COMUNICATO STAMPA X CENTRALE BIOGAS
Per il Consiglio Comunale dello scorso 30 gennaio ho presentato un’interpellanza sull’insediamento della centrale a biogas che si sta costruendo nelle immediate vicinanze di un grande complesso abitativo e di un plesso scolastico.
Considerato che Crescentino è un importante snodo stradale e quindi il traffico è intenso, con conseguenti notevoli emissioni di CO2 e polveri sottili, che è in costruzione un grande impianto per la produzione di bioetanolo (Mossi & Ghisolfi) e che è quasi ultimata la centrale similare dei fratelli Greppi, volevo soprattutto avere informazioni sulla qualità dell’aria di Crescentino, che a mio avviso la costruenda nuova centrale contribuirà a peggiorare, a danno soprattutto dei residenti nelle vicinanze, ma anche di tutti i cittadini.
Mi sarei aspettata dei dati relativi alle emissioni della nuova centrale in aggiunta a quelle degli impianti che ho citato prima, quando andranno in esercizio, per sapere se questa ultima è sostenibile per il nostro territorio. Ho ricevuto invece risposte qualunquistiche, del tipo che la maggioranza guarda al Nord Europa per queste tecnologie! Ma io sono amministratrice del Comune di Crescentino, e vorrei risposte puntuali e concrete sull’operato dell’Amministrazione del nostro Comune e non dei paesi del Nord Europa: è evidente che non si è voluto affrontare il problema della centrale a biomasse, come invece si è fatto nei paesi vicini di Trino e Cigliano, per non trattare questo spinoso argomento ed essere messi in difficoltà.
Non mi è poi piaciuto e ritengo fuori luogo l’intervento di chiusura della sindaco, con l’infelice espressione, detta con evidente fastidio, “ abbiamo le pezze ai gomiti…”. Non sembra vero! Visto che leggiamo sul giornale del Comune che si stanno predisponendo lavori per milioni di euro, non mi pare necessario né opportuno compromettere il nostro territorio per rattoppare ” le pezze ai gomiti”.
Magda Balboni
VERCELLI OGGI
RispondiEliminaTRIPPA PER I GATTI 72 / Ter - Il morto non è morto, è vivo - Era morto lo zio - Invece sarebbe Rosso ad avere tesserato una morta - Che però non lo ha fatto apposta - Si muore quando si può, non quando si deve
Roberto Rosso
Il convitato di pietra a questo Congresso del Pdl, combattuto già nelle fasi preliminari senza esclusione di colpi, dev’essere il Colonnello Aureliano Buendia, uno dei protagonisti dell’immortale “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marques.
Partecipò – e se la vita non è un romanzo, forse un romanzo rappresenta la vita meglio di ogni altro genere letterario (ecco dove Marzullo va a prendere le frasi, che vi credevate?!) – a 32 rivoluzioni, perdendole tutte.
Ad Ursula un giorno il Colonnello sentenziò:”Non si muore quando si deve, ma quando si può”.
E così bisogna pensare a proposito dei tesserati morti veri e presunti che le fazioni reciprocamente si attribuiscono, nell’intento di smascherare l’altrui ricorso a mezzucci di ogni genere per rimpinguare le fila degli adepti.
Si dirà: ma a che serve far vedere che si è tesserato uno – o una, come vedremo – che è morto? Intanto il de cuius mica può votare. Risposta. C’è anche un voto che è come certi flussi inflazionistici: da annuncio. Sono come le sfilate di mezzi corazzati organizzate dalla propaganda di Benito Mussolini nel Ventennio. Sfilavano duo o tre volte sempre gli stessi carri armati, così il popolo era indotto a credere che quei carri fossero presenti negli arsenali con una dotazione doppia o tripla di quella reale.
E così è per gli iscritti, le truppe. Bisogna fare vedere agli avversari, ma anche agli alleati un po’ tentennanti, che le truppe sono assai pingui e pronte alla pugna.
Allora, pur di riempire gli elenchi da mostrare alla (proprie) riunioni di corrente o fare filtrare a quelle altrui, ecco che si può ricorrere anche al tesseramente dei morti, se i vivi sono riluttanti.
E qui sta il punto. Nella riunione di ieri pomeriggio, presente nientemeno che l’Europarlamentare e capo corrente Vito Bonsignore, Roberto Rosso si è concesso una catilinaria ai danni dell’incauto avversario che avrebbe avuto l’ardire di iscrivere anche il proprio fratello, prematuramente scomparso.
Rosso mira in alto. Non proprio dove osano le aquile, ma un po’ più basso: dove volano altri più modesti pennuti.
E noi ne abbiamo dato conto.
Erano passati pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo, che ecco giungere dal quartier generale dei Gilardiniani (seguaci, supporter ed eminenze grigie di Gilardino) la precisazione.
Sappiamo bene – dicono i Gilardiniani – le fandonie che raccontano dall’altra parte. Ma il nostro tesserato morto non è morto, è vivo e vegeto.
Allora?
Allora è successo che sia morto lo zio, che guarda caso portava lo stesso nome e cognome del nipote, invece regolarmente iscritto e ben deciso a votare per il Sindaco di Ronsecco.
Insomma, un’omonimia.
Ma i Gilardiniani non si fermano qui e rincarano la dose, sia pure con un certo fair play.
Ad avere nei propri elenchi una tesserata morta, sarebbe invece proprio il Deputato di Trino.
Si tratta di una Signora che ora riposa nel piccolo cimitero di un paesello sulla strada per la Valsesia. Lungosesia Ovest e non diciamo di più.
Ma – avvertono – la povera donna, più che ottuagenaria, non ha colpa di essere venuta meno, in quanto lo ha fatto mentre era ancora in corso la campagna tesseramento.
Quindi, come tutti, è morta quando ha potuto, non quando avrebbe dovuto, cioè prima che il tesseramento si aprisse.
Insomma, proprio come ammoniva il Colonnello Buendia: non si muore quando si deve, ma quando si può.
Da qui al 26 febbraio se ne vedranno ancora delle belle. E mai come in questo caso si può concludere: chi vivrà, vedrà.
A proposito di qualunquismo...un comunicato stampa qualunque.
RispondiEliminaBrava Magda, almeno una voce che salva l'onore del consiglio Comunale di Crescentino, l'unico Comune a favorire l'insediamento di impianti che usano il cibo per produrre energia.
RispondiElimina(senza contare l'assurdo sito in cui viene costruito.)
Anonimo 18,03, se la Russia ci taglia il gas come in questi giorni, hai pensato a come ti riscalderai?
RispondiEliminaBravo, almeno muori di fame al caldo
RispondiEliminaMolti italiani e crescentinesi si riscaldano a legna. Perchè non si abbattono i boschi per prorre cibo?
RispondiEliminaBravo, si potrebbe anche spianare la Resurrezione, si farebbero tanti parcheggi... ma che ragionamento è?
RispondiEliminaBravo, hai mai provato a mangiare legno? Prova e poi raccontaci com'è.
RispondiEliminaMa vai al supermercato cosa dici.
RispondiEliminaCOMUNQUE PRIMA HO POI SU QUEL BEL SITO T.E.K.S.I.D. COSI' AFFASCINANTE, FOSSI IN VOI FAREI COSTRUIRE ANCHE UN BEL CENTRO SPORTIVO CON TANTO DI PISCINA PER LA GIOIA DI GRANDI E PICCINI!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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