domenica 30 gennaio 2011

ESISTONO ANCHE ALTRE DONNE

Pubblico volentieri l'appello di Concita De Gregorio,  direttrice de L'Unità,  sul caso Ruby,  apriamo una discussione su questo appello,  e vi auguro buona settimana

Mauro Novo


Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».







Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.


Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.






Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.






La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private.






Quel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? - per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone.






Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo.






http://www.unita.it/donne/dove-siete-donne-diciamo-ora-basta-br-firmano-camusso-golino-e-finocchiaro-1.266963








Concita De Gregorio



10 commenti:

  1. Ma cosa ce ne importa di quello che fa Berlusconi nella sua camera da letto?
    Io e molti altri abbiamo la preoccupazione di come arrivare alla fine del mese.
    Grazie
    Enrico A.

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  2. caro Enrico, io la capisco, molti di noi hanno la difficoltà di quadrare i bilanci del mese, soprattutto in inverno con le spese del riscaldamento, ma non è solo una questione di camere da letto, ma è una questione di buon comportamento di un presidente del consiglio.
    Poi caro Enrico, paghiamo con le nostre tasse le scorte di Berlusconi, quindi polizia e carabinieri , che portano a casa dopo le feste le signorine grandi firme.....ci pensi
    il blogger

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  3. Signor Novo, penso di aver letto qualche tempo fa che Berlusconi ha la sua scorta personale che paga con i suoi soldi.
    Enrico A.

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  4. paghiamo polizia e carabinieri anche per molte altre cavolate tipo il calcio

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  5. dalle intercettazioni si evince che erano polizia e carabinieri a scortare a casa a volte le ragazze, per quanto riguarda il calcio e altre cose, mi pare che sia una cosa pubblica o sbaglio? Le puttane sono una cosa privata di cui si serve un personaggio pubblico....
    il blogger

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  6. E quindi?.....visto che la "scorta" delle "signorine" se le paga lui, il comportamento non proprio "velato" del nostro PRESIDENTE DEL CONSIGLIO è tollerabile? lui può tutto? passare sopra la legge e rigirsela come vuole la legge? stare legato al suo "trono" non per il bene di noi italiani ma semplicemente per il suo? (forse senza il trono non gli riuscirebbe così facile farsi le leggi a misura!!!!); e lei Enrico, che deve fare quadrare i conti per arrivare a fine mese, non si indigna? Mah!!!!!!
    Una che votava destra .......

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  7. lilli e il vagabondo31 gennaio, 2011 14:55

    Se nemmeno con un messaggio così forte siamo capaci di indignarci siamo tutti peggio di lui!Qui non si tratta di cosa fa in camera da letto ( sono cavolacci suoi, come lo sono sempre stati di tutti gli uomini politici), qui si parla di legalità, di serietà, di principi e di leggi su cui dovrebbe basarsi la nostra Nazione.

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  8. Enrico, ma che ci vieni a raccontare?? in nessuna parte d'Europa esiste un personaggio di governo così strafottente delle regole e della decenza, irrispettoso dei valori e delle istituzioni, un imprenditore colluso con ogni forma di potere lecito e non lecito, uno che combatte la prostituzione nominando la Carfagna alle pari opportunità e invitando giovanissime donzelle nella sua stanza da letto, compensandole con regali esorbitanti (questo non è pagare? cosa cambia da una prostituta da strada?). E le cose se non se ne è accorto non vanno per niente bene. Italiani popolo di Puttane ( in cambio dei soldi del monopoli)

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  9. Potremmo indignarci se l'unico a comportarsi in questo modo fosse Berlusconi.
    Invece lo fanno tutti, chi in modo vistoso e chi di soppiatto.
    Le scorte? Ma quanti papaveri della sinistra, che a nessuno verrà mai in mente di far loro qualcosa, sono scortati a spese nostre?
    Il vero problema è che si passerebbe dalla padella ad un'altra padella.
    E Concita... è l'ultima che dovrebbe venire a darci lezioni.
    S.J.

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  10. Caro Saint-Just, che cosa sa e che cosa vorrebbe insinuare, di Concita De Gregorio? Ha fatto la velina per Bersani, forse? La conosce, l'ha frequentata? Ci ha mai parlato? Ha seguito negli anni il suo lavoro? Io sì, a tutte le domande, e stia tranquillo che non siamo tutti uguali, per fortuna. Questa era la teoria di Craxi, supportata dal monsieur le President: tutti colpevoli, nessun colpevole. Per questo è andato in Tunisia, per sottrarsi, no? Anzi, lei perché non è andato ad Hammamet? Concita è una che ha percorso tutte le tappe del lavoro giornalistico, una stakanovista della miseria, che non ha neanche un parente o uno sponsor di riferimento ed è andata avanti con le sue forze, per una volta riconosciute in un mondo maschilista come quello del giornalismo. Ne so qualcosa io, che nei primi anni della carriera ero una mosca bianca e per venti sono stata l'unico critico musicale femmina d'Italia, e ho avuto prima come collega sindacalista nel giornalismo, e poi come direttore di giornale, Ezio Mauro che ora dirige Repubblica e che ha lanciato Concita, credendo alle sue doti. Condivido ogni parola che la mia collega e amica ha scritto, sono felice di questo risveglio delle donne normali intorno al tema che sta accendendo l'Italia in questi giorni davvero tremendi.

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