venerdì 27 novembre 2009

CONTRIBUTO DA ALBERTO ARZENTON

Alberto Arzenton è un giovane di belle speranze, questo scritto suo che mi ha mandato su facebook, merita una diffusione piu' ampia, ecco che Alberto ha la possibilità di far conoscere la sua arte scrittoria su mauroatlarge:





Fini, Bersani...qualcosa si muove...

E’ passato poco più di un mese da quando è stato scelto come segretario del PD, ma di Pier Luigi Bersani si sente parlare davvero poco; è lì confinato su una poltrona che non fa notizia, oscurato dalle sconfitte di D’Alema, dalle investigazioni e dalle piazze gremite di Di Pietro e soprattutto da Gianfranco Fini. A questo punto la domanda sorge spontanea, cosa centra l’ex leader di AN con il PD?!? Ebbene, la leadership del Partito Democratico, quasi per un errore nella bussola, è trasmigrata a destra; è lì, infatti, che si svolge tutta l’azione, e questo lo si legge negli sguardi di chi sta a sinistra, nelle parole buttate lì, nella ricerca disperata di qualcuno che abbia una manciata di carisma. Fini, infatti, sfida la Lega, fa opposizione, fa politica, ci crede e non è semplicemente un numero all’interno di quel grosso contenitore qual è il PdL. La sinistra guarda il presidente della Camera e vede in esso l’ultimo antidoto democratico contro Berlusconi, vede un politico alla ricerca di quel voto che può trovare in tutti coloro che vogliono una valida alternativa al Presidente del Consiglio ed, allo stesso tempo, non credono più in una sinistra ormai allo sbando. La sinistra non può che inseguirlo perchè è lui che detta il passo e soprattutto non si sente un eretico, occupa solo uno spazio bianco, lì dove c’è posto. Fini mostra, come in uno specchio, quello che da tempo è ormai palese: la sinistra italiana è evaporata, non c’è più, è un simulacro che per sentirsi carne e sangue è costretta a ripetere senza sosta il rito magico della piazza. Una piazza che ormai è solamente più apparente.Lo stesso Fini racconta come diventò di destra: «Non avevo precise opinioni politiche. Mi piaceva John Wayne, tutto qui. Arrivato al cinema, beccai spintoni, sputi, calci, strilli perché gli estremisti rossi non volevano farci entrare. E così per reagire a tanta arroganza andai a curiosare nella sede cittadina della Giovane Italia». Si potrebbe ipotizzare una crisi d’identità politica, un cambiamento radicale di colui che era il segretario del MSI, il braccio destro di Almirante e che all’ultima manifestazione nazionale di Alleanza Nazionale ha riunito mezzo milione di persone, in quella che è stata definita “la più grande manifestazione di destra dal dopo-guerra”. Mmh…non ne sono convinto! E a mio avviso alle prime batoste prese dal Popolo della Libertà, Fini ed i suoi seguaci, che pochi non sono, faranno le valigie verso una destinazione migliore, una destinazione fatta di gente vera, con carisma e determinazione, gente che ancora crede nei veri ideali e non semplicemente capace a “saltare” da uno schieramento all’altro pur di avere un posto assicurato nelle file che contano.Resta solo da vedere quando ci sarà questa batosta del PdL…beh, quel che è certo è che dovrà essere la sinistra a metterla in atto…ma la sinistra non stava andando dietro a Fini?!? A quanto pare c’è un cane che si morde la coda… .


A. ARZENTON

8 commenti:

  1. troppa considerazione per fini.
    se abbandona berlusconi torna al suo 5% di zoccolo duro missino.

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  2. sembra fantapolitica ,dove può succedere tutto o il contrario di tutto! è un pò come nel calcio: fino a qualche anno fà la casacca era per una vita , adesso cambia nel corso dello stesso campionato ,dipende dagli zeri dell'assegno! sarà vero? ai posteri.....

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  3. saint just il su commento non l'accetto, da uno come lei la parola palle...proprio, cerchi di aver rispetto di arzenton, delle mie scelte editoriali, e dell'indipendenza di decidere cosa pubblicare e cosa non pubblicare
    m.n.

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  4. Vorrei ricordare all'anonimo/a che ha scritto il secondo post che Alleanza Nazionale, ovvero il partito di Fini, alle ultime elezioni corse singolarmente ha preso il 12,3% dei voti su scala nazionale; non mi paiono noccioline.
    Mi piacerebbe sapere cosa pensa il sig.Saint-Just sull'argomento trattato perchè dal suo commento non traspare molto.
    Saluti

    Arzenton Alberto

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  5. Alleanza Nazionale 12% perchè alleata a berlusconi

    se fosse andata da sola, si sarebbe innescato il meccanismo del voto utile e avrebbe fatto la fine di rifondazione a sinistra

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  6. E' quà che si sbaglia, AN alle politiche del 2006 ha corso come partito a se; era nella coalizione che avrebbe portato ad avere Berlusconi presidente del consiglio, così come Rifondazione Comunista era nella coalizione che avrebbe, e poi ha, portato Prodi a ricoprire tale carica.
    Alle politiche la maggior parte dei partiti fanno parte di coalizioni, questo non vuol dire, però, che debbano mettere da parte la loro identità e fede politica.

    Arzenton Alberto

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  7. Commento secco il mio, dovuto ad una certa antipatia per le troppe parole usate per descrivere fenomeni semplici.
    Me ne scuso col Blogger e con Arzenton, l'articolo abbisognava di una risposta complessa o di una di sintesi, nella fretta ho preferito la seconda.

    Il voto ad AN era stabile o in discesa attorno al 12/100 su scala nazionale, ma sempre in appoggio a Berlusconi. Presentarsi col simbolo ed appoggiare candidati condivisi da FI o PDL non fa testo, se si presentava in alternativa o in contrapposizione faceva la fine di Rifondazione, questo è pacifico.

    Ma intanto.. AN è sparita, per ora c'è solo Fini che pensa al suo futuro senza curarsi dei vecchi ideali.

    I politici si stanno ricollocando, ormai si aspetta il crollo politico o fisico di Berlusconi. Ma gli italiani continueranno a votarli, in fondo hanno i politici che si meritano.
    Saluti
    Saint-Just

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