LETTERA APERTA A SALVATORE SELLARO
Caro Salvatore,
ho deciso di prendere carta e penna e scriverti questa lettera aperta dopo aver ascoltato la ripresa della serata che hai organizzato per discutere del mio operato da Sindaco e di quello della mia amministrazione. Non avevo nessuna intenzione di farlo ma a tutto c’è un limite.
Non commento certamente la tua visione e le tue riflessioni che ovviamente sono opposte alle mie e che tu hai tutto il diritto di fare, viviamo in un paese libero grazie a Dio! Credo però che nel tuo fare così scenico e plateale questa sera tu sia scivolato brutalmente nella diffamazione.
Abbiamo trent’anni di differenza e ci conosciamo poco (questa sera dico fortunatamente). Abbiamo avuto modo di scambiare qualche chiacchierata a casa tua lo scorso anno quando il fermento elettorale era alto, poi i nostri rapporti si sono interrotti semplicemente perché dissi di no alla tua richiesta di entrare nella mia lista. Ricordo quel momento come fosse ora: ti chiesi se avevi da propormi qualche giovane e tu mi dissi “o io o niente!” ed io risposi “allora niente!”. Il resto è storia.
Ricordo anche poi il dibattito organizzato dalla Voce dove tu ti esibisti in modo così scenico da farci rimanere tutti attenti nell’ascoltare i tuoi roboanti monologhi. Quella sera mi regalasti anche un santino di Don Bosco che tutt’oggi, vista la fortuna che mi ha portato, conservo gelosamente nel mio portafoglio.
Bene questa sera il Salvatore che ho conosciuto in campagna elettorale ha fatto vedere pubblicamente il suo peggior lato. Tutte le critiche che mi hai mosso sono lecite, siamo politicamente agli antipodi ed anche se non le comprendo le accetto. Tutte le critiche, anche le più feroci, aiutano sempre a riflettere sul proprio operato. Non accetto però le diffamazioni, su questo non transigo. Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia onestà di persona. A nessuno.
Quando ho sentito all’inizio del tuo monologo che mi hai paragonato a Vito Ciancimino, Sindaco di Palermo degli anni ’70 e condannato in via definitiva per associazione mafiosa, ho provato un fastidio profondo. Esiste un limite a tutto, credo che questa sera tu lo abbia superato abbondantemente. Non mi era mai successo di essere accostato ad un Sindaco condannato per associazione mafiosa: è qualcosa di urticante
e orripilante essere paragonati alla mafia.
Ti rendi conto di cosa hai detto?
Posso comprendere tutta la tua passione con la quale esponi le tue tesi, ma non ti permetto simili paragoni che mettono in dubbio la mia onestà e correttezza di persona.
Puoi non essere d’accordo con le decisioni che assumo in qualità di Sindaco ma non hai il diritto di paragonarmi a Vito Ciancimino. Non hai il diritto!
Hai passato il segno e non lo accetto.
Sto valutando con il mio avvocato una querela a tuo carico per diffamazione. Se vorrai, come spero, entro pochissimi giorni scusarti pubblicamente per questo tuo incauto paragone potrò forse, dico forse, ripensare alla decisione di querelarti.
Caro Salvatore certe cose non si fanno e se si fanno bisogna prevederne le conseguenze.
Ad maiora!
Vittorio
P.S.: spero che anche i Consiglieri di minoranza presenti e responsabili della conduzione della diretta facebook, Carmine Speranza e Letizia Ferrero, facenti parte insieme a te di questo Comitato sulla Trasparenza si dissocino con fermezza da questa tua incauta affermazione in quanto rappresentanti di una Istituzione pubblica.
VITTORIO FERRERO
Come dargli torto?
RispondiEliminaE se l'intento della minoranza è di screditare l'operato della nuova giunta, qui da radio portici posso affermare con ragionevole certezzza che stanno ottenendo l'esatto contrario.
perfetto per perdere anche fra 4 anni... ottima tattica di tutti...
RispondiEliminaVittorio, falla partire la querela, in ogni caso...questi signori sono andati ben aldilà del contradditorio politico
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