mercoledì 22 settembre 2010

DOMENICA 3 OTTOBRE ALLA FORTEZZA DI VERRUA SAVOIA

 Gran finale, domenica 3 ottobre, alla Fortezza di Verrua Savoia, prima della chiusura invernale e dell’inizio dei lavori di restauro e, poichè diverse sono le componenti culturali di questo luogo importante per il ruolo difensivo ricoperto, nell’antichità, nella storia del Piemonte, per la bellezza di un ambiente che spazia dalle colline alla pianura, all’ambiente fluviale,



la stagione 2010 si concluderà con l’inaugurazione del geosito, allestito dalla proprietà, nel sito della vecchia cava.


L’attività estrattiva che ha interessato per decenni la zona circostante la Rocca di Verrua Savoia se ha comportato, da un lato, una grande perdita per il patrimonio storico che era custodito nell’area ha, dall’altro, portato alla luce una successione sedimentaria che altrimenti non sarebbe probabilmente mai stata visibile e studiabile. Il passato geologico dell’area in cui si trova la cava di Verrua Savoia testimonia fenomeni estremamente peculiari tanto che si è giunti alla decisione di farne un geosito, ovvero un luogo meritevole di tutela e di valorizzazione al fine di portare alla conoscenza di tutti la geologia di quest’area.


Le rocce affioranti nella cava sono state studiate negli ultimi 15 anni da parte di un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra guidato dai Prof. Pierangelo Clari e Luca Martire insieme alla Dott.ssa Simona Cavagna che sulle rocce della cava ha svolto la tesi di Laurea e di Dottorato.


Nella cava è esposto il contatto basale fra i depositi pliocenici sui quali è fondata la Rocca e i sedimenti caotici che sono stati interpretati come la testimonianza dell’attività di un vulcano di fango sottomarino.


Le ricerche finalizzate alla ricerca di idrocarburi condotte dalle compagnie petrolifere sui fondali marini attuali hanno evidenziato diversi fenomeni legati all’espulsione di idrocarburi ed in particolare del metano; questo gas infatti deriva, così come gli altri idrocarburi, dalla decomposizione della sostanza organica contenuta nei sedimenti che vengono via via accumulati sui fondali marini.


Uno degli effetti più spettacolari che la fuoriuscita localizzata di metano può provocare su un fondale marino è sicuramente rappresentato dai vulcani di fango: edifici di forma conica alti fino ad alcune decine di metri ed estesi per decine di km quadrati che ricordano i vulcani veri e propri, da cui si distinguono in quanto il materiale eruttato è una miscela di acqua e fango a temperatura ambiente.


Alla fine delle fasi di eruzione violenta (che normalmente sono di breve durata) il vulcano di fango è caratterizzato da più lunghi periodi di quiescenza, durante i quali invece del flusso di metano concentrato e violento si osserva una lenta degassazione attraverso tutto l’edificio vulcanico.


E’ questo il momento in cui è possibile lo sviluppo delle comunità di organismi in grado di vivere in prossimità delle fuoriuscite di metano da cui traggono energia e possibilità di vivere anche a grandi profondità, sviluppando una catena alimentare di organismi superiori quali molluschi, vermi tubicoli ed alcuni coralli.


Un aspetto collaterale dell’attività batterica è rappresentato dalla produzione di grandi quantità di ione carbonato che porta alla formazione di vari minerali carbonatici quali calcite, aragonite, dolomite.


Un’altra particolarità osservata in prossimità dei vulcani di fango attuali è data dai condotti cilindrici che sono stati osservati e campionati sui fondali: si tratta di veri e propri camini che si formano lungo i fianchi dei vulcani di fango e che funzionano come via di risalita per fluidi e sedimenti.


Normalmente il destino di un vulcano di fango sottomarino è quello di essere smantellato ed eroso ad opera delle correnti agenti sul fondo.


Nella cava di Verrua Savoia sono state osservati diversi elementi che hanno portato ad interpretare le rocce affioranti come la testimonianza dell’attività di un vulcano di fango.


Appuntamento quindi, alle ore 14 presso il piazzale della Fortezza, per una passeggiata lungo il fiume a cura del Parco del Po Torinese.


Alle ore 15, inaugurazione del geosito e percorso conoscitivo delle diverse stratificazioni del sito geologico a cura della Dott.ssa Simona Cavagna (appuntamento presso l’ingresso alla cava).


Al termine: IN VIAGGIO NELLE CANTICHE DANTESCHE


Verrà presentato il progetto che sarà realizzato in occasione di un appuntamento importante, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, nella giornata del 2 giugno 2011, giorno della Repubblica nell’anno del centocinquantesimo compleanno dell’Unità di Italia: viaggio in luoghi, spazi e voci differenti, in cammino con le parole della Commedia Divina, grazie all’attento lavoro del Faber Teater, che anche in questa occasione si confronterà con il paesaggio del nostro territorio. Il Progetto Dante diventerà così occasione per riscoprire e rivalutare luoghi dimenticati del nostro territorio, ma anche possibilità di entrare in contatto e vedere in scena i versi del Sommo Poeta.


Dalle ore 17,30, un arrivederci all’insegna dell’ospitalità contadina con i prodotti stagionali del territorio.


La manifestazione non avrà luogo in caso di maltempo


Si consiglia un abbigliamento adeguato






Caterina Borgondo






































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