venerdì 20 dicembre 2013

IL LIBROSTRENNA: IL FASCINO DELLA REGINA DI GIULIO BOSSO


CARI LETTORI, L'ULTIMO LIBRO CHE PRESENTO PRIMA DI NATALE E' L'OPERA DI UNO SCRITTORE DI BRUSASCO,  GIULIO BOSSO;  IL FASCINO DELLA REGINA HA UNA TRAMA INTERESSANTISSIMA CHE MESCOLA STORIA ANTICA E MODERNA, CULTI PAGANI TRASFERITI POI FORSE NELLA FEDE CRISTIANA, IL TERREMOTO DEL 1117 CHE SCOSSE L'INTERA PIANURA PADANA ( DI CUI SI E' GIA' PARLATO IN QUESTO BLOG ) , L'AMBIENTAZIONE E' MONTEU DA PO E I RESTI DI INDUSTRIA, MA ANCHE LE ISTALLAZIONI MILITARI PRESENTI NELLE VICINANZE. UN LIBRO DAVVERO,  TUTTO DA SCOPRIRE.  IN SEGUITO LA PRESENTAZIONE DELLO STESSO SCRITTORE CHE RINGRAZIO PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO POST



Davide De La Roche, giovane archeologo appassionato di egittologia e di musica lirica, nel giugno 2007 sta compiendo degli scavi presso il sito dell’antica città romana di Industria, in provincia di Torino, località nota per la presenza dei resti di templi dedicati al culto di Iside e di Serapide. Il giorno successivo ad un violento temporale, riunitasi la squadra di ricercatori, composta, oltre che da Davide, da Luigi Ferrero, studente originario del luogo, da Patrizia Masino, professoressa di lettere in un liceo, e da Manuela La Manna, curatrice degli scavi, in un campo vicino al sito viene rinvenuto un cerchio nel grano, la cui simbologia richiama quella della Regina di Quadri. Quella stessa mattina Patrizia incontra sulla sua strada Cichin Tempesta, personaggio un po’ strano, apparentemente ritardato, che farfuglia strani riferimenti a fulmini e saette. La tranquillità e la quotidianità della piccola comunità sono destinate presto ad interrompersi: un gruppo di soldati prende possesso, su ordine dei comandi torinesi, dell’area militare dismessa contigua, che ospitava importanti depositi di carburante sotterranei; alla guida del gruppo vi è Marco Motta, brillante ed ambizioso comandante, che intreccia una sorta di antagonismo costruttivo con Davide che si manifesta al momento del rinvenimento del cadavere del povero Cichin Tempesta, orrendamente mutilato. Un sogno, poi non rivelatosi tale, pone Davide nella condizione di ipotizzare la presenza in quel luogo di una setta segreta ancora legata al culto di Iside. Questo e' solo l'inizio della sinossi del libro che poi si sviluppa con moltissimi colpi di scena fino al finale imprevedibile.


IL FASCINO DELLA REGINA - CURIOSITA’

Il titolo “Il fascino della Regina” è stato scelto perché il protagonista nel corso dell’intera vicenda, subisce sempre il fascino e riversa le sue attenzioni su una figura femminile, reale o immaginaria, identificabile con una regina, sia essa Iside, Regina degli dei, oppure la Madonna, Regina del Cielo e della Terra, o ancora Elena, Regina del suo amore: un universo femminile e divino che segna tutti i principali passi della vita del ricercatore.

L’ambiente in cui si dipana la vicenda è reale, corrispondente al vero: il sito archeologico di Industria, in cui sono stati rinvenuti templi legati al culto di Iside e di Serapide, è contiguo ad un’area militare dismessa, nel cui perimetro sono presenti numerosi serbatoi interrati utilizzati nel corso della Seconda Guerra Mondiale; il sito di stoccaggio delle scorie nucleari di Saluggia (VC) è esattamente a nord rispetto a Monteu da Po, oltre il Po.

A guidare l’azione di Davide De La Roche, il protagonista, sono il suo legame ad una statua di Iside in diorite da lui rinvenuta casualmente in Egitto durante un viaggio con la madre, e la sua passione per la musica lirica, per le opere di Giacomo Puccini in particolare, di cui sono presenti stralci tratti dai libretti di Madama Butterfly e Tosca.

Nel racconto sono presenti alcuni capitoli ambientati nel passato, per meglio comprendere l’evolversi della narrazione, in periodi storici i cui avvenimenti sono realmente accaduti: l’invasione del barbaro Radagaiso, che saccheggiò ciò che restava delle città romane ormai in decadenza, il terremoto del gennaio 1117, di immane violenza, che scosse l’intera Pianura Padana, dal Veneto al Piemonte, la discesa dell’esercito di Federico Barbarossa, che distrusse molte città a lui ostili, i bombardamenti della fine della Seconda Mondiale, che cercarono di colpire più volte il sito militare di Monteu da Po.

I riti e i riferimenti ai culti romani per la dea Iside sono chiaramente ispirati al racconto che ne fa Apuleio, scrittore latino, nel libro XI delle “Metamorfosi”, in cui descrive anche le modalità in cui si svolgevano le processioni in onore della dea.

Il culto dei romani per Iside, secondo alcuni storici, si trasformò effettivamente nella venerazione cristiana per le Madonne Nere, i cui santuari sono particolarmente presenti in Piemonte: una sorta di continuità pagano – cattolica, che non rese troppo traumatico per le popolazioni rurali il passaggio alla nuova religione.
Nel racconto vengono citate alcune relazioni e alcuni studi effettuati da Rudolf Steiner, filosofo e pedagogo di fine Ottocento ed inizio Novecento, che in suo saggio del 1909 confermò una certa continuità tra il culto per Iside e quello per le Madonne Nere.

Nel giugno 2007, in un campo prossimo al sito archeologico di Industria, fu effettivamente rinvenuto un cerchio nel grano, un crop circle, la cui citazione nella storia non è però che un falso indizio, slegato dagli eventi successivi.


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