“Nessuno
è più insopportabile di colui, che svegliatosi una mattina, afferma di avere
avuto un sogno e pretende di imporlo a tutti facendolo passare come una
rivelazione dal Cielo” (parafrasi)
Ciclo
della Fondazione – SECONDA PARTE
Estensione del Ciclo
Sequel
Asimov tentò senza
successo di concludere la serie al termine di Seconda Fondazione.
Tuttavia, poiché dei prefissati mille anni del Piano Seldon ne erano stati
trattati appena un terzo, la serie restava inconclusa. Per decenni, gli
appassionati chiesero ad Asimov di rimettere mano, prima o poi, alla storia e
concluderla degnamente. Finalmente nel 1982 Asimov scrisse L'orlo della
Fondazione, ambientato intorno al cinquecentesimo anno del Piano. Il
romanzo ottenne un clamoroso successo e subito dopo uscì un
nuovo episodio, Fondazione
e Terra, che funse da continuazione e conclusione delle vicende del
precedente romanzo (era stata abbandonata l'ormai obsoleta formula della serie
di racconti pubblicati su rivista).
I due romanzi -
specialmente Fondazione e Terra - vennero però sentiti dagli
appassionati più ortodossi come un voltafaccia alle precedenti storie. Il piano
Seldon veniva al termine delle vicende completamente accantonato, e
l'inquietante minaccia che traspariva nelle ultimissime pagine di Fondazione
e Terra non venne sviluppata oltre da Asimov, il quale ammise poi di non
avere effettivamente alcuna idea di come far proseguire la storia. Per
rispondere alle pressioni dei lettori, Asimov si gettò nella stesura dei
prequel.
Prequel
Scritti per ultimi, ma
cronologicamente primi all'interno del Ciclo, i prequel si compongono di due
romanzi: Preludio alla Fondazione (del 1989) e Fondazione anno zero
pubblicato postumo nel 1993. Essi raccontano le vicende di Hari Seldon e dello
sviluppo della sua scienza della psicostoria. In questi due romanzi Asimov
compie un ampio approfondimento psicologico dei personaggi principali fino a
giungere, in Fondazione anno zero, a un'immedesimazione di sé stesso nel
morente Seldon. I romanzi raccontano dei primi anni della caduta dell'Impero
galattico, e sviluppano maggiormente il tema della psicostoria. Inoltre,
fungono da preparazione alle svolte dei sequel - il parziale accantonamento del
piano Seldon stesso, il ruolo di R. Daneel Olivaw - e degna conclusione (benché
non cronologicamente) del Ciclo.
Contributi di altri autori
L'universo della
Fondazione è stato oggetto di alcune storie scritte dai principali autori di
fantascienza americani.
Second Foundation Trilogy
Dopo la morte di Asimov,
la moglie Janet Jeppson ha chiesto agli scrittori Gregory Benford, Greg Bear e
David Brin di scrivere una trilogia di romanzi - comunemente nota come "Second
Foundation Trilogy" - ambientati nello scenario dei due prequel, e
dunque incentrati sulla fortunata figura di Hari Seldon. I tre romanzi sono Fondazione
la Paura (1997), Fondazione e Caos (1998), Fondazione, il trionfo
(1999). Di questi solo il primo è stato pubblicato in Italia, mentre la
trilogia nel complesso ha riscosso forti critiche da parte dei lettori. Senza
dubbio, al termine dell’esperienza di lettura della saga, l’opera di Benford,
Bear e Brin può esse letta come un intelligente omaggio all’inventiva di Asimov
riveduta e corretta alla luce della fantascienza come la intendono i tre
autori.
Fondazione la Paura
Il primo volume Foundation’s
Fear (1998), in Italia Fondazione: la Paura è stato l’unico romanzo
della trilogia pubblicato in Italia dalla Mondadori (1998).
La storia è ambientata
nel periodo narrato in Fondazione anno zero e si colloca tra la prima e la seconda
parte del romanzo asimoviano, dopo la partenza di Demerzel/Oliwav e prima della
nomina ufficiale di Hari Seldon a Primo Ministro. La nomina, fortemente voluta
da Cleon, l’Imperatore è osteggiata dal Consiglio Supremo di Trantor e dal suo
leader, Lamurk: per sfuggire agli uomini di Lamurk, Seldon e la moglie Dors
lasciano Trantor iniziando un lungo viaggio per la galassia che consentirà a
Seldon di conoscere altre società e perfezionare la sua psicostoria.
Benford non riesce a
mantenersi nella linea canonica asimoviana ed aggiunge alla storia elementi
propri della sua produzione: simulazioni virtuali, reti cibernetiche ed entità
aliene (del tutto assenti nella galassia della Fondazione dipinta da Asimov),
fino a creare improbabili dibattiti esistenziali e filosofici tra due
intelligenze artificiali che simulano le personalità di Giovanna d'Arco e
Voltaire, rompendo così il velo di ignoranza che nella saga della Fondazione
avvolge tutto ciò che riguarda la storia della Terra e del passato più lontano
della razza umana.
Fondazione e Caos
Con Foundation and
Chaos (1998), Greg Bear continua la storia, che ora si ambienta nell’arco
narrativo tracciato dal capitolo Gli psicostorici che apre il primo dei
romanzi classici della Fondazione.
Seldon è ormai in disgrazia
e deve affrontare la Commissione di Salute Pubblica dell’Impero che lo condanna
a scegliere tra la morte e l’esilio. Domina qui soprattutto la figura di R.
Daneel Olivaw, che appare, forse esagerando, il vero progettista del futuro
umano rispetto a Seldon: il dibattito si concentra sulla bontà della Legge Zero
della robotica al quale Daneel si attiene, ossia Nessun robot può
danneggiare l’umanità o, tramite la sua inazione, permettere che l’umanità
venga danneggiata. Dietro le scelte sul futuro della galassia, infatti, c’è
un duro scontro tra diverse fazioni di robot riguardo al ruolo che essi
dovrebbero avere nella salvaguardia della razza umana. Ritornano le personalità
di Giovanna d'Arco e Voltaire, qui affiancate da un robot positronico
danneggiato e privato delle tre leggi, Lodovik Trema. Nel frattempo si sviluppa
su Trantor la Seconda Fondazione diretta dai mentalici Wanda Seldon e Stettin
Palver.
Bear riesce più del suo
predecessore ad recuperare le tematiche care all’Asimov originale, evitando inoltre
di introdurre soggetti propri del suo bagaglio culturale, ma utilizzando uno
stile chiaramente non-asimoviano.
Fondazione, il trionfo
La fine della saga è
affidata da David Brin in Foundation’s Triumph (1999).
In questo romanzo si
assiste all'acuirsi dello scontro tra le fazioni di robot e alla soluzione di
tutte le vicende su un incredibile scenario, quello della Terra, su cui si
rincontrano nientemeno che Hari Seldon e R. Daneel Olivaw. Seldon giunge a
conoscenza del progetto di Galaxia, pur rimanendo convinto che alla fine il suo
Piano riuscirà a far convivere sia le due Fondazioni che Galaxia.
Il romanzo rappresenta
un tentativo di Brin di ricomporre ciò che Asimov aveva sconvolto, ossia il
Piano Seldon, senza però riuscire pienamente, perché probabilmente i difetti di
fondo non si trovano in Brin – che si sforza più degli altri due predecessori
di recuperare le atmosfere asimoviane e la continuità – ma nelle trovate dei
romanzi precedenti.
Gli amici della Fondazione
Più fortunata è stata la
raccolta Gli amici della Fondazione (Foundation's Friends, 1989),
antologia di racconti brevi ambientati nell'universo asimoviano (con una
prefazione di Ray Bradbury). Tra le storie - scritte da autori del calibro di
Poul Anderson, Frederik Pohl, Robert Sheckley, Robert Silverberg - ve ne sono
alcune ambientate nell'universo della Fondazione, tra cui le storie Trantor
Falls di Harry Turtledove, Foundation's Coscience di George
Zebrowski e The Originist di Orson Scott Card.
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