giovedì 16 marzo 2017

CARO BEPPE GRILLO......

A seguito di una querela onerosa  del PD contro il blog di Grillo, per una delle sue tante sparate che poi si si e' rivelata non vera dopo il giudizio di un magistrato , si e' saputo che secondo il  comico che si fece politico,  lui non  e' responsabile delle cose scritte sul suo blog se non e' lui a firmare di persona.

Quindi , basta non firmare il pezzo, metterlo anonimo e scrivere un sacco di fregnaccie e di balle e nessuno e' responsabile quindi non querelabile.  

La prima cosa che mi e' stata detta dopo aver aperto questo blog e' stata di mettere la massima attenzione a cio' che scrivevo e a cio' che pubblicavo, perchè di fronte
a inesattezze ,  a notizie false o peggio diffamanti non bastano le formulette lava coscienza che sono scritte in qualche blog, si e' responsabili altro che' , quindi passabili di denunce e querele anche milionarie.

In quasi otto anni minacce di querele ne ho avute, ma mai presa una,  l'ultimo vento di querela e' arrivato addirittura nel corso di una serata sul lavoro organizzata dal segretario socialista Leo Alati, io sarei stato colpevole di aver scritto qualcosa che non andava su un lavoratore licenziato da una cooperativa.  Se mai qualcosa fosse arrivato avrei immediatamente contro querelato per calunnia e avrei chiesto parecchi soldi.  Il mio post sull'argomento non verteva sull'operaio, ma su Salvatore Sellaro che era sceso in sciopero della fame per sollecitare una reazione pubblica ad un licenziamento da lui ritenuto  ingiusto.

Perchè allora qualcuno mi voleva querelare? In un commento , un lettore , ha riportato una notizia pubblicata da un giornale locale che ventilava il motivo vero del licenziamento,  la formula usata dal lettore era quella dell'avvertirmi che il giornale aveva pubblicato la notizia,  io ho risposto al lettore che per quanto mi riguardava poco mi importava e che comunque spettava ad un giudice chiarire le cause di cio' che era avvenuto e non a un foglio locale. 

Quindi di che querela stiamo parlando? Al massimo un provvedimento si poteva prendere sul giornalista del settimanale.

Grillo non puo' dire di non essere responsabile di cio' che viene pubblicato sul blog o sul suo Facebook e sul suo Twitter, un po' troppo comodo per il comico in disarmo sbattersene le zebedee dopo che sui suoi socials si vomitano odio , rancore e un sacco di balle verso i nemici politici che vengono fatti a pezzi ed esposti alla gogna pubblica.

Qui da me invece non succede,  e la differenza tra questo blog e le pagine Facebook che a  Crescentino vanno per la maggiore e' che non si puo' pubblicare quello che passa per la testa per poi magari correre a cancellare se la fregnaccia e' troppo grave , a rischio querela ( per prendersela basta una esposizione sul web anche solo di pochi minuti perche' il danneggiato si e' salvato la pagina e il giudice su quello giudica )  ma qui passa solo cio' che passa al mio vaglio.

Con i tempi che corrono e le teste vuote purtroppo la censura non solo e' necessaria, ma obbligata, spiace dirlo,  ma la gente usa il web come si usavano le ciacole sotto i portici o dai parrucchieri, senza pensare che la parola scritta fa male e a volte uccide.

La crescita del populismo , della politica fai da te e dei metodi spicci,  prolifera anche grazie alla chiacchiera senza senso che 24 ore su 24 si fa sui socials,  qui su mauro at large non accade e anche i commenti vengono centellinati per evitare fraintendimenti e scorciatoie spiccie. Nessuna notizia falsa o creata ad arte. 

Quindi cari miei, attenti a cio' che scrivete, non e' vero quel  che Grillo sostiene, siete RESPONSABILI di tutto cio' che esprimete pubblicamente e colui o colei che si sente offesa o diffamata vi puo' in ogni momento denunciare o querelare.

Mauro Novo
mauro at large

2 commenti:

  1. Ecco, hai messo il dito nella piaga Mauro: "siete responsabili". Frase obsoleta, concetto in disuso.Siamo nell'era del " tutto posso, tutto dico, tutto so", un passo indietro e fare come insegnavano i vecchi maestri a scuola? " rileggi bene quello che hai scritto", a volte possono bastare quei pochi minuti per aiutare a riflettere e magari a cancellare il post ;-)

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  2. Cara Lorena, un leone della tastiera che mi insultava su Facebook e a cui avevo minacciato azioni giudiziarie se non la piantava mi ha detto che lui era in una botte di ferro perchè Facebook, portale americano rispondeva solo alla legge di quel paese, gli insulti pero' me li faceva in italiano corretto, questo per dirti a che livello siamo arrivati
    mauro

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