lunedì 29 luglio 2013

IL FILM DEL GIORNO: PAIN AND GAIN DI MICHAEL BAY

Daniel Lugo è un trainer di fitness ossessionato dal conseguire il classico sogno americano. Riesce così a coinvolgere due amici, Doyle e Doorball nel portare a termine il rapimento di un facoltoso cliente della palestra. Lo scopo è quello di farsi trasferire i suoi averi. Le cose però non andranno per nulla per il verso sperato dal trio.
Michael Bay, lasciatisi i Transformers alle spalle può finalmente realizzare il sogno di una produzione con un budget decisamente meno imponente (anche se non propriamente low visti gli attori ingaggiati) che gli permetta di portare sullo schermo un dark comedy che affondi però le sue radici nella realtà. Perché sin dall'inizio (e anche nel corso del film) ci viene ricordato che gran parte di quello che vediamo succedere è purtroppo accaduto realmente. Il'purtroppo' è dedicato in modo particolare all'idiozia che prevale nelle azioni dei tre compari condotti da un Mark Whalberg che conferma le sue doti di attore proprio nel rendere tangibile e quasi verificabile la massima di Albert Einstein: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Riguardo all'universo però ho ancora dei dubbi".
In una Miami steroidea come i muscoli dei protagonisti (in proposito bisogna riconoscere a Dwayne Johnson "The Rock" un'ottima dose di autoironia) assistiamo ad un susseguirsi di goffaggini e dabbenaggini che avrebbero potuto trovare posto in una commedia demenziale. Quello da cui però Bay sembra volerci mettere in guardia è invece la possibilità (per chiunque sia accecato dalla convinzione di dover trasformare la propria vita sulla base del denaro) di divenire un criminale non più allo stato potenziale. Fin dalle prime scene veniamo messi nella posizione di chi può facilmente immaginare come andrà a finire. Proprio per questo ci viene chiesto non di parteggiare per i protagonisti ma di domandarci fino a dove la loro pericolosa insipienza li spingerà e quando verranno assicurati alla giustizia. Come le spie pasticcione di Burn after Reading dei Coen, Lugo, Doyle e Doorball si aggirano per il film costruendo un piano sotto al quale pongono essi stessi delle mine destinate a farlo esplodere. Se per i Coen tutto finiva per essere poi visto dall'alto (satellitare) dei cieli qui è invece la cronaca a ricordarci quale è stato l'esito finale della vicenda. La commedia a quel punto era finita. Rimaneva solo il lato dark.
IL PARERE DEL BLOGGER:  Metti una bollente serata d'estate al cinema per disperazione causa casa trasformata in forno e sorpresa.....la pellicola scelta per caso si  rivela divertente e parecchio interessante. Michael Bay confeziona con Pain and Gain,  tratto da una storia vera,  un inusuale film in cui i protagonisti per inseguire il tanto celebrato American Dream diventano criminali, combinandone pero' una piu' di bertoldo;  Il film diverte e convince anche nelle parti che dovrebbero essere piu' drammatiche e la critica, come leggete di sopra,  paragona questa opera di Bay  ai films dei Cohen.   I famosi fratelli sono ancora piu' raffinati e taglienti,  ma consiglio assolutamente Pain and gain,  non ve ne pentirete.

Mauro Novo
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