LA FESTA DEL LAVORO CHE NON C'E'

La festa e' per chi il lavoro l'ha ancora, il primo maggio da qualche anno è una ricorrenza che sa di 2 novembre e quest'anno la situazione e' ancora peggiorata;  piu' di 3 milioni di disoccupati in Italia,  con la situazione del lavoro giovanile da perfetta emergenza ,  ma il numero dei senza lavoro puo' ancora crescere perchè per molti cassaintegrati sta per suonare una campana a morto , senza contare i precari e i sottopagati che magari guadagnerebbero di piu' a starsene a casa.

C'è poi un fenomeno in rapida e preoccupante crescita: i lavoratori che alla fine del mese non percepiscono   lo stipendio perchè le aziende sono in gran difficoltà per la crisi e perchè le banche tagliano crediti e fidi a piu' non posso,  senza lasciar da parte i crediti che le aziende devono riscuotere da clienti morosi e dalla pubblica amministrazione.

Gestire una azienda in questo momento non è per nulla facile, anzi a momenti e' un dramma e io conosco molto bene la situazione.

Abbiamo ascoltato tutti lunedi' il discorso del nuovo presidente del consiglio Enrico Letta,  tante belle parole,  un libro dei sogni e' stato definito dai critici e da alcuni notisti politici dei maggiori quotidiani;  un programma sicuramente ambizioso che pero' costa soldoni che in effetti non ci sono.

Non voglio mancare di fiducia al nuovo presidente del consiglio che per altro stimo, ma con una siffatta maggioranza che già nella giornata di oggi litiga per l'IMU da tagliare o da eliminare del tutto a seconda della gamba che regge l'esecutivo, sarà arduo ottenere i risultati descritti nel discorso di insediamento.

Questa sera guardando il telegiornale e ascoltando il batti e ribatti delle varie posizioni mi son detto se non fosse stato meglio tagliare la testa al toro e tornare a votare,  questa volta , di sicuro, una maggioranza si trovava o da una parte o dall'altra.

Mauro Novo
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