domenica 23 gennaio 2011

NOVITA' AL CINEMA

Ricco week end cinematografico e per la prima volta in decenni, escono tre films italiani di spessore tutti in una volta,  Qualunquemente,  film con Antonio Albanese,  Immaturi,  commedia di Paolo Genovese e Vallanzasca di Michele Placido di cui pero', parlero' prossimamente.

Le prime cifre sugli incassi danno Albanese  molto in alto e potrebbe chiudere il week end tra i 4 e i 5 milioni di euro,  bene anche Immaturi,  piu' indietro Vallanzasca, che la Lega ha cercato di boicottare (percio' andro' a vederlo quanto prima,  per dare un dispiacere agli amici leghisti che potrebbero magari occuparsi di cose piu' impornati tipo governare il paese).

QUALUNQUEMENTE di Guido Manfredonia con Antonio Albanese e Sergio Rubini  che fa la parte di un guru elettorale , è il film di cui piu' si parla,  Albanese è Cetto Laqualunque, un pregiudicato calabrese che torna nella sua terra dopo 4 anni di latitanza , i suoi compari lo avvertono che nelle elezioni comunali rischia di essere eletto un sindaco a cui è molto cara la legalità.

Viste in pericolo  le sue proprietà, tutte abusive, Cetto decide di scendere in campo  e fonda il PDP, il partito du pilu.

Se vi pare che vi siano assonanze con un altro partito, quello del Presidente del Consiglio, la cosa non è del tutto voluta,  comunque anche nel film vi sono escort a volontà,  illegalità a volontà, abusi a volontà.

Il tono comico non deve comunque mai far dimenticare che nel film c'è un messaggio molto forte di denuncia sociale e che molte cose descritte sono attinenti alla realtà calabra,  io ho riso molto amaro e non sono riuscito a divertirmi del tutto.

Comunque la realtà dei fatti di questi giorni ha superato la fantasia del film.

IMMATURI,  diretto da Paolo Genovese,  è una commedia corale in stile Grande Freddo  molto all'italiana,  divertente e mai volgare.

Un ottimo cast di attori che annovera Raul Bova, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri (Le iene), Anita Caprioli e la bravissima Barbara Bobulova.

Il pretesto del film è puerilino, ma funziona:  un gruppo di ex compagni di scuola si vede annullato per un vizio di forma l'esame di maturità sostenuto 20 anni prima e sono costretti a tornare sui libri per ridare il temuto test.

L'occasione per rivedersi diventa una analisi delle loro vite,  dei loro successi e dei numerosi fallimenti,  ma anche una occasione per entrare finalmente nella piena maturità che la vita richiede vicino ai 40 anni.

Questo in my opinion è il film da vedere se andate al cinema oggi.

LA DONNA CHE CANTA, è una proposta di essay in proiezione solo a Torino ed a Asti,  film canadese di Dennis Villeneuve con Lubna Arabal , in originale intitolato INCENDIES , è stato selezionato nei 9 lungometraggi che concorreranno all'Oscar come miglior film in lingua non inglese.

La donna che canta non è riuscito,  è difficile da seguire se non si hanno almeno discrete conoscenze storiche sulle guerre che hanno funestato il Libano (ieri ho dovuto fare esercizi di memoria non indifferenti ma alla fine sono riuscito a collocare gli eventi nella giusta casella) e perdipiu' scorre su due piani temporali narrativi.

Una libanese cristiana maronita  muore in Canada  lasciando ai figli gemelli una pesante eredità,  ritrovare il loro padre che credono morto, e un fratello che non sanno di avere.

 Il gemello maschio rifiuta il compito,  la sorella parte per il Sud del Libano e ripercorre con difficoltà il passato travagliato della madre  , che scopre essere stata cacciata dal suo paese natale dopo una gravidanza indesiderata, imprigionata durante la guerra civile a metà anni 70,  violentata in carcere da un torturatore cristiano maronita come lei (che aveva rinnegato la sua parte ).

Il film ha un finale sconvolgente che non racconto,  ma purtroppo diventa un fogliettone alla Dinasty , e anche la tragedia di questa donna va un po' a trascinarsi nel ridicolo.

I selezionatori degli Oscar avrebbero fatto meglio a scegliere la nostra Prima cosa bella,  che in confronto a questo melo' alla medioorientale travestito d'essay è riuscito 100 volte meglio.

Mauro Novo
mauroatlarge

8 commenti:

  1. lilli e il vagabondo23 gennaio, 2011 13:30

    Opterò per Vallanzasca, purtroppo il partito du pilu è così attuale da far venire l'angoscia!

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  2. Brava Lilli, il film su Vallanzasca è molto più educativo e dovrebbero proiettarlo nelle scuole.
    Per la serie: più ne fate e più ne ammazzate e più vi porteranno sugli allori.
    I miei complimenti.
    Vallanzasca santo subito.
    Si vergogni.
    Saint-Just

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  3. lilli e il vagabondo23 gennaio, 2011 21:04

    Ha parlato la Santa Inquisizione!!!Non mi pare che i proventi del film servano per fare una statua in piazza San Babila al bel Renè!Poi scusi...ma si vergogni chi? Lei che spara a zero su tutti rimanendo impunito dietro all'anonimato? Se uno usa il cervello, dono di Dio, capisce che con la sua teoria la maggior parte di film, primi fra tutti quelli storici, dovrebbero essere boicottati perchè c'è sempre il cattivo di turno e non sempre vince il buono. Questa è la vita sulla terra, scenda tra noi e ne riparliamo.Poi vada a vedersi il film e troverà parecchi spunti di riflessione.

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  4. Saint just, non insulti i lettori la prego, per qaunto riguarda Vallanzasca verrà recensito mercoledi', visto che lo vedro' martedi' sera.
    Ho già fatto una cura di 4 films tra mercoledi' e oggi.....
    il blogger

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  5. Va bene Blogger... ma educativo non è, per rispetto ai famigliari delle vittime di un assassino. Non mi parli di arte cinematografica almeno.
    Saluti
    S.J.

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  6. ma mi scusi saint just, allora anche in germania han fatto un film sulla raf che ha vinto parecchi premi, in america allra han fatto films su dillinger o al capone, cerchiamo di non essere troppo bacchettoni...

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  7. La differenza è che in Italia l'assassino va in giro allegramente a firmare autografi.
    S.J.

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  8. Non mi pare che Vallanzasca vada in giro a firmare autografi, se vuole raccontarsi sta storiella faccia pure. Comunque è sicuramente un bel film

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