CENNI DI STORIA, MUSICOLOGIA E GEOGRAFIA DELLA MUSICA - breve excursus cronologico delle varie epoche:
PRIMA PARTE
- Preistoria, sino ai primi segni di scrittura, non solo graffiti, ma un vero inizio di scrittura articolata
- Antichità, dal 4000 a.C. al 600 d.C. - Epoca classica greca 5° sec. a.C.; epoca classica romana 1° sec. a.C. e 1° d.C.
- Medioevo, dal 600 al 1500 d.C. (sino al 1453, caduta di Bisanzio, oppure 1492, la scoperta dell’America)
- Epoca moderna, dal 1500 al 1815 o 1914: Napoleone oppure scoppio della 1° guerra mondiale
- Epoca Contemporanea, dal ‘900 ai nostri gg.: qualcuno parla di un’epoca post-contemporanea dal 2001 in poi, cioè dal crollo delle torri gemelle.
1. In Giobbe 38:4-7 abbiamo una testimonianza che i nostri spiriti premortali (pre-esistenza) cantavano lodi a Dio (“Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra?…mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?”)
2. Nella Preistoria (o Pre-antichità) abbiamo una produzione di rumori ottenuti battendo ossa contro pietre, per poi trasformare i rumori in veri e propri suoni accostando pietre di dimensioni e massa diverse una accanto all'altra e battendole in successione con un bastone o un osso e producendo così veri suoni di tonalità differenti e, pertanto,"melodie primordiali" che si sarebbero man mano evolute assieme all'uomo, andando a creare ciò che ora chiamiamo musica. I primi strumenti, dal paleolitico, sono quelli a percussione; erano costituiti da noci, semi, noccioli, denti di animali legati a grappolo, zucche vuote riempite di sassolini, tamburi, tronchi d’albero cavi. Si arriverà successivamente ai primi strumenti a fiato: flauti e trombe ricavati dai rami, dalle ossa e dalle canne di bambù, dalle conchiglie (es. Cipréa, chiamata così perché si trova in grande quantità nell’isola di Cipro). Ultimo passo (ma probabilmente in contemporanea con gli altri strumenti) saranno quelli a corda, come l’arco musicale e la cetra.
3. Tutte le popolazioni della Preistoria e dell’Antichità pensavano che la musica fosse stata creata da un’entità superiore, dagli Dei (è così ancora oggi in India e, sino all’800’, presso gli indiani d’America – vedi la danza della pioggia). Si pensava anche ad una proprietà taumaturgica, quella che oggi chiamiamo “musicoterapica” o “meloterapia” (anche questa presente nell’India odierna). A oriente è il cosmo a generare la musica.
4. Antichità orientale (India, Cina e Giappone):
- La musica Giapponese ed orientale in genere finisce sempre una nota sopra o sotto la tonica, oppure con la 5° (es. nella tonalità di Do finisce non in Do ma in si/sib oppure re/reb), quindi per noi occidentali è come se non finisse affatto. Le differenze tra un brano occidentale ed un brano orientale sono costituite, oltre che dagli strumenti e dalla ritmica, anche dalla diversa costruzione delle scale, che rendono quell’aria inconfondibile alle melodie orientali.
- La musica Coreana ha 2 scale: Do-re-fa-sol-la e Re-fa-sol-la-do. Provate a suonare in successione queste note sia dai suoni gravi ai suoni acuti che viceversa e vi renderete conto della particolare sonorità, così diversa dalla nostra.
- La musica cinese risale per tradizione al 2697 a.C. ma le prime testimonianze archeologiche sono del 1766 a.C.: il canto ha come argomento l’amore, la divinità e la satira politica. Confucio (500 a.C.), come Aristotele in Grecia, ritiene che la musica abbia un valore etico. Il materiale degli strumenti cinesi era di 8 tipi: l’argilla, la zucca, la pietra, i metalli, la pelle, il legno, il bambù e la seta. La scala cinese è come quella nostra di Sol, ma partendo dal Do (Do-re-mi-fa#-sol-la-si).
- La musica giapponese è invece molto più tarda, e cioè del 3° sec. a.C., ma le prime testimonianze archeologiche sono del 435 d.C. (scale come le nostre Fa, Sib e Reb, sempre partendo dal Do. Es. della scala di FA: Do-re-mi-fa-sol-la-sib; altro es. della tonalità di Reb: Do-Reb-Mib-Fa-Solb-Lab-Sib)
5. Antichità medio-orientale. Fu grande l’influenza sul nostro mondo, soprattutto attraverso i greci ed i romani. Gli egizi chiamano la musica HY, cioè gioia.
- 2 Samuele 6:5. Tra gli ebrei i fiati erano riservati ai sacerdoti e gli strumenti a corda ai leviti (funzionari del re). All’epoca del 1° tempio (ca. 900-600 a.C.) Davide e Salomone avevano elevato molto la musica, che era musica strumentale; col prevalere delle sinagoghe prevarrà la musica corale. Elementi della musica ebraica confluiranno nella liturgia cristiana primitiva, nel canto gregoriano e nella liturgia bizantina, influenzando così anche la nostra musica.
6. Antichità occidentale (Europa). Per i greci (vedi Aristotele) aveva una funzione educativa molto importante, anche quella che perturbava gli animi (funzione catartica). Influenzò grandemente la musica romana.
- La prima testimonianza cristiana è in Matteo 26:30 (“…e dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il Monte degli Ulivi”).
- Nella tarda antichità (o alto Medioevo, a seconda delle periodizzazioni) c’è la Riforma gregoriana di Papa Gregorio Magno, (per tradizione del 7° secolo, ma in realtà più tarda, quindi non ad opera di Papa Gregorio) che unifica la musica liturgica cristiana in una sola grande raccolta (vedi anche musica Ambrosiana).
7. Medioevo: la musica di questo lungo periodo è prevalentemente sacra, ma inizierà, nel tardo Medioevo, con i Trovatori ed i Trovieri, anche un genere profano, cantato a corte, segno di ciò che sarà il Rinascimento (abbiamo qui una contrapposizione tra il canto Gregoriano, del “sacerdotium”, e quindi afferente al Papato, ed il canto dei Trovatori e Trovieri, che è del “regnum”, e quindi afferente all’Impero Medievale)
- nel 9° sec., ma più compiutamente nel 1300, inizia la “Eterofonia” con 2 melodie uguali a distanza di 4° (es. melodia in Do ed un’altra in Fa) - più tardi saranno a distanza di 2° e di 3° (es. melodia in Do ed un’altra in Re) - : era il cosiddetto “Moto Parallelo”, o “Organum”, fatto di “vox principalis”, voce acuta e “vox organalis”, voce grave). Questo tipo di musica prevale ancora oggi in tutta la musica orientale, africana ed araba: una melodia è suonata con ritmi diversi o a diverse altezze. - Concetto di Omofonia e Polifonia. Omofonia, ovvero l’”ars antiqua”, è concetto che esprime eguaglianza, tipico del Medioevo, giacchè tutte le voci cantano la stessa melodia, mentre Polifonia, ossia l’”ars nova”, è concetto di diversità, tipico del Rinascimento, che ha come impronta non Dio e il creato, ma l’individuo. La polifonia nasce naturalmente perché le voci femminili sono un’ottava sopra quelle maschili, e quindi, anche cantando all’unisono, cantano note diverse in altezza. Cosa prevale oggi? L’omofonia, ma non per motivi ideologici, bensì commerciali (le band cantano all’unisono, quindi non è polifonia, anche se talvolta c’è un controcanto, ma è raro).
- Inizia nel Medioevo la scrittura musicale che darà origine alla nostra grammatica musicale, anche se la pratica di usare segni per identificare le note risale addirittura al 5° secolo a.C.
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