mercoledì 13 giugno 2012

UN LETTORE SCRIVE ALCUNE PRECISAZIONI SUL POST IL TERREMOTO CHE CAMMINA


Apprezzo il tentativo di indirizzare la discussione su questo genere di argomenti. Mi permetto solo qualche precisazione, per rendere tutto più chiaro a chiunque abbia interesse, anche perché nel web si trova di tutto ed il contrario di tutto:
1) La zonazione del 2003 (anno del crollo della scuola elementare di san Giuliano di Puglia) è attualmente superata, tanto è vero che esiste una nuova mappa di pericolosità sismica che le nuove norme sulle costruzioni 2008 impongono di seguire. Spariscono le 4 zone e tutto il territorio nazionale è suddiviso in maniera più precisa, fissando un reticolo di punti, ed assegnando a ciascun punto un certo grado di sismicità, o pericolosità.

2) L'azione sismica per le costruzioni è rappresentata dall'accelerazione orizzontale del terreno e si misura come frazione della forza di gravità g (0.3g, 0.5g, 1g, 2g ecc).

3) I terremoti dipendono da innumerevoli fattori che variano in maniera CASUALE nello spazio e nel tempo. Ecco perché non riusciamo a prevederli (né dove, né quando né, tanto meno, di quale intensità) e siamo costretti a parlarne solo in termini di probabilità, un po’ come i giochi del lotto.
Faccio un esempio.
Se ho in progetto la mia nuova casa qui a Crescentino e voglio che sia utilizzata da me e dai miei figli per i prossimi 50 anni mi chiedo: Quale deve essere l'intensità del terremoto (e quindi dell'accelerazione orizzontale) che considero nel progetto della struttura affinché la probabilità di accadimento di un sisma di intensità maggiore, qui in Crescentino nei prossimi 50 anni, sia ragionevolmente piccola? Detto in altri termini, che intensità deve avere l'azione sismica che considero in progetto per essere sufficientemente al sicuro? La risposta è: dipende quanto piccola è la probabilità di superamento fissata! Quale grado di sicurezza voglio o posso raggiungere! Le norme, se l'intento è salvaguardare la vita umana, fissano tale probabilità al 10%, ma nessuno mi vieta di abbassarla ulteriormente, solo dovrò considerare azioni sismiche più gravose ed adottare qualche accortezza in più nel progetto. Nota la vita utile (50 anni) e la probabilità di superamento (10%) che insieme costituiscono la pericolosità, la nuova mappa sismica ci dice che a Crescentino sono da considerare accelerazioni comprese tra 0.025g e 0.050g (può provare chiunque nel sito http://esse1-gis.mi.ingv.it). Nel 2003, con la vecchia zonizzazione, invece, avrei considerato un'accelerazione di 0.050g (così come prescritto nell'Ordinanza 3274), cioè avrei ottenuto esattamente lo stesso dato, comunque DIVERSO DA ZERO. 


Parlare dunque di "zona 4 non sismica" (penultima riga del post, come tratto dai siti citati) è una grave inesattezza, e lo era già nel 2003, a prescindere dalle attuali nuove mappe e di quelle di futura emanazione: zone non sismiche non sono mai esistite, né in Italia né nel resto del mondo, da sempre; chi ha introdotto e diffuso l'equivoco zona 4 = zona non sismica oppure zona non classificata = zona non sismica, prima e dopo il 2003 (costruttori, istituzioni, progettisti, immobiliaristi) lo ha fatto deliberatamente per bloccare o almeno ritardare l'applicazione delle norme che assimilano criteri antisismici noti da almeno 40 anni in tutto il mondo, rimanendo così sul mercato con i loro vecchi modi di costruire, tecnologie obsolete, manodopera non istruita, inesistenti sistemi di controllo e garanzia nel rilascio dei permessi di costruire, e con le loro negligenze, imprudenze ed imperizie tecniche, soprattutto in Regioni come la nostra, dove terremoti distruttivi sono rari, ma possibili.
L'aggiornamento delle mappe è senz'altro auspicabile, ben venga, ma il problema vero è un altro, purtroppo…

Scusate lo spiegone, che è anche uno sfogo, ma è bene cominciare a capirci qualcosa tutti.

Blaga
13 giugno, 2012 17:13
 



Ringrazio il lettore che ha chiarito alcuni punti del post di ieri ribadisco che non si vuole creare apprensione o peggio panico nella popolazione, ma solo debitamente informare su un argomento un po' negletto nel nostro territorio.
Esistono già come ha detto Blaga, nuove mappe che sono basate su probabilità a 500 e 1000 anni ( quella nota in cui siamo zona 4 è sui 50 anni ) e in queste mappe la colorazione grigia del nostro territorio cambia colore diventando azzurra ,  in quelle mappe si tiene sicuramente conto della storia, e come si è appreso, tutto  il nord venne scosso circa 1000 anni fa da un tremendo sisma che ebbe come epicentro Verona  ( 6.5 richter ) ma che poi probabilmente "cammino' " fino all'Italia Nord Occidentale causando gravi danni qui nel Vercellese,  da notare che allora Crescentino non era ancora fondata,  mentre Vercelli e Caresana lo erano già ed esistono tracce scritte di quel disastro.


Mauro Novo

4 commenti:

  1. Scusate ma io sono un po' gnurant: vuole dire se ho capito bene che anche noi siamo a rischio di terremoto come l'Emilia?

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  2. Questo deve essere accertato da chi di dovere, è accertato solo che ci sono delle faglie che dormono da secoli e che nel 1117 in occasione del terremoto fortissimo nel veronese, qualcosa successe anche vicino a noi.
    la regione o chi di dovere indagherà
    il blogger

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  3. Ringrazio il blogger per la visibilità.
    Non è questione di essere ignorant o anteligent, ma di essere informati e consapevoli oppure no. Non voglio fare terrorismo, anche perché non ce ne bisogno, ma solo sollevare il problema. Bastano parole e concetti semplici per capire, nulla di difficile.

    Occorre una premessa. Il rischio è una combinazione di contingenze che sono:
    1) pericolosità: ovvero un fissato valore di probabilità al verificarsi di un evento sismico di una data magnitudo in un certo intervallo di tempo in un certo luogo.
    2) vulnerabilità: ovvero la predisposizione di una costruzione ad essere danneggiata: quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità dei materiali e modalità di costruzione, scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze.

    3) esposizione: cioè la maggiore o minore presenza di beni esposti al rischio, la possibilità cioè di subire un danno economico, ai beni culturali, la perdita di vite umane, etc.

    Se caliamo questi concetti su Crescentino le considerazioni che mi vengono in mente sono queste:

    Il rischio a Crescentino è più basso rispetto a quello che avrei se abitassi in quelle zone dell'Emilia o all'Aquila. Sulla base degli eventi sismici registrati nel passato, qui a Crescentino ho la probabilità del 10 % che nei prossimi 50 anni si verifichi un terremoto con accelerazione del terreno tra 0.025 e 0.050 g (colore grigio), a Mirandola in Provincia di Modena, sempre nei prossimi 50 anni ho la stessa probabilità ma che accada un evento di accelerazione circa 3 volte maggiore, cioè tra 0.125g e 0.150g (colore verde acceso), a L'Aquila tale intervallo di valori, sempre per identiche probabilità ed arco temporale, schizza a 0.250g - 0.275g (colore fucsia). Attenzione! probabilità, non certezza! Inoltre parlare del 10% di probabilità di superamento equivale a dire 90% di probabilità di NON superamento!
    Ma anche ammettendo di essere particolarmente sfortunati e di rientrare nel 10% anziché nel 90%, la domanda da farsi è: Questi valori di accelerazione, che, secondo norma, sono i più probabili a Crescentino nell'arco dei prossimi 50 anni, sono alti oppure bassi? Relativamente ad altre zone d'Italia sono molto bassi, basta confrontare la scala cromatica della mappa (http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/italia.html); tanto è vero che quando è stato ora di scegliere il luogo di costruzione di una centrale e di un deposito nucleare sono venuti qui… In altre parole, un terremoto distruttivo tra 0.3g e 0.4g è molto molto improbabile, se non dopo aver aspettato migliaia di anni.
    Se però (maledetti però) il progetto di casa mia non ha tenuto conto dei seppur bassi livelli di sismicità prescritti non è da escludere che non si possano manifestare dei danni. L'entità del danneggiamento dipende da quanto è vulnerabile la costruzione: come si può ben capire, ogni fabbricato è da analizzare nelle sue peculiarità.
    Se da un lato siamo fortunati ad abitare in una zona a bassa pericolosità (e comunque non nulla) dall'altro lato, questo ci ha indotto storicamente a progettare e costruire infischiandocene del tutto del problema. Poi può pure succedere che, fatte tutte le dovute verifiche, si riscontrano livelli di sicurezza accettabili anche su costruzioni esistenti e quindi dormo ancora più sereno. Il mio giudizio si ferma qui.

    In definitiva, io che abito a Crescentino non mi allarmo più di tanto ne me ne frego: conosco il problema e mi preoccupo il giusto.
    Saluti
    Blaga

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  4. Rettifico, ho aggiunto un non di troppo: Se però (maledetti però) il progetto di casa mia non ha tenuto conto dei seppur bassi livelli di sismicità prescritti non è da escludere che si possano manifestare dei danni.
    Scusate

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