venerdì 31 gennaio 2014

RICEVO E PUBBLICO DALLA SINDACA MARINELLA VENEGONI SULLA POLEMICA..SUL LEI

SU QUESTO POST, COMMENTI CON NICK O ANCHE NOME E COGNOME,  NON PUBBLICO ASSOLUTAMENTE COMMENTI ANONIMI





Scopro dall'eccellente blog di Mauro Novo che l'educazione fa ancora notizia. Una nota di segreteria del Comune di Crescentino nella quale si invitano i dipendenti a dare del "lei" ai Cittadini che per qualunque motivo si rivolgano loro, viene giustamente vista come  una stranezza degna di rilievo da parte del (tra l'altro, mio, nel senso che ci lavoro da una vita) giornale La Stampa.
Non ho nessuna intenzione di nascondere che qualche giorno fa,  chiedendo a un dipendente di ascoltare un signore con una richiesta tecnica da fare, ho sentito l'impiegato rivolgersi al signore con un "Dimmi". Ho chiesto al dipendente: "Vi conoscete?",  e ho ricevuto un "no" deciso. 
Una delle sciatterie più tristi alle quali si assiste nei rapporti umani, lo sanno tutti, è che complice "Il grande fratello" o "L'isola dei famosi" che sia, tutti si sentono autorizzati a dare del "tu" a tutti, in un marasma indistinto che invita fintamente alla confidenza anche se essa non è sottintesa. 
E soprattutto in un Comune (ma anche in un negozio, debbo ammettere) sentire apostrofare con un "tu" sbrigativo una persona che non si conosce, e alla quale si deve considerazione anche verbale, mi irrita profondamente e lo considero segno di non buona educazione.
Così ho raccontato l'episodio alla Segretaria Comunale, che si è a sua volta sorpresa, e la raccomandazione è finita in una delibera. Raccomandazione sacrosanta, per chiunque anche di voi legga queste note, e diretta a chiunque. Dare il "lei" a chi non si conosce è un segno di rispetto, una modalità naturale riconosciuta e praticata nella lingua italiana. Punto.
Poi certo siamo in un piccolo centro, e accade che ci conosciamo l'un l'altro.  Se arriva in Comune qualcuno al quale si dà abitualmente del tu, per carità, si vada avanti così, ci mancherebbe, è naturale. 
Ma se il Cittadino che si rivolge all'Istituzione non è conosciuto, e già deve sopportare tutti i problemi quotidiani che lo portano negli uffici a chiedere informazioni per espletare pratiche in questo nerissimo periodo, almeno venga ricevuto con il "lei", e con quel rispetto anche formale che gli si deve.
Tutto il resto, è fuffa preelettorale. Della quale non m'importa un fico secco, e che non qualifica chi ne fa uso. 

MARINELLA VENEGONI

3 commenti:

  1. chissà chi è, a La Stampa, l'eccellente redattore che mette questa "fuffa" in home page (dando tutta quell'evidenza alle dichiarazioni di Mosca...)

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  2. Premesso che l'educazione e il rispetto verso i cittadini da parte dei dipendenti comunali ( e da tutti coloro che hanno rapporti con le persone) è sempre un segno di civiltà, il fatto di ordinarlo per legge (esagero un po il tenore del comunicato... ) è invece un segno tipico degli Illuminati, fari di luce per il popolo ignorante.
    Se non ho sentito male, a volte anche in Consiglio Comunale volano dei "TU", ricordatevi di estendere l'Editto anche ai consiglieri.
    Lux

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  3. Marinella Venegoni01 febbraio, 2014 13:46

    Ma cosa dice, Lux. Giusto per dire qualcosa, no? Chi si da del tu si dia del tu, non è una finzione il Consiglio. E poi non trattasi di editto ma di regole dettate semplicemente dalla buona educazione, e se c'è qualcuno che non le sa, le regole, almeno le impara. Il che non fa mai male.

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