sabato 23 maggio 2015

ASIMOV , IL CICLO DELLA FONDAZIONE, SECONDA PARTE, BY D'ANGELO


“Nessuno è più insopportabile di colui, che svegliatosi una mattina, afferma di avere avuto un sogno e pretende di imporlo a tutti facendolo passare come una rivelazione dal Cielo” (parafrasi)

Ciclo della Fondazione – SECONDA PARTE

 

Estensione del Ciclo

Sequel

Asimov tentò senza successo di concludere la serie al termine di Seconda Fondazione. Tuttavia, poiché dei prefissati mille anni del Piano Seldon ne erano stati trattati appena un terzo, la serie restava inconclusa. Per decenni, gli appassionati chiesero ad Asimov di rimettere mano, prima o poi, alla storia e concluderla degnamente. Finalmente nel 1982 Asimov scrisse L'orlo della Fondazione, ambientato intorno al cinquecentesimo anno del Piano. Il romanzo ottenne un clamoroso successo e subito dopo uscì un
nuovo episodio, Fondazione e Terra, che funse da continuazione e conclusione delle vicende del precedente romanzo (era stata abbandonata l'ormai obsoleta formula della serie di racconti pubblicati su rivista).
I due romanzi - specialmente Fondazione e Terra - vennero però sentiti dagli appassionati più ortodossi come un voltafaccia alle precedenti storie. Il piano Seldon veniva al termine delle vicende completamente accantonato, e l'inquietante minaccia che traspariva nelle ultimissime pagine di Fondazione e Terra non venne sviluppata oltre da Asimov, il quale ammise poi di non avere effettivamente alcuna idea di come far proseguire la storia. Per rispondere alle pressioni dei lettori, Asimov si gettò nella stesura dei prequel.

 

Prequel

Scritti per ultimi, ma cronologicamente primi all'interno del Ciclo, i prequel si compongono di due romanzi: Preludio alla Fondazione (del 1989) e Fondazione anno zero pubblicato postumo nel 1993. Essi raccontano le vicende di Hari Seldon e dello sviluppo della sua scienza della psicostoria. In questi due romanzi Asimov compie un ampio approfondimento psicologico dei personaggi principali fino a giungere, in Fondazione anno zero, a un'immedesimazione di sé stesso nel morente Seldon. I romanzi raccontano dei primi anni della caduta dell'Impero galattico, e sviluppano maggiormente il tema della psicostoria. Inoltre, fungono da preparazione alle svolte dei sequel - il parziale accantonamento del piano Seldon stesso, il ruolo di R. Daneel Olivaw - e degna conclusione (benché non cronologicamente) del Ciclo.

 

Contributi di altri autori

L'universo della Fondazione è stato oggetto di alcune storie scritte dai principali autori di fantascienza americani.

Second Foundation Trilogy

Dopo la morte di Asimov, la moglie Janet Jeppson ha chiesto agli scrittori Gregory Benford, Greg Bear e David Brin di scrivere una trilogia di romanzi - comunemente nota come "Second Foundation Trilogy" - ambientati nello scenario dei due prequel, e dunque incentrati sulla fortunata figura di Hari Seldon. I tre romanzi sono Fondazione la Paura (1997), Fondazione e Caos (1998), Fondazione, il trionfo (1999). Di questi solo il primo è stato pubblicato in Italia, mentre la trilogia nel complesso ha riscosso forti critiche da parte dei lettori. Senza dubbio, al termine dell’esperienza di lettura della saga, l’opera di Benford, Bear e Brin può esse letta come un intelligente omaggio all’inventiva di Asimov riveduta e corretta alla luce della fantascienza come la intendono i tre autori.

 

Fondazione la Paura

Il primo volume Foundation’s Fear (1998), in Italia Fondazione: la Paura è stato l’unico romanzo della trilogia pubblicato in Italia dalla Mondadori (1998).
La storia è ambientata nel periodo narrato in Fondazione anno zero e si colloca tra la prima e la seconda parte del romanzo asimoviano, dopo la partenza di Demerzel/Oliwav e prima della nomina ufficiale di Hari Seldon a Primo Ministro. La nomina, fortemente voluta da Cleon, l’Imperatore è osteggiata dal Consiglio Supremo di Trantor e dal suo leader, Lamurk: per sfuggire agli uomini di Lamurk, Seldon e la moglie Dors lasciano Trantor iniziando un lungo viaggio per la galassia che consentirà a Seldon di conoscere altre società e perfezionare la sua psicostoria.
Benford non riesce a mantenersi nella linea canonica asimoviana ed aggiunge alla storia elementi propri della sua produzione: simulazioni virtuali, reti cibernetiche ed entità aliene (del tutto assenti nella galassia della Fondazione dipinta da Asimov), fino a creare improbabili dibattiti esistenziali e filosofici tra due intelligenze artificiali che simulano le personalità di Giovanna d'Arco e Voltaire, rompendo così il velo di ignoranza che nella saga della Fondazione avvolge tutto ciò che riguarda la storia della Terra e del passato più lontano della razza umana.

 

Fondazione e Caos

Con Foundation and Chaos (1998), Greg Bear continua la storia, che ora si ambienta nell’arco narrativo tracciato dal capitolo Gli psicostorici che apre il primo dei romanzi classici della Fondazione.
Seldon è ormai in disgrazia e deve affrontare la Commissione di Salute Pubblica dell’Impero che lo condanna a scegliere tra la morte e l’esilio. Domina qui soprattutto la figura di R. Daneel Olivaw, che appare, forse esagerando, il vero progettista del futuro umano rispetto a Seldon: il dibattito si concentra sulla bontà della Legge Zero della robotica al quale Daneel si attiene, ossia Nessun robot può danneggiare l’umanità o, tramite la sua inazione, permettere che l’umanità venga danneggiata. Dietro le scelte sul futuro della galassia, infatti, c’è un duro scontro tra diverse fazioni di robot riguardo al ruolo che essi dovrebbero avere nella salvaguardia della razza umana. Ritornano le personalità di Giovanna d'Arco e Voltaire, qui affiancate da un robot positronico danneggiato e privato delle tre leggi, Lodovik Trema. Nel frattempo si sviluppa su Trantor la Seconda Fondazione diretta dai mentalici Wanda Seldon e Stettin Palver.
Bear riesce più del suo predecessore ad recuperare le tematiche care all’Asimov originale, evitando inoltre di introdurre soggetti propri del suo bagaglio culturale, ma utilizzando uno stile chiaramente non-asimoviano.

 

Fondazione, il trionfo

La fine della saga è affidata da David Brin in Foundation’s Triumph (1999).
In questo romanzo si assiste all'acuirsi dello scontro tra le fazioni di robot e alla soluzione di tutte le vicende su un incredibile scenario, quello della Terra, su cui si rincontrano nientemeno che Hari Seldon e R. Daneel Olivaw. Seldon giunge a conoscenza del progetto di Galaxia, pur rimanendo convinto che alla fine il suo Piano riuscirà a far convivere sia le due Fondazioni che Galaxia.
Il romanzo rappresenta un tentativo di Brin di ricomporre ciò che Asimov aveva sconvolto, ossia il Piano Seldon, senza però riuscire pienamente, perché probabilmente i difetti di fondo non si trovano in Brin – che si sforza più degli altri due predecessori di recuperare le atmosfere asimoviane e la continuità – ma nelle trovate dei romanzi precedenti.

 

Gli amici della Fondazione

Più fortunata è stata la raccolta Gli amici della Fondazione (Foundation's Friends, 1989), antologia di racconti brevi ambientati nell'universo asimoviano (con una prefazione di Ray Bradbury). Tra le storie - scritte da autori del calibro di Poul Anderson, Frederik Pohl, Robert Sheckley, Robert Silverberg - ve ne sono alcune ambientate nell'universo della Fondazione, tra cui le storie Trantor Falls di Harry Turtledove, Foundation's Coscience di George Zebrowski e The Originist di Orson Scott Card.

Fonte “WIKIPEDIA”



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