Fonti giornalistiche indicano Silvio Berlusconi come il politico più odiato e bersagliato della storia recente.
Qualcuno continuerà a ricordarlo come un affarista appassionato di veline a pagamento, poi industriatosi in politica.
Taluni hanno indagato sulle sue frequentazioni femminili.
Tutti disapprovano le sue leggi ad personam.
Se Berlusconi aveva però un pregio, da mettere sull'altro piatto della bilancia, era proprio di questo: l'essere così alla luce del sole.
Fieramente impassibile di fronte al plotone di detrattori, contestatori, procuratori, lanciatori di statuette che ogni giorno si svegliavano con la loro missione ben precisa: illuminare il popolo bue, scrivere un ennesimo editoriale contro di lui, indagarlo, spaccare i denti a quel maledetto che secondo la lobby europeista faceva salire lo spread.
Con il banchiere Monti abbiamo visto quanto sia migliorata la qualità della vita reale degli italiani: zero.
Poi è arrivato il Venditore di Bibite Fresche nel deserto.
Un PaDre di famiglia che si presenta mano nella mano con una moglie che si chiama persino Agnese, brava
donna de I Promessi Sposi.
Rassicurante.
Costui non ha affari evidenti da coltivare a parte il culto del proprio marchio per assicurarsi una lunga continuità politica: per il momento risulta infatti non abbia mai lavorato.
Solo politica.
E che scalata: uno che senza essere stato eletto fa il premier (dopo aver baciato sulla fronte il “suo amico” Enrico Letta) e che da premier dispensa il verbo condensato in etichette brevi.
La "buona scuola": da mettersi le mani nei capelli per chi la vede all'interno.
L'Italia "3.0 / 4.0": con le tasse che continuano ad aumentare - al contrario di quello che dice - a spese di chi produce.
Non lui. Mai sinora.
L'abbattimento dei "costi della politica". Però lo stipendio dei deputati guai a toccarlo.
E dei vitalizi non se ne deve parlare, come della diaria e dei rimborsi spese, compresi quelli per i nuovi senatori della sua riforma.
Non serve essere premier per fare un conto semplice semplice: i neo senatori privi di indennità, ma con grassa diaria ed altre voci tax free garantite, determineranno un risparmio ridicolo rispetto a quello che si otterrebbe immediatamente dimezzando, e quindi normalizzando (rendendolo un po' più accettabile agli occhi dei mortali), lo stipendio dei 630 deputati e 315 senatori ed eliminando per tutti lo schifoso privilegio parassitario del vitalizio.
Perché non diminuire i costi della politica partendo da queste raccapriccianti sacche di
disparità di trattamento?
I Lavoratori violentati dalla Fornero non vanno in pensione mai, mentre gli onorevoli in
un amen conseguono un vitalizio da nababbi. Dopo aver percepito un'indennità da
nababbi, oltre ai rimborsi spese ed alla diaria.
Ma il Giullare di tutto questo non parla, meglio lo slogan "vogliamo cambiarla o no
questa Italia?"
Ieri l'altro ho chiesto al mio amico: cosa voti al referendum?
Lui, che è una persona veramente per bene, mentre toglieva il filo vecchio dell'antenna
mi fa: "guarda non ho seguito e non ne capisco, ma se si tratta di togliere sono
d'accordo".
'Togliere' i senatori, 'togliere' un po' di costi della politica.
Questo reclamizza e ci fa credere il Menestrello, utilizzando la RAI - ed il nostro
canone - come se fosse sua (almeno l'altro le televisioni le aveva comprate e dava
lavoro a migliaia di persone).
Quanti hanno letto l'intero testo della riforma costituzionale?
Chi si è documentato a fondo sulle ricadute di ogni singola modifica?
Io non sono nessuno ma ho preso 30 e lode in diritto costituzionale e di questa riforma
ho letto abbastanza per affermare pubblicamente si tratti di una truffa politica, basata
un quesito-truffa, il cui risultato finale consiste nell'incrementare a due cifre le leve
del premier. Che diverrà titolare con i suoi fedelissimi leopoldini di un potere
pressoché assoluto.
E' una cosa che non avrei mai pensato, eppure sto iniziando quasi quasi a preferire un
premier con qualche velina e qualche affare alla luce del sole, a cui poter prendere le
misure, piuttosto che il Travestito (da sincero e intellettualmente onesto) che ogni
giorno, facendomi una carezza sulla testa e camminando mano nella mano con la sua
Agnese ex precaria già sistemata nella "buona scuola", cerca di farmi credere che
questa riforma sia stata fatta per abbattere i costi della politica.
Io voto NO.
NOn ho il minimo dubbio, il Pallista Imbonitore non mi frega.
Gian Maria Mosca
Andrebbe messo in prima pagina su tutti i quotidiani. Complimenti GianMaria. Splendida disamina, come NOn essere d'accordo. Per quel che vale anche io voto NO. Mandiamo a casa sto Pagliaccio!!!
RispondiEliminaCondivido al 100%
RispondiEliminaPD originario
Questa poi.,.
RispondiEliminaIo non avrei mai detto di dare ragione a Mosca e invece mi tocca proprio
Ma in effetti bisogna essere molto superficiali (o semplicemente poco intelligenti) per credere che si vogliano veramente solo abbattere i costi della politica con questo referendum.
RispondiEliminaSe si volessero solo tagliare i costi lo farebbero domani mattina, possono farlo senza problemi, i 5stelle lo fanno volontariamente da quando sono al governo senza bisogno di cambiare la costituzione.
È riluttante che si truffino gli elettori con slogan di ovvia ed universale accettazione quando invece si cambieranno decine e decine di aspetti che ci riguardano e non i soli striminziti ed ingannevoli concetti racchiusi dietro a quattro righe che ci chiedono di esprimere un si o no.
È ovvio che tutti sono d'accordo a tagliare, ridurre stipendi ed eliminare gli sprechi, ma di cosa stiamo parlando? Davvero il Mistificatore di realtà (che non è stato eletto da nessuno) è così scrupoloso da doverci domandare se siamo d'accordo a tagliare?
Ma non c'è neppure da domandarlo è ovvio, pure il mio cane sarebbe d'accordo. Basta che lo faccia non serve un referendum.
Mi rifiuto di accettare che la gente sia così pigra e sfiduciata dal sistema che accetti ormai inerme messaggi capaci di smuovere solo con quel briciolo di emozione che mette d'accordo tutti, "il taglio".
È fuori dubbio che servano delle riforme ma non per questo sono disposto a regalare per un soldo bucato il mio diritto di cittadino elettore ed espressione di sovranità popolare, una delle cose che verrà inevitabilmente tagliata, oltre, ovviamente, ai nostri attributi.
No assolutamente quindi
Si solo ad un processo vero (ma non è questo il caso) di rinnovamento che non tolga nulla ai nostri diritti e alla libertà tanto sognata da coloro che scrissero quel favoloso strumento chiamato Costituzione.
Un uomo libero
Bravo Gianmaria. Per la prima volta sono totalmente d'accordo con te.
RispondiEliminaSe vince il NO non cambia NULLA
RispondiEliminaRenzi e il suo governo non vanno a casa , ma restano.
315 senatori rimangono al loro posto.
Resta il bicameralismo con la sua lentezza che ingessa qualsiasi rinnovamento,
Sembra che Mosca non abbia letto nulla del quesito referendario ,ma fa facile demagogia , Lui il Puro , il Saggio mentre la classe politica è fatta da idioti.
Sembra che non abbia studiato il testo referendario, chissà se ha preso così il suo 30 ??
Mi aspetto a breve slogan tipo :
vota No e mandi a casa i migranti .
vota No e andremo a nuove elezioni.
vota No e aumenteranno le pensioni.
Il Web è pieno di menzogne , spesso ideate ad arte.
Liberi di crederci.
Ma non credetevi furbi .......
Se vince il NO il contaballe di Firenze va a casa di corsa. ....e meno male...
RispondiElimina1)che vada a casa è tutto da vedere
RispondiElimina2)se capita avremo una simil Raggi e il circo equestre simil romano a "governare"(governare? Mah?) il Paese, bravo, complimenti caro Tafazzi, continua così che vai bene.
Il bomba l'ha ancora confermato ieri.
RispondiEliminaSe vince il NO si dimette.
Poi un senato di nominati proprio NO
Io sono superficiale e poco intelligente e quindi voto un bel SI
RispondiEliminaLa crescentinese
"Se dovessi perdere il referendum considererei conclusa la mia esperienza politica" (m.renzi)
RispondiEliminaVa bene che è un racconta palle però questa frase c'era scritta su tutti i giornali. Adesso mica potrà fare il contrario.
Io voto No...perché io sono la minoranza e come tale vorrei essere rappresentato
RispondiEliminaMeglio di così non si poteva scrivere quello che provo
RispondiEliminaInteressante quanto scrive Mosca. Io sono ancora molto confusa, mi faccio delle domande e cerco di capire. L'imbonitore ovviamente non lo voglio.Ma oggi chi potrebbe prendere il suo posto? La Costituzione fu scritta ( molto bene aggiungo) in un particolare momento storico in cui si doveva proteggere e rafforzare la Democrazia. Oggi abbiamo imparato bene la lezione e nessuna persona che usi il cervello vorrebbe tornare a quel periodo buio per cui si potrebbe alleggerire un po' il sistema per renderlo un tantino più veloce altrimenti non si va più avanti!Che servano delle riforme è indubbio, da qualche parte si deve pur cominciare. Allora cominciamo da qui e poi, pian piano, si aggiusterà il tiro. Uno dei grossi problemi del nostro Paese oggi è la lentezza e ne paghiamo lo scotto. Se non si tiene il passo si retrocede. Questo è il mio pensiero che mi porta verso il SI...però...non sono ancora del tutto convinta.
RispondiEliminaLorena i decreti legge hanno un'approvazione media di 14 giorni.
RispondiEliminaSono solo specchietti per le allodole quelle dei tempi lunghi.