Frazioni
Per chi
vive nelle Frazioni è diverso.
La
prospettiva con cui si guarda il mondo pare essere più sbieca, più difficile.
Le
frazioni, mucchi di casolari abbaianti dal volto sfigurato, grandi cascine
dalle volte affrescate che si sbriciolano pian piano; si ha l'impressione che
non possa essere altrimenti. Non si ha sufficiente forza e cuore per
immaginarsi il passato di questi agglomerati, che paiono castelli sbilenchi
nella nebbia autunnale. Figuriamoci un futuro: l'angoscia le -e ci- corona di
spine.
Credo
-però- che l'abbandono sia pur
sempre contatto; Verità. Forse.
Quando
ero piccolo camminavo in mezzo alle risaie; valicavo di corsa le loro infinite
e lievi pendenze, creavo sentieri, zigzagando fra costoni ed argini fangosi.
Ero
affascinato dalle dighe: vecchie ferraglie arrugginite a cui mi appendevo,
guardando l'acqua ondeggiare pericolosamente. Ve ne erano di più complesse e nuove, lucide, spesso vicino ai canali o alle
rogge più grosse. Le guardavo rapito,
tentato.
In estate
sfrecciavo in bicicletta fra le libellule in sospensione, fissando da lontano
le mie mete: un grosso cespuglio, il cimitero, una croce che spunta da un
fosso, fra l'erba alta dei suoi argini.
Stanchi
numi.
Ancora
adesso, quando mi reco in Centro e guardo le vetrine, mi gira la testa. Ho
sempre considerato il Centro un luogo soffocante, un piccolo labirinto,
popolato da piccoli fantasmi dispettosi.
Le poche
volte che sono passato in mezzo al mercato del venerdì, mi sono sorpreso a osservare i visi delle persone, delle
massaie, dei venditori, cercando di distinguere coloro che non erano del posto.
Li scrutavo con curiosità e anche -devo ammetterlo- con
una leggera inquietudine; mi attirava chi veniva dalla collina. I vestiti, il
portamento, l'accento piemontese, perfino i lineamenti del viso venivano
analizzati dal mio cervello di adolescente.
E alla
sera, tornato a casa, fissavo il mio sguardo sui boschi collinari di fronte a
casa mia, ascoltando il Po e aggrottando leggermente le sopracciglia.
Mi viene da piangere......
RispondiEliminaSig.. sig...
Ma la maestrina con la penna rossa non c'è? E la piccola vedetta lombarda?
Saint-Just
ps
Ma per piacere...... che roba melensa e post naif...
Mi sembra che il rag.somigli a tutti noi.Nella finzione virtuale lui e piu vero di quanto lo siano i dissacratori veritieri del blog.Rappresenta la mediocrità di ciascuno di noi , e la proverbiale incapacità di prendere posizione nel mondo reale . Va tristemente a zonzo e si guarda intorno ma non si scontra mai .Tutto e un po' ovattato ed incolore e quando sta per prendere una posizione rientra nel quieto vivere.DI me,come cittadina ,parla molto :mediocre,distante,incapace di portare avanti posizioni ferme e pur capace di delegare e di lamentarsi delle amministrazioni correnti.....sul piano reale s'intende ,perché su quello virtuale siamo tutti dei grandi....FORSE...QUELLO CHE NON PIACE DI SILVANO E CHE CI SOMIGLIA...Sogna i calabroni ma quando e ora di scacciarli dal camino ....si addormenta.
RispondiEliminaA molti piace piu sputare che raccontare, è una scelta di esposizione narrativa.Fatto sta che un atto d amore verso la nostra terra mi sembra inaspettatamente gradito.Chi ama le terre d acqua ? Quelli che propongono Cavourlandia (sentito dire) nella tenuta che fu di Cavour?Quelli che organizzano banchetti o ne sono i fruitori a Lucedio dove mille anni fa ci si raccoglieva in preghiera?Il vedere una terra lasciata a se stessa ,amata solo per profitto,dove non regna un albero a testimonianza che l' uomo ci si ferma sotto , magari solo per un istante , non mi sembra melenso.Una piccola goccia (senza pretese ) a favore della riflessione,della nostalgia ,del bisogno di cura che ha il nostro passato.Non credo che il ragioniere voglia vincere il campiello per sua ammissione e'solo un ragioniere!
RispondiEliminaRonf .. ronf ...
RispondiEliminaIl commento precedente è mille volte meglio dell'opera da tre soldi del Forse. Almeno ha espresso dei concetti.
Il ragioniere Deve avere qualche parentela col signor "ma anche.."
Il blogger ha trovato un giocattolino per passare il tempo... e sognare .. sognare .. . Si, sognare il bel tempo che fu e che non è mai esistito.
Saint-Just
Garbatissimo sig.Saint Just il gioco narrativo ed interpretativo si fa anche nelle scuole di scrittura.Lo so che per una creatura sagace e mordace come lei,se pur nell' anonimato,il,ragioniere e' una figura mediocre e retorica .Vuole fare una "pulizia " dell'umana mediocrita' ? SIcuro di non ritrovarsi con il SIg.Forse sotto un albero che non c'e a spartire 4 fette di salame?
RispondiEliminaSi può fare, il barberino lo porto io....
RispondiEliminaAnche i contenuti e qualche idea, altrimenti sarà una noia...
Saint-Just
Saint just è geloso perchè non c'è solo piu' lui di misterioso nel mondo del blog.....
RispondiEliminail blogger
Geloso di un ragioniere?
RispondiEliminaSpero di non dover mai cadere così in basso.. con tutto il rispetto per la categoria dei ragionieri...
Saint-Just
Il salamino possibilmente casereccio, grazie.
Appena si sfiora la lama della spada tratta dal cavaliere saint.just,il signore scende dal suo cavallo bianco e gonfia le piume.Cavaliere io da una vita cavalco un ronzino e quando scendo gli riservo una carezza.La mia spada è di plastica.Un consiglio si scoli il Barbera!!!
RispondiElimina.... Sono sbalordito.. Spero che il commento precedente non sia del ragioniere in persona... Ma temo di sì, deve aver perso il self-control.
RispondiEliminaUna cosa che mi sta antipatica è vedere confermate le mie opinioni. Non c'è soddisfazione.
A questo punto.. mi berrò il mio barberino in solitudine.. meglio soli che male accompagnati. E poi il salamino mi fa male al fegato.
Cari saluti ragioniere, mi saluti il Fantozzi. almeno quello non è Forse, è Certo.
Saint-Just
L'anonimo di prima non sono io.
RispondiEliminaRag.Forse
E chi lo dice? Uno che si firma "Forse"?
RispondiEliminaCome fa ad essere attendibile?
Va bè, per stavolta le credo.
Saint-Just