giovedì 14 gennaio 2010

RICEVO E PUBBLICO

Facciamo un bel tuffo nella realtà di molte persone, questa mail mi è giunta qualche giorno fa, e mi sembra un richiamo a pensare a situazioni come quella descritta, a Crescentino di queste situazioni ne abbiam molte, vi prego di leggere attentamente e di lasciare qualche commento.



Ciao Mauro, ultimamente, vuoi per le feste, vuoi perchè ho notato che i blogs ormai sono terreno di scontri epici, in cui la dialettica garbata è stata sorpassata da attacchi anche ingiustificati verso la persona, ho deciso di assistere di più e scrivere di meno..
Noto con dispiacere che si "perde" tempo a sentenziare, criticare, urlare, contro qualsiasi cosa (dalla fontana ghiacchiata al mulino che non ci sarà, dai piccioni al giostrina di Natale, ecc..) ma non si accenna minimamente a quella che è la situazione lavorativa di Crescentino... Io sono dipendente Italcardano da quasi 12 anni, è il mio primo lavoro. Ero sosddisfatto di ciò che avevo imparato, di ciò che lavorativamente parlando mi ero costruito come bagaglio personale, ma l'inizio del 2010 mi ricorda che è da 1 anno che vivo il mio incubo.

Non avevo mai provato la cassa integrazione ed ora che la sto sperimentando mi rendo conto di quanto sia si un paracadute per tutti in tempi di crisi funesta, ma anche una surreale privazione di una libertà e di un diritto, quale è il lavoro. Il non poter andare a lavorare, subire senza se e senza ma una condizione dettata da eventi esterni è snervante..ogni mese credi che possa essere migliore del precedente, ma le speranze vengono disattese sempre..inesorabilmente.

Ti ritrovi a vagare per un paese spento, e ti senti pensionato già a 30 anni, perchè ti guardi in giro e vedi solo anziani e badanti.. Sinceramente non è questa la vita che immaginavo e non è questo che immaginavo per il mio futuro, ma con 900 euro al mese ed un grande interrogativo davanti agli occhi come si può pensare di rischiare? Sorrido nel pensare che sono un BAMBOCCIONE come un nostro ministro ci ha definito, ma intanto bamboccione o no, mi trovo le ali spezzate perchè ora non so come e quando ne uscirò..ho i miei progetti e faticosamente cerco di portarli avanti, ma più di tanto non posso fare.e quindi? in cosa dobbiamo sperare? Nelle istituzioni? nella buona sorte? Siceramente, visto che mi ritengo il miglior investimento della mia vita credo che non basti.. ci vuole di più per sperare in una vita degna..senza affanni. Non pretendo di avere tutto e facilmente, ma almeno credo di poter pretendere la possibilità di giocarmela, non crede?

Fa male il silenzio che regna attorno a tutta questa situazione, la TV fra un pò non ne parla neanche più, la crisi sembra passata in secondo piano.. Caro Mauro, non esistono nenache più i vecchi luoghi comuni, non esistono più l'intoccabile colletto bianco ed il rozzo operaio, perchè ora come ora siamo tutti sulla stessa barca. In passato l'azienda ha investito sui giovani come me, e parecchio, ed ora? ci lasciano a casa così...senza un perchè...l'operaio (la mano) lavora, l'impiegato, il tecnico (il cervello) sta a casa, tanto ormai la cassa integrazione è aperta e loro ci guadagnano a farci stare a casa...anche se lavoro ne avremmo...perchè al nostro rientro il lavoro si è accumulato...queste sono le ingiustizie che si celano dietro gli ammortizzatori sociali..ma io non mi lamento solo di questo..anzi auspico lavoro per tutti..perchè è ciò che rende l'uomo libero...perchè ti fa sentire realizzato..


Scusa se ti ho fatto perdere del tempo...ma mi sei sempre sembrato quello più sensibile all'argomento... ti chiedo di lasciare anonimo questo mio sfogo se deciderai di pubblicare qualcosa in merito.
buona serata

pubblicazione e adattamento a cura di mauroatlarge@aol.it

10 commenti:

  1. ma cosa dici????
    i veri problemi di crescentino sono la centralina e la fontana ghiacciata.
    Infatti avrai notato che un "tuo" rappresentante sindacale si è mosso per protestare contro la centralina ma riguardo all'italcardano si guarda bene dal dire qualcosa.

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  2. Per l'anonimo delle ore 17:48 --> Non strumentalizziamo ogni cosa. Lo scritto del giovane cassaintegrato deve essere letto attentamente e non deve essere "usato". Chavalier

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  3. Proviamo a fare una domanda al lavoratore in cassa integrazione:
    preferisce la sua situazione attuale o l'odore pestilenziale (come qualcuno ha detto, ma da verificare) di un posto di lavoro alla Ghisolfi?
    Gradirei una risposta.

    Non credo che l'assessore citato abbia il potere di comandare alla Italcardano(ex) cosa fare, forse nell'altro caso ha più voce in capitolo.

    Il qualunquismo lasciamolo da parte, c'è il problema del lavoro, il problema della fontana ghiacciata, il problema della Ruota della sfortuna. Sono tutti da risolvere, ciascuno con le energie ed il tempo di cui necessita.
    Saint-Just

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  4. L'odore pestilenziale dove l'ha sentito caro SJ?

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  5. se abbiamo convissuto per 25 anni con la teksid non abbiamo nulla da temere da Ghisolfi

    Non vorremo mica rimanere una citta dormitorio....ma in cui dormono solo disoccupati.

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  6. Marinella Venegoni15 gennaio, 2010 19:26

    Caro Trentenne in cassa integrazione, il suo grido di disagio è fra i più eloquenti che io abbia mai letto, e merita grande rispetto. Viviamo una crisi così grande - mai così grande, ricordiamolo, dal 1929 - che tutte le certezze acquisite vanno a farsi benedire, e per chi alla fine sarà riuscito a mantenersi il lavoro, sarà come aver vinto alla lotteria. Eppure, tutte le volte che qualcuno mi chiede consiglio su che strada prendere, e io parlo di artigianato e lavori manuali (idraulica, falegnameria, ramo elettrico, lavorare il ferro...) mi storcono il naso. Eppure, tutte le volte che cerchi un idraulico o un elettricista, devi passare per una lunga lista d'attesa. Eppure, quando chiedo a dei professionisti di tenere dei corsi gratuiti per i giovani, si tirano indietro.
    Sono anche le nostre categorie mentali che dovranno subire uno scossone. E' una svolta culturale, che si porterà dietro cambiamenti epici, e toccherà adattarsi: toccherà soprattutto alla sua generazione, caro Trentenne. La prego perciò di non perdere coraggio, ma di guardarsi anche intorno, di vedere se per esempio potrebbe far diventare mestiere una sua passione: lei ha 30 anni, il futuro è suo e ci deve credere.
    Per quanto ci riguarda tutti insieme, a Crescentino, al di là delle cretinate varie che aiutano anche a sopportare la vita in questo inverno difficile, stiamo giocando una grossa partita.
    Quasi un milione di metri quadri, alla ex Teksid, debbono essere riconvertiti. Stamattina sono tornata in Regione, se avremo il necessario e indispensabile supporto metteremo in piedi un bel progetto, quando sarà completata la bonifica. L'imminenza delle elezioni non ci aiuta, ma conto di tenere il fiato sul collo alle persone con le quali ho avviato dei colloqui. E mi dispiace tanto che le sue parole così sentite vengano prese come scusa per le solite fanfaluche.
    Mentre ci sono, caro Cassintegrato, mi permetta solo di dire a Saint-Just che il suo cinismo mi sconvolge. Io mi DEBBO preoccupare che un'azienda che si insedia sia sana per la comunità e rispetti tutti i parametri di vita sana e civile: siamo nel Terzo Millennio e per fortuna non siamo ad Haiti. Con la sua ironia da quattro soldi, Saint-Just, non creda di portare aiuto ad alcuna causa, fa solo fare dei passi indietro al concetto di civiltà. Lei è un uomo veramente antico, e non nel senso migliore del termine.
    Chiudo con un grande "Buona Fortuna" al nostro Trentenne, che merita il rispetto di tutti.

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  7. Cinismo... accetto il termine.

    Non urlate tanto sul cinismo! Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa. (Lenin)

    Non malafede, non parzialità, non falsità, non buonismo, perchè i miei commenti non sono mai stati tali.
    Io opterei per Pragmatismo estremo, forse è più corretto.

    La risposta alla mia domanda alcuni commentatori l'hanno data, non so se c'è anche l'autore del Post.
    Apprezzo sempre gli interventi di Marinella Venegoni, anche se a volte non concordo su alcuni punti. Il suo commento è molto completo e articolato, lascio agli amici del Blog scrivere le loro impressioni.
    Cordiali saluti
    Saint-Just

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  8. grazie a marinella, invito alla massima serietà nelle risposte a questo post, anche seguendo alcuni suggerimenti di Marinella che mi sembrano validi, ritrovate in gran rilievo pubblicato l'intervento della sindaca in un post dedicato
    mauro novo

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  9. Saint Just..ha ragione..tutti i problemi sono importanti..ma vanno risolti in base alle priorità..quindi mi aspetto che un paese, un governo, un comune prenda a cuore per primo ciò che REALMENTE è più importante..per poi fare il resto..la ghisolfi? beh..la puzza sotto il naso non credo sia il problema per chi ha voglia di lavorare..mi viene l'orticaria a pensare che i TG spendono del tempo a dire che ora in calabria le arance marciscono sugli alberi perchè non c'è più la manovalanza extracomunitaria...ma scherziamo? al sud, dove c'è il 45% di disoccupazione quei posti avrebbero dovuto essere coperti all'istante..tornando a noi ed alla sua domanda. Il lavoro è un diritto..quindi credo che tutti gli sforzi vadano fatti in questo campo, e se la ghisolfi (puzzolente?) potrà portare lavoro e ricchezza per il paese, a patto che sia ambientalmente sicuro.beh...ben venga..

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  10. Cara sindaca, io sto già cercando di fare ciò che lei suggerisce, cioè di fare di una mia passione un mestiere.. o almeno..ho delle idee da sviluppare..

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