" Argomento commercio, con queste restrizioni e chiusure affossiamo definitivamente il commercio del medio piccolo a favore dell'e-commerce. Chiedo a Lei Blogger di lanciare una campagna di sensibilizzazione a favore del commercio di quartiere, capisco che è una lotta impari ma Natale è alle porte e pensare ai nostri regali con solidarietà potrebbe salvare qualche negozio."
Quello sopra e' un commento apparso sul post della manifestazione dei commercianti locali contro le chiusure causate dall'istituzione della zona rossa. Mi si chiede di fare una campagna di sensibilizzazione a favore del piccolo commercio di quartiere o di paese . Figuriamoci se non sono d'accordo, la mia azienda campa da decenni con i piccoli negozi quindi c'è tutto il mio appoggio.
Durante il lockdown di marzo / aprile e anche ora in minor misura, il piccolo commercio di quartiere o dei paesi piu' piccoli e' stato protagonista; la gente non si poteva / puo' muovere e riscopre alcune piccole realtà; molti miei clienti sono riusciti a tenersi poi una parte di clientela. Molti di voi diranno che i piccoli negozi hanno prezzi non concorrenziali e un assortimento che non soddisfa tutti.
Ma in periodi come questo comprare in una piccola superficie e' anche sicurezza, nei negozi le regole vengono fatte seguire, al massimo si entra due per volta e le mascherine vengono fatte indossare in modo appropriato.
Molti miei clienti fanno consegne a domicilio, GRA
TIS si intende, sono un po ' come i deliveroo di paese, con la differenza che si paga solo cio' che si compra.Ma parliamo anche del settore non alimentare che e' stato colpito duramente da questo secondo lockdown ; molti negozi come quelli di abbigliamento sono stati costretti a chiudere, alcuni possono vendere indumenti per l'infanzia o intimo, ma la maggior parte proprio sotto Natale si trova con la merce da vendere senza la possibilità di farlo, mentre le grandi piattaforme on line con le consegne a domicilio fanno affari d'oro.
Leggo su giornali e in rete le esortazioni affinchè anche la distribuzione tradizionale possa aprire un canale di vendita on line, ma non e' cosi' semplice soprattutto per negozi che da anni basano il loro lavoro e il loro successo su un contatto fisico con i clienti e sul rapporto di fiducia personale.
Non posso poi dimenticare bar e ristoranti, i primi possono aprire per l'asporto con introiti in qualche caso ridicoli e i ristoranti con le consegne a domicilio cercano di salvare una situazione che senza la possibilità di organizzare pranzi natalizi e festeggiamenti di Capodanno rischiano veramente grosso. Tanti miei clienti sono in queste condizioni di totale incertezza, per qualcuno e' in dubbio perfino la riapertura.
Il mio appello quindi e' semplice, quando e se riapriranno i negozi tradizionali, fate almeno un acquisto ( meglio due o tre ), aiuterete queste persone a rialzarsi dopo due lockdown devastanti con ristori monetari che sanno di carità . La chiusura dei negozi desertifica i centri cittadini e li impoverisce. Farete acquisti in sicurezza perchè le piccole superfici sono nemiche naturali degli assembramenti.
Non voglio fare polemiche in questo blog ( ci sarà tempo perchè ne sto preparando un altro in cui diro' la mia su molte cose ) ma la situazione che si e' creata e' colpa solo di un governo totalmente incompetente che nulla ha fatto per evitare questa seconda ondata del virus. Non e' con la misera carità dei ristori che si possa perdonare l'incompetenza della stragrande maggioranza dei ministri e chiudo qui dando appuntamento per un altro post tra qualche giorno.
IL BLOGGER
Non possiamo lasciare ai colossi dell'e-commerce la gestione di tutto il settore commercio. Oltre a crearsi un regime di monopolio totale non ci sarà più il contatto umano, la funzione sociale che i piccoli negozi e le botteghe svolgono. Sulla scelta dei prodotti i colossi sono imbattibili ma sulla velocità della consegna i piccoli organizzandosi possono fare la differenza...se sto a 10 minuti non c'è consegna veloce che tenga. Concordo bisogna aiutare i nostri piccoli commercianti a superare questo momento drammatico. I miei regali di Natale li farò rigorosamente in modo tradizionale. Tra l'altro quante tasse pagano i colossi? Ci sono dati ufficiali? Grazie Marco
RispondiEliminaAggiungo ancora una cosa al mio post, non l'ho scritto in rilievo perchè volevo un post neutro, ma racconto una mia esperienza personale, una esperienza famigliare, appena finito il primo lockdown a inizio maggio, la tv di mia madre ha esalato l'ultimo respiro, le ho dato il mio tv 40 pollici smart vecchio di 6 anni e io sono passato a qualcosa di leggermente superiore come schermo, ho scelto un negozio di Crescentino, un negozio storico, mi sono trovato benissimo con un televisore che non ho mai visto in offerta in nessun mega store; qualche mese dopo in estate anche la lavatrice di mia madre ha esalato le ultime, mi sono rivolto allo stesso venditore e in mezz'ora senza spendere benzina e tempo , mia madre ha avuto una nuova lavatrice adatta a una donna di 83 anni, non complicata e semplice da usare, il prezzo? Tale e quale ai grandi store , mia sorella ha fatto lo stesso qualche settimana dopo e ben si e' trovata....
RispondiEliminaAnche quando compro on line dischi e cd cerco di non comprare solo da Amazon e non vedo l'ora di tornare a Torino alla Feltrinelli al reparto dischi e cd oa Biella in un negozio di dischi bellissimo in pieno centro......
E' una battaglia persa in partenza, il piccolo negozio a senso se la gente abita nei centri cittadini, ma siccome non ci abitano che quattro gatti e immigrati la gente dalle periferie va nei centri commerciali. In quanto alla sicurezza è tutto da vedere, quale sia più sicuro. Poi ci spieghi la convenienza fra comprare il prodotto cinese su Amazon o lo stesso al negozietto a prezzo maggiorato. Si compra dove conviene e dove si può, non per far lavorare i negozi in centro. Bisogna cambiare la mentalità dei commercianti, non quella dei consumatori - che si organizzino diversamente.
RispondiEliminaIo prodotti cinesi ne compro il meno possibile, comunque grazie per il suo parere
EliminaLa convenienza non deve dipendere da concorrenza sleale, la politica ha il dovere di equilibrare le cose. Se ho sede nei paradisi fiscali e non pago le tasse ho un vantaggio che alla lunga farà danni incalcolabili. Io vedo una deriva per i lavoratori, corrieri che corrono sottopagati, il resto tutti magazzinieri. Per poi distruggere le nostre tradizioni di commercio ed imprenditoria. Non sono contro ad Amazon ma deve essere ad armi pari...ora è senza regole
RispondiEliminaquoto il commento
EliminaCazzate buoniste da blog!
RispondiEliminaTutti guardano il prezzo stop!
E a nessuno interessa dare una mano al prossimo vicino te lo assicuro.
Ipocrisia italiana andrà tutto bene e ne usciremo migliorati ma per favore...
Non ho mai pensato che andrà tutto bene, difatti e' andato quasi tutto male con la seconda ondata ovunque in Europa , qui si parla di come riequilibrare gli acquisti in negozi fisici , specialmente quelli nelle nostre città....e che non ne usciremo migliori sono d'accordo anche io, ma un po' di umiltà dovremmo impararla visto che Italia ed Europa in genere escono a pezzi da questa pandemia
EliminaIn Francia stanno pensando di chiudere Amazon e riaprire gli altri negozi per Natale.
RispondiEliminaNon e' esatto, in Francia è stato chiesto ad Amazon e ad altri siti on line di spostare il blck friday quando i negozi fisici saranno riaperti
EliminaIn questo momento lei sta usando un prodotto cinese .. Il PC, il cellulare, la TV, la lavatrice, il phon, la scopa, la lampadina.. altro che usare poco roba cinese... sia coerente...
RispondiEliminaIl tono della petizione è molto duro, sopratutto se consideriamo che a firmarla c’è anche la sindaca (di sinistra) della capitale francese che nelle scorse settimane non ha escluso di correre per l’Eliseo alle prossime elezioni presidenziali (primavera 2022). «Quest’anno festeggeremo #NoelSansAmazon. Ci impegniamo a non comprare alcun regalo su questa piattaforma. Babbo Natale
RispondiEliminaio ho promosso una proposta di un lettore, non sto dicendo di non comprare nulla da Amazon o da altri siti on line, siamo a Crescentino, Piemonte Italia, di quello che dice Anne Hidalgo si prenda lei la responsabilità.
EliminaIl mio computer e' in effetti cinese, il cellulare no, la tv nemmeno, la lavatrice e' prodotta in friuli, il phon non lo uso, ma uso il tagliacapelli che e' made in Germany, il rasoio ho controllato ora e' made in Holland , la scopa elettrica e' prodotta in Italia a Treviso, cosi' c'è scritto nella scatola ......non c'è solo roba cinese, poi non e' tutto da buttare cosa arriva da la, li detesto come sapete ma la globalizzazione li ha fatti diventare la fabbrica del mondo, sono la fabbrica anche del virus e del comunismo declinato al piu' becero e crudele capitalismo , sta a noi tornare a produrre in Europa e farci furbi
RispondiEliminaIn Italia il più grande sponsor del liberismo e globalizzazione è stato Berlusconi. Strano che un berlusconiano della prima ora abbia cambiato idea, ora purtroppo è troppo tardi.
RispondiEliminaNon mi pare proprio che Berlusconi sia stato un campione della globalizzazione, ci sono cose che potremmo riprendere a produrre in Europa senza essere troppo dipendenti dalla Cina o altro qualsivoglia paese asiatico ...
EliminaPoi nella vita solo gli stolti non cambiano idea. Resto e rimango un liberale, lo ero in Forza Italia, lo sono rimasto da iscritto al PD dove c'erano e ci sono una pletora di riformisti e lo rimango ora da totale indipendente, poi mi piacerebbe sapere il perchè io debba sempre giustificarmi con voi anche in un post dove io faccio solo da portavoce.....