentenze zeppe di diffidenza che infondono terrore da dietro le vostre scrivanie comodi comodi salvo poi uscire per andare al supermercato a fare la spesa e comperare tutto ciò che l’agricoltura produce.
    Io dalla mia parte il mio contributo lo do SJ, spero a breve di poter fare entrare in produzione il mio impianto FV che mi rende autosufficiente al 90% sotto il profilo elettrico, non brucio la paglia ma la interro da 20 anni per fertilizzare il terreno così da ridurre l’input chimico, produco seguendo un disciplinare di produzione della regione Piemonte di agricoltura ecocompatibile, vedete che poi tutto sommato qualcosa dalla mia parte faccio.

    Saluti, devo andare in campagna il sole è già alto.

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  20. "Per i signori che fanno del terrorismo invocando prelievi e controlli, ma cosa credete che siano tutti criminali e voi siate i soli giusti?"

    giusta questa frase di Paolomariamosca ma forse non si è accorto che spesso CR adotta la stessa tecnica.
    ciò non va bene sempre, non solo quando la critica viene rivolta a voi.

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  21. x Paolomariamosca ecc... ecc..
    Mi fa felice la sua intenzione di costruire un impianto fotovoltaico a spese dei consumatori di elettricità che non possono permetterselo.
    Perchè la stragrande degli utenti ex Enel non potranno MAI permettersi i pannelli solari, per motivi economici o per impossibilità materiale di installare l'impianto.
    Se lei non avesse il contributo statale NON LE PASSEREBBE LONTANAMENTE PER LA TESTA L'IDEA DI FARLO.
    Quindi per cortesia, non vanti la sua ecologia fatta a spese altrui.

    Non intendo per questo polemizzare con lei, apprezzo molte delle sue idee e proposte, solo in questo caso mi sembra animato da idee preconcette, ricordi che non si fanno mai i conti nelle tasche degli altri, chi oggi dice che non conferirà la paglia domani sarà davanti ai cancelli della Ghisolfi. Ma questo lo avrà già capito.
    Si ai controlli, ma con attenzione al rapporto costi/benefici ed ai posti di lavoro stabili.
    O forse preferisce anche lei un posto di parcheggiatore abusivo o di venditore di salamelle al Chicobum?
    Cordiali saluti
    S.J.

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