E ' stata fissata per sabato 3 ottobre alle ore 16 presso il salone dell'associazione VITA 3, una conferenza sul nucleare , in seguito alla decisione del comune di Saluggia di concedere l'autorizzazione alla società Sogin di costruire il deposito di scorie nucleari denominato D2
Interverranno al simposio CESARE DAMIANO E GIANFRANCO MORGANDO
ospiti inoltre L'on Bobba, il consigliere regionale Biziak, Paola Olivero del coordinamento PD Saluggia.
Sarà presente inoltre il coordinamento PD nucleare Asse del Po Saluggia Trino e Crescentino
Paola Olivero
per
mautoatlarge.blogspot.com
bene...vedremo davanti ad un rischio concreto come si muovono gli antinuclearisti locali
RispondiEliminaCaro Saint,
RispondiEliminaLei soffre di delirium justitie tenebris.
Patologia dove si intravedono spunti per costruirsi pensieri deliranti e lontani dalla realtà.
Gli amici della biblioteca sono persone al di sopra delle parti che non hanno nè colore nè bandiera se non solo quella del sacro tricolore.
Soprattutto hanno un autonomia di pensiero forte ed indipendente.
Mi scusi della diagnosi ma come dire: "toccami che ti tocco".
Dal canto mio il suo commento lo paragone al Pianto di Magone inserito nel libro "Africa" del Petrarca dove vi sono già anticipazioni della disperazione umana di fronte alla caducità delle cose (e qui ci riallacciamo al grande Mimnermo).
E adesso una nota da firmare dai genitori per aver risposto insensatamente alle Prof de "Gli amici della Biblioteca"
Un saluto affettuoso
Prof.ssa Amilcara
sarebbe cosa buona e utile un intervento massiccio di tutti...
RispondiEliminaqui ci seppelliscono con ste scorie!!!
grazie a mauro per la celere pubblicazione del post
ps. per chi alza le spalle e si volta dall'altra parte:
"non vi lamentate poi se vi mettono il nucleare sotto il cuscino"
walter
Esimia professoressa, questa volta mi lascia allibito per la sua sconfinata erudizione. Come lei saprà io sono un autodidatta cresciuto alla scuola del maestro Manzi di "Non è mai troppo tardi", quindi a certe vette non posso aspirare. La ringrazio vivissimamente per avermi fatto conoscere da dove arriva la parola "magone", di cui non ero informato. Noto una certa costanza nel citare situazioni lugubri e cimiteriali, il povero Magone doveva aspettarsi di fare una brutta fine con quello che ha combianto a Genova, mentre l'arte di Mimnermo da Colofone sarebbe apprezzata in luoghi più solari.
RispondiEliminaMi permetta solo di farle notare, umilmente e senza voler offuscare la sua sapienza, il piccolissimo errore, certo di battitura, non oserei mai dire grammaticale, anche se la "e" si trova piuttosto lontana dalla "o" sulla tastiera, da lei fatto nella frase "lo paragone al Pianto". Sarà l'età, ma faccia più attenzione, altrimenti Camilla l'acchiappa farfalle (errori) la nota la darà a lei.
Un saluto carissimo
Saint-Just
e vi prego di attenervi a commenti inerenti a questo GRAVE problema, i vostri pareri sono bene accetti, apriamo un dibattito grazie
RispondiEliminaHa ragione Blogger, ma riconsiderando il tutto, non ci vedo molta differenza fra l'utilità come deterrente antinucleare della discussione con la squisita Amilcara rispetto al convegno organizzato a Saluggia.
RispondiEliminaGià la definizione di "Simposio" la dice lunga sul grado di contrasto che si vuole fare al Deposito di scorie. Spero si tratti di un termine sbagliato, altrimenti è l'ennesima presa in giro all'italiana.
Ho già affermato in passato, particolarmente con gli amici di Crescentino Ricomincia, che la linea delle tavole rotonde e della raccolta firme è inutile, come i fatti stanno dimostrando.
Saluti
S.J.
e l'articolo sulla Teksid uscito sulla periferia di oggi? nessuno l'ha visto?
RispondiEliminaVisto, è forse la sorpresa di cui parlava Marinella Venegoni? I biocarburanti prodotti a Crescentino sarebbero i migliori del Mondo, praticamente benzina atomica, se faranno anche il deposito delle scorie radioattive.
RispondiEliminaRestiamo in attesa di conoscere altri particolari, questa sarebbe una iniziativa seria, non i B&B e le passeggiate fra i moscerini.
Saint-Just
ho provato a fare quello che ha suggerito mosca, scrivere quel nome su google...
RispondiEliminai casi della vita.....
in effetti sarebbe un bel polo: scorie nucleari da un lato della Dora, carburanti dall'altra....
RispondiEliminachissà cosa ne pensa, da vero ambientalista come è sempre stato, sellaro....
Perdonate l'ignoranza, ma quale sarebbe il nome da cercare su Google?
RispondiEliminaS.J.
quello dell'amministratore delegato della società, credo
RispondiEliminaSe la cosa è pubblica, chi sarebbe?
RispondiEliminafare biocarburanti dalle pannocchie di mais e daalla canna vi sembra una cosa ambientalmente ripugnante?
RispondiEliminae pensare che le sponsorizza anche legambiente queste fabbriche
Ho digitato Ghisolfi su google come dice Mosca.
RispondiEliminaE' uscito che è un esponente del PD....e allora?
Qual è il problema?
Forse non possono fare gli imprenditori quelli del PD?
Se porta occupazione ben venga indipendentemente da chi voti alle elezioni.
Se poi vogliamo sputare addosso a 120 posti di lavoro + 120 di indotti facciamolo pure...
anche se non tutti i posti fossero destinati a crescentinesi sarebbe comunque un qualcosa in più dello zero attuale.
Mi dispiace ma questa volta Mosca ha sbagliato...
chi non ha problemi economici la crisi non la sente....
RispondiEliminachi è disoccupato o in cassa integrazione non credo che sputi sopra 120 nuovi posti di lavoro
si, ma si parla di 120 posti di lavoro altamente specializzati.. in ogni caso, il punto è un altro: ma l'impianto, processando mais e canne, cosa disperderà nell'aria?
RispondiEliminaa parte che una qualsiasi fabbrica ha bisogno del tecnico magari altamente specializzato, come dell'operaio, dell'amministrativo, del carrellista ecc ecc quindi non credo saranno 120 ingegneri chimici.
RispondiEliminapensi che legambiente spinga per la costruzione di fabbriche altamente inquinanti?
poi peggio della teksid esiste qualcosa?
a crescentino ci sono solo operai dequalificati?
RispondiEliminaboh. non capisco perché per qualsiasi cosa si parli di impatto ambientale prima di tutto (vedi eon a livorno, ricordate?), mentre per questa fabbrica alla ex teksid l'unico punto è "porta posti di lavoro". Me li ricorso solo gli ambientalisti a manifestare contro la Eon? I loro posti di lavoro valgono meno?
RispondiEliminacaro anonimo...visto che sei certo del forte impatto ambientale di questa azienda, gentilmente ci illustri gli inquinanti ed i relativi quantitativi annui, emmessi in atmosfera, suolo e acqua?
RispondiEliminagrazie
caro gigi, vuoi anche il codice fiscale del custode? in ogni caso, i dati precisi si sapranno quando sarà reso noto il tipo di impianto che sarà realizzato. ad oggi, in generale, valgono sostanzialmente queste considerazioni: (tutti i documenti trovati riporano a wikipedia, ma cercherò meglio)
RispondiEliminaIl bioetanolo da cellulosa ha attualmente costi tripli rispetto a quello da canna da zucchero.[senza fonte] Quest'ultimo è prodotto solo in una zona limitata del pianeta (Brasile) e in piccola quantità rispetto alle esigenze mondiali.
Ciononostante, gli impianti di seconda generazione (ormai in piena diffusione) permetteranno di utilizzare scarti di lavorazione dei prodotti agricoli con maggior resa. Questo significa che in futuro non sarà necessario coltivare ettari di cereali per la sola produzione di bioetanolo ma sarà sufficiente utilizzare ciò che resta della pianta come fonte di glucosio. Questo comporta ovviamente l'eliminazione delle spese di smaltimento dei prodotti di scarto (molto importante in termini economici ed ecologici).
Recenti studi (2007) rilevano che sebbene l'utilizzo di etanolo riduca la concentrazione di sostanza cancerogene come il benzene e il butadiene nel contempo innalzano i livelli di formaldeide e acetaldeide. Secondo questi studi il rischio complessivo è simile anche se un uso esteso potrebbe innalzare anche i livelli di ozono in alcune zone del pianeta.
in ogni caso, caro e curioso gigi, mi dici perché ex teksid è bene e eon è sempe stato il male?
di parte, ma per iniziare può andare bene
RispondiEliminahttp://www.leditalia.com/it/news/20070220,5820.htm
ops, un articolo su ambientalisti contro l'impianto per la produzione di bioetanolo ad alessandria....
RispondiEliminahttp://www.globalproject.info/it/in_movimento/Alessandria-Ancora-un-rinvio-sullimpianto-di-Bioetanolo/769
caro gigi, come la mettiamo?
caro gigi, certo che sono proprio cattivoni...
RispondiEliminahttp://www.globalproject.info/it/in_movimento/Rivalta-Scrivia-La-comunita-locale-ha-sconfitto-il-Bioetanolo/591
dato che l'azienda è la stessa, vien da pensare...
ma come, a rivalta è il male e a crescentino è la manna dal cielo?
19 / 3 / 2009
RispondiEliminaSi rincorrono negli ultimi giorni le dichiarazioni dell'ingegnere Ghisolfi sulla stampa locale:"Rinunciamo alla costruzione del bioetanolo da mais e puntiamo su un impianto di seconda generazione da costruirsi non a Rivalta Scrivia, vista la forte opposizione della popolazione locale".
cito:
RispondiEliminaIl progetto venne presentato nell'estate del 2007. Un grande impianto di oltre 100.000 metri quadrati che avrebbe dovuto impiegare 600.000 tonnellate all'anno di granella da mais da trasformarsi in 200.000 tonnellate di etanolo. Un impianto che per funzionare avrebbe utilizzato 580.000 tonnellate di acqua in una zona definita predesertica, scaricando nell'atmosfera 200.000 tonnellate di Co2. A questi freddi numeri mostruosi si aggiunge dal primo momento l'indignazione per l'ultilizzo di mais per produrre energia. L'Onu definisce la produzione di bioetanolo un crimine contro l'umanità, nei tanti sud del mondo si susseguono rivolte per l'aumento del prezzo del mais di cui il bioetanolo è uno dei resposabili, il movimento brasiliano dei Sem Terra ha intrapreso una dura battaglia contro gli agrocombustibili voluti dal presidente Lula.
questo era il progetto per rivalta:
RispondiEliminaDimensioni m.190 x 470 = mq. 107.300 (circa 17 ettari di terreno agricolo che verrà eliminato)
Fabbricati circa 35 edifici o silos con dimensioni varie e altezze da 12 a 26 metri (es.: mt. 41x80x16, mt.8x35x26, ? mt.18x24) più altri 10 edifici di altezza inferiore
Superficie coperta 20.000 mq
Ciclo di lavorazione 24 ore al giorno x 350 giorni l’anno + 15 giorni per manutenzione
Addetti 70 / 80 persone
Materia prima utilizzata 628000 tonn./anno di granella di mais, proveniente al 50% dal mercato italiano, di cui circa 200.000 tonn. trasportate su autocarri, il resto su ferrovia (forse)
Produzione annua 200.000 tonn. di etanolo
200.000 tonn. di DDGS (farina per mangimi)
200.000 tonn. di CO2: si spera di venderne 25.000 tonn. per usi alimentari, mentre il resto (175.000 tonn/anno) sarà liberato in atmosfera (!)
Stoccaggio 4 silos da 1200 m3 e 4 silos da 4000 m3 per il mais, per complessivi 20.800 m3;
2 serbatoi da 750 m3 e 2 da 2300 m3 per l’etanolo, per complessivi 6.100 m3, in prossimità di uno stabilimento che produce esplosivi (a 200 mt dalla Nobel Sport – Martignoni)
Utilizzo di acqua 580.000 tonn/anno (da pescare in una zona di ricarica delle falde utilizzate per consumo umano e attualmente definita predesertica)
Per la produzione del mais occorrente, servono circa 500/600.000.000 di m3 d’acqua
Consumo di energia il fabbisogno è stimato in 12,5 MW medi su base annua e sarà soddisfatto dal sistema di cogenerazione a gas, che consumerà circa 90 milioni di Nm3/anno di gas naturale, generando circa 370.000 tonn/anno di CO2 (che si aggiungono alle 200.000 suddette)
Trasporti previsti fino a 4/5 treni al giorno e 70 autocarri/giorno (ovviamente x 2 viaggi: carico e scarico)
RIVALTA DICE NO AL MEGA-IMPIANTO PER PRODURRE (BIO)ETANOLO
RispondiEliminaPerché inquina e snatura l’ambiente:
480 tonn./giorno di CO2 rilasciate in atmosfera, rumori, polveri, luminosità notturna, utilizzo massiccio di acqua, aumento del traffico pesante, grande impatto sul paesaggio.
Perché l’etanolo non è conveniente:
fornisce meno energia di quanta ne serve per produrlo, necessita di contributi pubblici per stare sul mercato (in Austria e in Germania si chiudono impianti perché non più economicamente sostenibili; in Francia stanno sorgendo grossi problemi in proposito).
Perché l’etanolo non riduce i gas serra:
infatti riduce di poco la CO2 ma fa aumentare l’ozono e alcuni gas pericolosi. Altre soluzioni sono preferibili: pannelli solari e fotovoltaici, impianti solari termodinamici, coibentazioni isolanti delle abitazioni, piccoli impianti a bio-masse per la produzione di energia da utilizzare in ambito locale, riduzione degli sprechi.
Perché eticamente scorretto:
coltivare cereali o altre piante per farne carburanti per le auto sottrae terreni alla produzione di cereali per l’alimentazione umana, fa aumentare i prezzi dei cereali e fa aumentare la fame nel mondo (L’O.N.U. ha definito la produzione di etanolo per autotrazione “un crimine contro l’umanità”).
Perché Rivalta ha già dato:
l’espansione delle attività logistiche e industriali ha già penalizzato la frazione; le cave stanno deturpando il nostro territorio; il conseguente traffico, sempre più opprimente (5750 autovetture e moto e 1420 autocarri ogni giorno), inquina pesantemente l’aria e mette a rischio l’incolumità degli abitanti. Nonostante le pressanti richieste rivolte alle amministrazioni comunale e provinciale, nessuna misura efficace è stata predisposta per arginare il fenomeno (piano cave, controllo elettronico della velocità a mezzo “tutor”, circonvallazione).
Perché Rivalta sta diventando INVIVIBILE:
l’Amministrazione comunale deve tutelare la salute e l’incolumità fisica dei cittadini prima degli interessi economici degli industriali. Viviamo già in una zona a rischio per la salute ma, a causa dei nuovi insedia-menti (Boero, Terminal Europa), la situazione è destinata a peggiorare. Le promesse di misure adeguate non sono sufficienti: servono provvedimenti urgenti e non impianti dannosi e successive “opere di compensazione” per i danni causati.
questo è quanto. non so chi abbia ragione (non conoscendo il progetto) ma mi preme, caro gigi, far capire non si può pensare o al bene o al male a prescindere. non su quanti inquinanti scarichi in aria o nell'acqua, ma so che nella vicina Rivalta hanno fatto barricate per non avere l'impianto.
RispondiEliminasono tutti scemi?
VI PREGO DI TRASFERIRE I COMMENTI SUL NUOVO INSEDIAMENTO INDUSTRIALE SOTTO L'ARTICOLO CHE HO APPENA POSTATO, IN QUANTO VI RICORDO CHE QUESTA NOTIZIA NON PUO' METTERE IN OMBRA IL FATTO CHE CI CASCA ADDOSSO UN SITO DI STOCCAGGIO DI RIFIUTI NUCLEARI E CHE SABATO SE NE PARLERA' IN UNA CONFERENZA A SALUGGIA
RispondiEliminaVI RINGRAZIO VIVEMENTE PER LA COMPRENSIONE
GRAZIE PER IL GROSSO SEGUITO
MAURO NOVO
ciao mauro, diciamo che tra le due tegole....
RispondiElimina:-)
caro anonimo...tu riporti esempi riferiti ad un sito produttivo di bioetanolo di prima generazione mentre qui si parla di biodiesel di seconda generazione.
RispondiEliminail primo alimentato con granella di mais il secondo con scarti del mais e canna di bambù.
io non dico che sia la manna dal cielo...ma non boccio a priori come fai tu solo perchè l'hai letto sul sito dei soliti ambientalisti che dicono no a tutto...
su eon hai ragione...ero contrario (leggi nel pensiero?)
ero contrario perchè avrebbe occupato 20 addetti e veniva costruita in un'area, il vercellese, che produceva prima della nuova centrale, 6 volte l'energia che consumava.
Praticamente non ci respiriamo la formaldeide e la lombardia beneficia della corrente elettrica.
Quanto crescentinesi lavorano in eon?
Dimentichi infine che quelli sciagurati di Legambiente auspicano il sorgere di stabilimenti analoghi.
da quel che ho letto, e so, ora non sanno nemmeno loro cosa dire. e questo è drammatico.
RispondiEliminama in ogni caso, non credi che il territorio sia già abbastanza tartassato?
serve proprio un impianto di "seconda generazione" su cui non ci sono dati se non quelli di chi lo vuole installare?
se trovi qualcosa, posta, io per ora sono a zero
ciao