giovedì 21 novembre 2013

I RIMBORSI FACILI ALLA REGIONE PIEMONTE, DAL SITO WWW.PUNTOCUNEO.IT


Carissimi, avrete già letto sugli organi di stampa nazionali o sentito alla radio o in tv che molti consiglieri regionali,  Presidente Cota compreso, hanno ricevuto notifiche di chiusura indagini per gravi irregolarità sui rimborsi spese, nell'articolo sotto ci sono i particolari; aggiungo che nel mucchio sono finiti alcuni consiglieri che sono stati o sono spesso ospiti con loro dichiarazioni di questo blog,  parlo del consigliere Luca Pedrale, capo gruppo del PDL in regione, del Consigliere leghista   Tiramani e della ex Presidente di regione Mercedes Bresso che ebbi l'onore di fotografare durante la campagna elettorale del 2010 .  Oltre la Bresso che sarebbe accusata di finanziamento illecito al suo movimento, nessun esponente PD o M5S sarebbe implicato nella vicenda.
La giustizia farà il suo corso , non addentriamoci nelle accuse fatte ai consiglieri a noi piu' vicini,  sarà il processo  a questo punto ad accertare se vi sono o no state irregolarità .


DI SEGUITO L'ARTICOLO SEGNALATO DA UN GENTILE LETTORE








Rimborsopoli: in Regione 43 notifiche per le spese dei consiglieri

Lo hanno già battezzato rimborsopoli, come in altre regioni d'Italia: l'indagine aperta dalla Procura di Torino su come i consiglieri regionali spendessero i soldi dei rimborsi concessi per la loro attività istituzionale, ha portato nella giornata di mercoledì 20 novembre alla consegna di 43 notifiche ad altrettanti consiglieri regionali, che di fatto mette sotto accusa il sistema delle spese e dei rimborsi: 

I NOMI DI CHI SI SALVA - Su 54 consiglieri che sono stati "presi in esame" dalla Procura della Repubblica di Torino, pochi sono scampati alla notifica di prosecuzione delle indagini: tra questi Giampiero Leo, Fabrizio Comba, William Casoni e Gian Luca Vignale del PDL e gli esponenti del PD Rocchino Muliere, Wilmer Ronzani, Stefano Lepri e Davide Gariglio oltre al capogruppo Aldo Reschigna. Escono "puliti" anche Davide Bono del M5S e il cuneese Fabrizio Biolè, oggi al gruppo misto.

Tra coloro che dovranno chiarire le spese anche Tullio Ponso, IDV, con i suoi colleghi di partito, ma i nomi che son più altisonanti son quelli di Roberto Cota, presidente della Regione e di Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio regionale, alias le più alte cariche della Regione.
Per loro, come per gli altri consiglieri, le accuse variano da peculato a truffa, mentre per alcuni consiglieri (tra cui l'ex presidente mercedes Bresso) si profila l'ipotesi di "finanziamento illecito".

COTA: "CASO NAZIONALE, CI SIAMO ATTENUTI ALLE REGOLE" - Alle prime polemiche e richieste di dimissioni, la maggioranza di centro destra ha risposto a stretto giro con un comunicato stampa, in cui riconduce il problema a un caso nazionale, spiegando che i consiglieri hanno applicato le leggi come sempre, in assoluta buona fede. Un modo per collettivizzare la colpa, fornendo un ombrello protettivo a chi ha veramente passato il segno della decenza, scaricando responsabilità anche in parte su chi ha preceduto, ma ribadendo l'intenzione di rimanere al proprio posto. Chi si aspettava dimissioni di massa (in realtà è il PD a pensarci da tempo per giocare un brutto scherzo alla Giunta Cota), forse rimarrà deluso anche questa volta.

LE SPESE ASSURDE - Nonostante le dichiarazioni "politiche", che puntano al "Così fan tutti", colpisce comunque la natura di certe spese scaricate sulla Regione, e cioè sui contribuenti: si va da conti al ristorante da 40 mila euro in due anni, a spese per vestiario che toccano anche i 7000 euro, fino a voci che solo fantasiosamente si potrebbero rincondurre ad attività istituzionale, come acquisti di vasi, gioielli, cd, docce solari, regali e persino multe pagate con i soldi regionali. Insomma, le "spese assurde" ci sono state, le indagini anche, le notifiche sono arrivate: quello che manca in questo caso è forse solo il pudore di tacere.

2 commenti:

  1. Ci siamo attenuti alle regole.
    Quelle che si sono fatti loro, comodo così.
    Bingo

    RispondiElimina