DUE LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA

Due esempi tra i tanti, le ultime parole di due condannati a morte della Resistenza, una donna ed un uomo, che rivolgono gli ultimi pensieri della loro vita ai loro cari che non rivedranno piu'.

Queste due persone sono morte per una grande causa : La sconfitta del nazifascismo e il ritorno della democrazia nel nostro paese.

Cosa rimane oggi, dopo 65 anni di quelle giornate? di quegli ideali?, di quella lotta ? Ora che poco a poco, gli ultimi testimoni oculari di quel periodo nefasto se li sta portando via la sabbia del tempo?

Fin che dura la memoria, fin che durano gli ideali, finche' vivremo in democrazia, cosi' duramente riconquistata deve essere vivo quel ricordo, si deve continuare a celebrare quella LIBERAZIONE DAL FASCISMO, celebrazione e ricordo che da un po' di anni a questa parte è minacciata da un revisionismo che vorrebbe cambiar la storia che non deve essere mistificata, revisionismo che vuol mischiare aguzzini nazifascisti con i combattenti partigiani, che vuol mettere sullo stesso piano eccidi efferati con episodi accaduti dopo il 1945, portati anche alla luce da recenti pubblicazioni che molti hanno letto e che non cambiano di nulla il valore della lotta partigiana.

Il mio io antifascista nasce alla tenera età di 8 anni, quando mi fu regalato un libro a fumetti sulla seconda guerra mondiale, dove con semplicità veniva spiegata con una storia efficace , la guerra di liberazione, capii qual'era la parte giusta , anche perchè in famiglia alcune persone avevano molto sofferto a causa della guerra e i fascisti non erano molto popolari e nessuno mi nascose mai il suo essere comunista e l'orgoglio di esserlo.

Io non sono mai stato comunista, mai pienamente a sinistra ma sicuramente e convintamente sempre antifascista, festeggero' con orgoglio anche questo 25 Aprile 2010.


La prima lettera fu scritta poco prima di essere fucilata a Savona da Franca Lanzone , una semplice casalinga savonese, faceva la staffetta partigiana, fu arrestata nella sua casa e fucilata qualche giorno dopo:

Caro Mario,
sono le ultime ore della mia vita, ma con questo vado alla morte senza rancore delle ore vissute.
Ricordati i tuoi doveri verso di me, ti ricorderò sempre
Franca
Cara mamma, perdonami e coraggio. Dio solo farà ciò che la vita umana non sarà in grado di adempiere. Ti bacio. La tua Franca


La seconda lettera è di Paolo Braccini, detto Verdi, insegnante universitario a Torino, esponente di spicco di Giustizia e Libertà, ed amico dei Galante Garrone. Fu uno dei piu' importanti membri della Resistenza in Piemonte, organizzo' le brigate di Giustizia e Libertà, fu arrestato durante una riunione in una chiesa e fu fucilato il 5 aprile 44 al poligono del Martinetto.




3 aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre

Le lettere sono tratte dal sito www.storiaxxisecolo.it, dove ne troverete molte altre.

Mauro Novo
mauroatlarge@aol.it
25 aprile 2010