“LOS PROFUNDOS ABISMOS DE YEMAYÁ OLOKUN” 14A MOSTRA PERSONALE DI MARIA GIULIA ALEMANNO A CUBA
“LOS PROFUNDOS ABISMOS DE YEMAYÁ OLOKUN” 14a mostra personale di Maria Giulia Alemanno a Cuba
MARIA GIULIA ALEMANNO
LOS PROFUNDOS ABISMOS DE YEMAYÁ OLOKUN
5 – 31 de enero 2023
MUSEO CASA DE ÁFRICA
LA HABANA VIEJA
Cuba
orari:
Da martedì a sabato: 9.00 – 17.00
domenica: 9:00 – 12.oo.
ingresso libero
info:
Museo Casa de África
Calle Obrapía # 157 e/ Mercaderes y San Ignacio,
Centro Histórico de la Habana
+53 7 8615798
africa@patrimonio.ohc.cu
Installazione della grande tela di Maria Giulia Alemanno ispirata a Yemayá Olokun
Il Museo Casa de África de la Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana il 5 gennaio ha inaugurato la mostra di Maria Giulia Alemanno “Los profundos abismos de Yemayá Olokun“, una tela blu di cinque metri attraversata da grandi onde dipinte ad acrilico. L’installazione è stata presentata dal direttore, il dottor Alberto Granado Duque, in occasione del XXVII Taller Científico de Antropología Social y Cultural Afroamericana che riunisce studiosi di tutto il mondo, arricchendosi di anno in anno di importanti testimonianze, ricerche ed esperienze.
di “Los profundos abismos de Yemayá Olokun” –
Presentazione del dottor Alberto Granado Duque, direttore del Museo Casa de África
È questa la quattordicesima personale dell’artista sull’isola di Cuba. Iniziò ad esporre nl 2004 nel Convento de San Francisco e da allora i suoi interventi si sono susseguiti in spazi prestigiosi quali il Museo Alejandro de Humbold, il Museo Casa de La Obrapía, la fortezza del Morro Cabaña, e lo stesso Museo Casa de África che ha più volte ospitato le sue opere. Quest’anno in particolare la sua Yemayá del ciclo “Mis Orishas “, scelta come simbolo del Convegno di Antropologia e a ricordo della fondazione del museo avvenuta nel 1987, è stata diffusa in manifesti, locandine, proiezioni, video.
“Los profundos abismos de Yemayá Olokun”
Momenti dell’inaugurazione
“Sono orgogliosa, emozionata e grata al Museo Casa de África che considero una mia casa. Per la prima volta – dice Maria Giulia Alemanno –un’artista italiana viene invitata a illustrare le radici africane presenti sull’isola. La distanza tra le risaie vercellesi ed il mar dei Caraibi è grandissima, ma la pittura rende le due realtà magicamente vicine. Purtroppo non mi è stato possibile participare all’evento, ma il personale del museo ha saputo interpretare perfettamente lo spirito del mio lavoro. Per quanto riguarda la grande tela blu, pur sapendo che si tratta di divinità distinte, ho voluto fondere in un solo volto nato dalla burrasca, Yemayá la grande madre padrona di tutti i mari e Olokun, la misteriosa profondità dell’oceano, immaginando una nuova figura centrale sulla tela e nelle nostre vite, espressione di forza ed insieme di equilibrio e di speranza”.
A corredo dell’installazione, è esposto un corpo di fotografie scattate da Maria Giulia Alemanno, durante le sue mostre e le tante feste del Cabildo a cui ha partecipato, il 6 gennaio, día de Reyes, giorno in cui agli schiavi era concessa una effimera illusione di libertà. Si tratta soprattutto di sguardi e gesti catturati in strada, a cui l’artista si è ispirata per la creazione dei suoi Orishas.
Sulle pareti fotografie scattate da Maria Giulia Alemanno nei suoi soggiorni a L’Avana
Le immagini di questo post sono del Museo Casa de África
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