IL PARERE DEL BLOGGER: La Brexit sotto forma del virus della rabbia nel primo film ha isolato dal resto d'Europa ( e del mondo ) le isole britanniche Irlanda compresa . Francesi e Svedesi fanno ronde con le navi attorno alle coste perchè nessun inglese sbarchi sul continente e porti il virus letale fuori dal Regno Unito. In un'isola unita alla terraferma da una sottile lingua di terra solo con la bassa marea vive una comunità di sopravvissuti, non c'è luce , non ci sono media come radio e tv e internet e' sconosciuto.
Un padre porta il figlio sulla terraferma per insegnargli a cacciare gli infetti. Da qui parte la trama che coinvolge poi la madre malata del ragazzino e non andiamo oltre a raccontare.
Danny Boyle regista di Trainspotting e del primo 28 giorni confeziona un film esageratamente confuso e pieno di contraddizioni. Non si spiega come dopo 28 anni non ci sia uno straccio di pannello solare per dare luce e perchè si difendano con le frecce quando avrebbero potuto sulla terra ferma trovare tutte le armi in qualsiasi stazione della polizia abbandonata; a uno spettatore accorto come me invece di spaventarsi dall'olocausto creato dal virus scappa anche un po' da ridere come quei film del terrore di serie c che tanto andavano di moda negli anni 70. Il finale poi minaccia una terza parte sotto forma di una squadra di cacciatori di infetti che pare uscita da Squid Game.
Comunque divertente ed inquietante ma anche incredibile.....
Fate voi io ne' consiglio ne' sconsiglio
Nessun commento:
Posta un commento