UN PENSIERO SU QUESTO PERIODO TRIBOLATO DI GIUSEPPE ARLOTTA EX ASSESSORE ALLA CULTURA E POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI CRESCENTINO E GESTORE ATTUALE DELLA PAGINA FACEBOOK CRESCENTINO E IL SUO TERRITORIO

COSA MI HA TOLTO IL CORONA VIRUS?
COME DEL RESTO TUTTI (o quasi) , HO SEMPRE COLTIVATO LA PRESUNZIONE DEL VIVERE COME SE MAI SI DOVESSE MORIRE, INVECE ECCOMI CHIUSO IN CASA ED A FARMI COMPAGNIA L’AMATO JACK , LE TELEFONATE CON I MIEI CARI E GLI AMICI, LE NOTIZIE DA UNA TV SEMPRE ACCESA ED UN ASSIDUO ACCESSO A FACEBOOK.

 IN SOLITUDINE CON I MIEI PENSIERI AD IMMAGINARE SCENARI PRIVI DI CERTEZZE CHE INDUCONO A RAPPORTARMI CON ME STESSO IN MANIERA DECISAMENTE DIVERSA DA QUELLO CHE SOLITAMENTE FACCIO. PREVALE UN SENSO DI FRAGILITA’, DEBOLEZZA INTERIORE INNANZI AD UNA “NORMALITA’” PERDUTA CON I RITUALI CHE SINO A IERI ACCOMPAGNAVANO IL MIO QUOTIDIANO – I COMMENTI SULLA JUVE CON Pier Paolo Saluzzo (e le reciproche prese in giro con gli amici antijuventini )

- LE TELEFONATE INTRISE DI ILARITA’ CON QUELLO CHE HO SEMPRE CONSIDERATO UN FRATELLO Antonino la Manna (con cui ho condiviso esperienze incancellabili) - I GIRI PER MERCATINI CON Beppe Frisone( e le gioie condivise per aver trovato dei libri rari a poco prezzo) - IL COMPRARE LA SCHEDINA DEL SUPERENALOTTO DA Alessandro Ciccio Scalia(e se vincessi? Cosa importano i soldi di fronte ad un domani incerto?) – LA DIFFERENZA DI OPINIONI SOVENTE ESPRESSA A “MON CHERI’” Vittorio Ferrero ( che ad onor di verità non ha mai lesinato risposte soprattutto quando ci si è sentiti telefonicamente) - L’ACCUSARE DI INVERECONDA DEMOCRISTIANITA’ QUEL GIOVANOTTO DI Fabrizio Greppi(per il quale ho speso tempo e parole senza mai pentirmene) E PERCHE’ NO, LA LETTURA DEI POST ANONIMI FATTI SUL BLOG DI Mauro Novo (a chiedermi ancora oggi se la diversità di vedute debba comportare che taluni, senza conoscere nulla di me, del mio vissuto, per tanto - troppo tempo, si siano dilettati ad oltraggiarmi senza aver mai avuto il coraggio di metterci la faccia), IL CONTATTO SOCIALE, COME QUELLO CON I CLIENTI DELL’UFFICIO POSTALE (lo scambio di battute, sorrisi, strette di mano ed a volte musi lunghi per le attese in coda) 

- POTREI CITARNE ALTRE MILLE DI QUESTE C
OSE MA TUTTO PASSA IN SECONDO PIANO E PREFERISCO LASCIARE SPAZIO ALL’INTIMO, AL PERSONALE, COME L’IMPOSSIBILITA’ D’ACCOGLIERE QUEGLI AFFETTI E QUELLE AMICIZIE CHE DAVANO UN SENSO ALLA MIA CASA E IL PRIMO PENSIERO NON PUO’ CHE ANDARE, SOPRATTUTTO E SOPRA TUTTI, AI MIEI FIGLI, CHILOMETRICAMENTE A DISTANZE DIVERSE , FISICAMENTE ASSENTI, MA EMOTIVAMENTE VICINISSIMI IN QUELLO SPAZIO CHE E’ IL MIO CUORE (che non è arido come qualcuno può pensare) ED ALLORA MI RENDO CONTO DI QUANTO POSSANO ESSERE VANE LE ENUNCIAZIONE DA UOMO FORTE CAPACE DI FAR FRONTE A QUALSIASI DIFFICOLTA’ E DI QUANTO NELL’OGGI SONO ANCORATO A QUEL PASSATO “FELICE” IN CUI TUTTI SI ERA ABITUATI A CONSIDERARE LA VITA NON SUBORDINATA AL DOMANI, ALLA STESSA STREGUA DI UN RECIPIENTE IN CUI ACCANTONARE LE NOSTRE CONVIZIONI, I PROBLEMI, LE SCELTE PERSONALI (anche quelle più sofferte). SE MI CHIEDESSERO DI COSA AVREI BISOGNO IN QUESTO MOMENTO, SENZA ESITARE DIREI “DELL’ABBRACCIO DI MIA MAMMA” (CHE HA 95 ANNI COMPIUTI E CHE PER OVVI MOTIVI NON POSSO ANDARE A TROVARE) – Jack si avvicina reclamando una carezza ed io, come sempre, non gliela nego. NON SO SE PER VOI E’ LO STESSO, MA A ME IL CORONAVIRUS HA RUBATO LA POSSIBILITA’ DI SOGNARE….

GIUSEPPE ARLOTTA