giovedì 17 marzo 2011

IL DISCORSO DELLA SINDACA AI BAMBINI E AI RAGAZZI DELLE SCUOLE DI IERI MERCOLEDI' 16 MARZO

Cari ragazzi.







Se c’è una cosa che vorrei fermamente oggi, è che questa nostra festa in piazza non venga vissuta da voi come una cerimonia ufficiale, di quelle che si fanno per obbligo, perché così ha deciso la scuola, o il preside, o il calendario istituzionale. Per carità, teniamoci alla larga da qualsiasi ombra di rituale o di liturgia canonica. Guardiamoci in faccia, e parliamo, senza parolone ridondanti o tamburi solenni.






Sia ben chiaro. Voi siete venuti qui per fare una festa di famiglia, una di quelle feste che si fanno tutti assieme – sapete, quelle feste dove si mescolano e fanno una felice confusione papà, mamma, nonni, zii, cugini, parenti anche lontani e mai conosciuti – tutti assieme per riscoprire l’uno accanto all’altro chi siamo, per ritrovarci simbolicamente in un legame unico che ci confermi nella nostra comune identità.






Una festa di famiglia che – ne sono certa – ricorderete con nostalgia dolce tra 50 anni, quando celebrerete i 200 anni di vita dell’Italia e sarete ormai adulti, papà e mamme felici, e ripenserete a quel lontano 16 marzo del 2011, a una giornata umida di pioggia nella quale voi, ancora ragazzi, siete stati invitati a far sventolare una bandiera o a celebrare con la vostra semplice presenza in piazza una identità che è vostra, incancellabile, orgogliosamente unica.






Tra 50 anni sarete, ben più che oggi, cittadini dell’Europa, viaggiatori del mondo. Parlerete più lingue, vi muoverete con mezzi oggi nemmeno immaginabili, Internet e il computer saranno strumenti comuni d’ogni vostro minuto di vita.






Eppure, passati quei 50 anni, sarete, ancora quel giorno come oggi, interpreti d’una storia che è soltanto vostra, dove ci stanno certamente Garibaldi, Cavour, Mazzini, Pisacane, i fratelli Bandiera, i mille della camicia rossa, Vittorio Emanuele, e tutti quelli che hanno fatto l’unità nazionale del nostro paese, ma una storia dove stanno anche Dante e Leonardo da Vinci, Cesare e Cicerone, Michelangelo e Petrarca, Boccaccio e Moravia e Pasolini, Marconi e Belli, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci: una storia, insomma, fatta di un lungo tempo che ha saputo segnare la cultura, l’intelligenza, il sapere di un mondo intero, anche ancor prima di farsi unità nazionale.






Siate orgogliosi di questo patrimonio, che è vostro soltanto. Non cedete alle lusinghe che qualche speculatore tenta agli umori facili delle emozioni irrazionali piuttosto che alla vostra intelligenza; Dante, Colombo, Marconi, Leonardo sono la vostra storia, e lo saranno sempre, anche tra 50 anni, e la vostra storia sarà - quel giorno del 2061 – una bella storia come oggi.






Una storia con la bandiera tricolore di tutti noi, una bandiera nella quale, accanto a quei nomi orgogliosi che avete studiato e state studiando sui libri di scuola, Giulio Cesare, Dante, Colombo, Leonardo, c’è scritto anche – e se guardate bene lo vedrete – il nome di quanti, i vostri papà, le vostre mamme, gli interpreti senza grandi nome di un lavoro quotidiano e semisconosciuto che fa la vita della nostra società, nomi tutti che trovano nelle parole della nostra Costituzione - la Costituzione mia e di ciascuno di tutti voi – l’affermazione concreta di un impegno a difendere sempre una società che è e sia democratica nel convincimento comune che la difesa della legalità, l’onestà dei poteri, il rispetto dei doveri, la parità delle persone senza differenza di sesso, lingua, religione, condizione sociale, sono la struttura fondamentale della nostra convivenza.






Se rispetteremo quanto sta scritto nella Costituzione, e lo difenderemo, non cedendo alla forza illegittima dei potenti, battendoci perché giustizia e libertà siano nostri compagni di vita, allora quel 16 marzo del 2061 voi potrete ricordare con dolce nostalgia questo 16 marzo di oggi e ancora una volta potrete cantare tutti insieme le parole, certamente retoriche, anche un tantino roboanti, che scrisse 150 anni fa un giovanotto, poco più di un ragazzo della vostra stessa età, ma sincere, autentiche, sentite nel profondo dell’animo: “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta”.






Ragazzi miei cari, sognate quel giorno tra 50 anni. E abbiate una vita felice, orgogliosi di essere italiani. Italiani liberi, senza distinzioni di sesso, razza, religione, condizione sociale.


Italiani tutti.

Marinella Venegoni


Pubblicato da Amare Crescentino

8 commenti:

  1. Ecco cosa trasportavano i camion che ho visto passare... Retorica.
    E' l'unica industria che in 150 anni ha sempre funzionato a pieno regime.
    Ed io che dovevo comprare la bandiera dai cinesi.. chissà cosa avrebbe detto Cavour. Pago migliaia di euro di tasse all'Italia, si chiede di dare la vita per la Patria... e non si sono trovati 2 euro per una bandiera tricolore.
    S.J.

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  2. Lei S.J è proprio vecchio...ma non il Vecchio saggio che aiuta i giovani a crescere, lei è proprio vecchio dentro...l'Italia oggi è anche questa, fatta di nuovi negozi cinesi che vendono le bandiere italiane. e se c'è retorica, io la trovo nelle sue parole, una retorica livida, purtroppo per lei...
    complimenti invece alla Sindaca. anche se ero presente in piazza, rileggerle mi ha ri-fatto piacere.

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  3. mi ha commosso il discorso di Marinella che non ho sentito dal vivo ma che ho letto con piacere e deciso di pubblicare anche sul mio blog.
    Caro Saint Just, io le bandiere le ho comprate non dai cinesi, sono fatte a Bergamo e lavabili in lavatrice, ultraresistenti, bastava comprarle nel negozio giusto, uno di quelli storici che ancora esistono a Crescentino .
    il blogger

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  4. "Tra 50 anni sarete, ben più che oggi, cittadini dell’Europa, viaggiatori del mondo. Parlerete più lingue, vi muoverete con mezzi oggi nemmeno immaginabili, Internet e il computer saranno strumenti comuni d’ogni vostro minuto di vita."

    Diamine... meglio di Nostradamus... e pensare che non si è riusciti nemmeno a prevedere come sarebbe andato il chicobum...
    S.J.

    PS
    150 anni fa è stato proclamato il Regno d'Italia... non c'era la Costituzione Repubblicana ma lo statuto Albertino.
    MV .... lo conosce immagino il testo.
    L'avete detto ai pargoli?

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  5. S.J. esca di casa, spenga la tivù, via i pantofoloni, si tuffi nella vita e non pensi solo e sempre ai soldi......suuuuuuu....animo !!!

    W l'Italia e brava Venegoni !

    roberto

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  6. Ha ragione Roberto..
    Pensiamo a cose più allegre.. vive, ridenti.
    E' primavera... su, andiam, andiam, andiam a bombardar...
    Ma per piacere...
    L'Italia ripudia la guerra.. oh.. ce ne fossimo persa una !!
    S.J.

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  7. E' primavera... su, andiam, andiam, andiam a bombardar...

    ma cosa c'entra? Lei è in preda ad una perenne dissociazione, è sempre fuori tema...si contenga cribbbbio !

    cordialmente

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  8. Perchè lei oggi ha altri argomenti più in tema?
    Siamo in guerra ed io dovrei andare a spasso lungo i viali come niente fosse?
    S.J.

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