giovedì 17 marzo 2016

I PIANETI GIGANTI, GIOVE E SATURNO, L'ASTRONOMIA A CURA DI MAURO OMASSI

I Pianeti giganti   –    Giove e Saturno

Questa volta parliamo dei due pianeti principali del Sistema Solare,
Giove e Saturno, facilmente osservabili con un telescopio amatoriale,
visibili anche ad occhio nudo essendo fra gli oggetti più luminosi del cielo.
Poiché ruotano intorno al Sole a distanze e tempi diversi rispetto alla Terra
non sono sempre visibili e non sempre contemporaneamente. Attualmente
è ben visibile Giove, lo si vede sorgere ad Est all’imbrunire e sarà alto nel
cielo a notte inoltrata. Lo si riconosce perché è l’oggetto visibile più luminoso.

Il signore degli anelli: Saturno -  diam. 120 536 km – distanza dal Sole 1.500.000 km
E’ il pianeta più bello e spettacolare, il sistema
degli anelli è ben visibile e gli
conferisce un fascino del tutto particolare. Già con un piccolo telescopio si può
provare a vedere la divisione Cassini, un sottile spazio che separa gli anelli
(in realtà è composta da materiale meno denso), che prende il nome dal suo  
scopritore Gian Domenico Cassini, un bolognese che divenne l’astronomo ufficiale
del Re Sole e primo direttore  dell’osservatorio di Parigi. L’inclinazione degli anelli
varia nel tempo, a volte sono quasi di taglio e sono meno visibili.
E’ possibile vedere i principali satelliti che gli ruotano intorno, in primis il più
celebre Titano, secondo satellite come grandezza del Sistema Solare con i
suoi 5150 km di diametro (la Luna è 3474 km) –
Gli altri sono di dimensioni inferiori, fra 500 e 1500 km, ma visibili al telescopio
Le immagini che seguono sono fatte con un telescopio Maksutov 180/2700 e la webcam


In queste altre immagini il pianeta è sovraesposto per consentire di
evidenziare alcuni dei satelliti principali, molto meno luminosi del pianeta

Ecco Titano – sul quale è atterrata la sonda europea Huygens, trasportata
dalla sonda principale Cassini, che ha fornito immagini spettacolari del
sistema  di Saturno e dei suoi satelliti.

Giove: Il Sole mancato -  diam. 142984 km – distanza dal Sole 778 412 000 km
Il più grande pianeta del Sistema Solare, troppo piccolo per diventare una stella e
troppo grande per rassegnarsi ad essere un pianeta, infatti emette più energia di
quanta ne riceva dal Sole. La sue caratteristiche più visibili sono le bande atmosferiche
e la celebre Macchia Rossa ( ultimamente più sull’arancione)
Famosi sono anche i quattro principali satelliti, scoperti da Galileo e da lui chiamati
satelliti Medicei in onore alla famiglia Medici di Firenze. Sono in ordine di distanza
dal pianeta: IO, Europa, Ganimede e Callisto. ( IO ha diversi vulcani in fase attiva, i
pennacchi di emissioni sono visibili anche dai grandi telescopi terrestri. Europa è
un mondo di ghiaccio solcato da fratture, sotto la superficie si ipotizza la presenza
di vita. I quattro satelliti si possono vedere con un binocolo e con un piccolo telescopio
si possono vedere le bande atmosferiche e con fortuna la macchia rossa, fortuna
perché l’enorme pianeta ruota su se stesso in 10 ore e la macchia con esso, quindi
può essere dalla parte nascosta. Anche i satelliti orbitano molto velocemente, in
pochi minuti di osservazione è possibile vederli spostarsi, scomparire dietro il pianeta
o riapparire. Il loro Movimento è così prevedibile che si pensò di usarli per calcolare
la Longitudine Terrestre in navigazione. ( lo scomparso Umberto Eco dedicò un libro
al problema della Longitudine, L’isola del giorno prima)
Giove e il suo sistema è stato osservato da vicino dalla sonda Galileo, della Nasa, che
ha inviato a Terra una grande quantità di immagini dettagliate e di dati scientifici.

Nell’immagine la Macchia rossa e l’ombra del transito del satellite IO
davanti al pianeta, fenomeno frequente che riguarda anche Europa

Giove -  vista dell’emisfero opposto alla GMR

Ecco  in una foto sovraesposta il walzer dei satelliti

Europa e Ganimede, il più grande satellite del sistema solare
con  i suoi 5262 km di diametro

Testi e immagini copriright by Mauro Omassi
Spero che l’articolo vi abbia interessato, non vi tedio con nozionismi
ma preferisco lasciare la parola alle immagini,  per far capire
cosa è possibile vedere e fotografare dal cortile di casa e senza
utilizzare strumentazione professionale.
Cordiali saluti

Mauro Omassi

1 commento:

  1. Non è vero che la divisione di cassini si può osservare anche con un piccolo telescopio. Se parliamo di telescopi Newton ci vuole almeno un 200 mm e anche più e almeno 200 ingrandimenti e un seeing buono

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