sabato 21 marzo 2015

COLTO SUL “FATTO”: ‘’TRA I MOLTI ERRORI DELLA SINISTRA SALOTTIERA C’È QUELLO DI SOTTOVALUTARE PAOLO DEL DEBBIO. UN GENIO MISCONOSCIUTO DEL PICCOLO SCHERMO’’


MIEI CARI,  DA QUANDO MAURIZIO D'ANGELO HA COMINCIATO A COLLABORARE A MAUROATLARGE SE NE SONO SENTITE DI TUTTI I COLORI, IN UN COMMENTO DI IERI POI SI DICE CHE SAREBBERO IN REALTA' PIU' PERSONE E CHE QUESTE PERSONE AVREBBERO PRESO POSSESSO DEL BLOG,,,,,NON E' COSI' NATURALMENTE,,,,,,,BY D'ANGELO ( COSI' SI FIRMA ORA ) E' UN TUTTOLOGO,  SCRITTORE COMPULSIVO  E CHE SI E' CONQUISTATO UN SUO PUBBLICO .....ANCHE QUANDO FA LEZIONI DI MUSICA ( E IO NON AVREI MAI DETTO CHE 50 PERSONE SI LEGGESSERO IL POST CON LA TASTIERA CHE AVRA' UNA SECONDA PARTE VISTO IL SUO SUCCESSO DI CULT ) .....QUI ADDIRITTURA D'ANGELO DICE NON SOLO CHE DEL DEBBIO E' UN GENIO, MA CHE E' DIVENTATO RENZIANO,,,,,,,,,RENZIANO? MA CHI C'E' PIU RENZIANO DEL BLOGGER?

IL BLOGGER





COLTO SUL “FATTO”: ‘’TRA I MOLTI ERRORI DELLA SINISTRA SALOTTIERA C’È QUELLO DI SOTTOVALUTARE PAOLO DEL DEBBIO. UN GENIO MISCONOSCIUTO DEL PICCOLO SCHERMO’’


Scanzi: “Accusarlo di populismo è come dire che l’acqua è bagnata. Del Debbio sa che le pulsioni più livide del paese stanno, e stagnano, dalle parti leghiste e fasciste: lui le sdogana, fingendo distacco bonario. Nell’osteria Del Debbio la rissa è regola, non rischio”…

Andrea Scanzi per Il Fatto
Tra i molti errori della sinistra salottiera c’è quello di sottovalutare Paolo Del Debbio. Un genio misconosciuto del piccolo schermo. Finge di non saperci stare, inciampa sulle parole, veste deliberatamente come un contadinotto sceso con la piena. Sembra l’oste incazzoso che, se osi contraddirlo, ti rompe tibia e perone. Più sembra provvisorio e più funziona, tanto a Quinta Colonna (ottimi share) quanto a Dalla vostra parte (5.6% tre sere fa). Quest’ultima è la striscia quotidiana in prime time.

Teoricamente è il programma rivale di Otto e mezzo, ma non c’entra niente: se a La7 si parla di politica, da Del Debbio l’attualità è un dettaglio. Può scoppiare la Terza Guerra Mondiale, ma l’oste Paolo parlerà sempre di altro. Possibilmente del “problema immigrati” e del benzinaio Stacchio, che sta a Del Debbio come Cogne a Vespa. La narrazione deldebbica, ieri berlusconiano e oggi renziano (cioè sempre berlusconiano), parla alla pancia.

Accusarlo di populismo è come dire che l’acqua è bagnata. Del Debbio sa che le pulsioni più livide del paese stanno, e stagnano, dalle parti leghiste e fasciste: lui le sdogana, fingendo distacco bonario. Nell’osteria Del Debbio la rissa è regola, non rischio. Altrove ci sono i salotti, da lui si urla come nei peggiori bar di Caracas. O di Lucca, che è poi la città natale di Del Debbio. Il quale, da furbacchione, ha scelto come sigla Gaber: “E allora dai”, portata a Sanremo nell’anno in cui morì Tenco

Scelta non casuale, perché in quel brano Gaber ironizzava già sulle canzoni finto-impegnate. Ecco un’altra cifra di Del Debbio: lui è “basso” ma genuino, mentre gli altri sono fighi ma lontani dal paese reale. Ovviamente non è vero nulla, e Del Debbio lo sa. Ogni puntata è uguale alla precedente e alla successiva. Bastava guardare “Dalla vostra parte” giovedì. C’è sempre una piazza con gente che sbraita, mentre Del Debbio borbotta: “Ma stai calmo, fammi parlare, Dio bono”.

Gli ospiti sono scelti con cura: quelli di destra sono efficaci (tipo Salvini), quelli avversi sono improponibili (tipo Martinelli). I servizi vertono su extracomunitari che occupano e rubano. Chiaramente devono essere tutti respingenti, come il viado di Via Padova a Milano che insulta la giornalista. In piedi, Del Debbio lancia scudisciate a caso contro la casta: “Questo spazio ci è costato 145 milioni di euro, avete capito? Roba da matti. T-r-e-c-e-n-t-o miliardi di lire!” (il pubblico di Rete4, a volte, ragiona ancora in lire).

Imperdibile lo spazio “Perle del giorno” dedicato agli sprechi: lo Stato ruba e Del Debbio è l’indomito Savonarola delle casalinghe. Poi, d’improvviso, la “buona notizia” finale, tipo l’88enne che ha fatto il record di salto triplo della terza età. Che c’entra? Niente. Quindi va benissimo. L’88enne è collegato al telefono. Del Debbio gli chiede cosa mangi per essere in forma (“Io ho 57 anni e se faccio un salto mi tronco tutte le gambe”).

Solo che il vecchietto salta bene, sì, ma probabilmente è sordo come una campana perché le domande non le sente. Pazienza: in collegamento c’è la Meloni, che ultimamente ha avuto una svolta fashion e suole pettinarsi come Brenda Walsh di Beverly Hills. Un bel miglioramento, anche se giovedì indossava un golfino grigio sensuale come un topino morto. La Meloni è di casa da Del Debbio, infatti lo chiama “Paolo”. Lui se la ride, e ne ha motivo: è il tribuno che la destra ha sempre sognato, perfetto per questi tempi soporiferi e intolleranti.
Comunque dai non è sicuramente il peggio che c'è in questo oceano di noia trita e ritrita.

BY D'ANGELO

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