Titolo originale: | Un ragazzo d'oro |
Nazione: | Italia |
Anno: | 2014 |
Genere: | Drammatico |
Durata: | 95' |
Regia: | Pupi Avati |
Sito ufficiale: | |
Cast: | Sharon Stone, Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi, Giovanna Ralli, Tiziana Buldini, Christian Stelluti, Ascanio Balbo, Guia Zapponi, Viola Graziosi, Alessia Fabiani |
Produzione: | Combo Produzioni, Duea Film, Rai Cinema |
Distribuzione: | 01 Distribution |
Data di uscita: | 18 Settembre 2014 (cinema) |
Trama:
Davide Bias (Riccardo Scamarcio), figlio di uno sceneggiatore di film di serie B, è un creativo
pubblicitario col sogno di scrivere qualcosa di bello, di vero. Convive quotidianamente con ansia e insoddisfazione: per tenerle a bada, solo le pillole. Neanche la fidanzata Silvia (Cristiana Capotondi) sa come sollevarlo dalle sue insicurezze.
Quando il padre improvvisamente muore, da Milano il giovane si trasferisce a Roma dove incontra la bellissima Ludovica (Sharon Stone), un'editrice interessata a pubblicare un libro autobiografico che il papà di Davide aveva intenzione di scrivere. Allora Il libro lo scrive lui stesso, come se a farlo fosse suo padre: questo lo aiuterà a riconciliarsi finalmente con la figura paterna. Ma non a risolvere le sue inquietudini…
IL PARERE DEL BLOGGER: C'e' qualcosa che non funziona in questo nuovo film di Pupi Avati, che lasciati i soliti temi nostalgici, di buoni sentimenti corroborati da qualche sana cattiveria ( vedasi IL FIGLIO PIU' PICCOLO dove Christian De Sica diventava colui che metteva in guai finanziari il giovane figlio ingenuo ) si butta in un dramma a sfondo psicologico non del tutto riuscito.
Riccardo Scamarcio interpreta Davide, inquieto e psicologicamente labile pubblicitario il cui padre, che non stima, regista di films di serie b e c , muore apparentemente in un incidente d'auto che poi si rivelerà essere un suicidio. Il senso di colpa per un rapporto mai chiarito, i suoi problemi esistenziali non ultimo una storia d'amore controversa e il rapporto con una madre che vive solo di ricordi aggrava la sua situazione che precipita dopo l'incontro con una editrice ( una spaesata Sharon Stone ) che il padre conosceva e che gli rivela l'esistenza di un manoscritto che alla fine lui finirà per completare ma che lo porterà al cercare una somiglianza con la figura paterna e poi all'alienazione e alla follia fino alla sua reclusione in una casa di cura.
Opera imperfetta che abbisognava di una sceneggiatura meno complicata e faticosa, ne soffre il ritmo del film che in alcune parti non sa dove parare.
Al botteghino Avati sta floppando alla grande, cosi' come succede allorquando il regista bolognese si permette di uscire dai suoi cliches di regista della nostalgia e dei buoni sentimenti .
Mauro Novo
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