sabato 9 maggio 2015

LA FAVOLA DEL WEEK END: CAPPUCCETTO ROSSO, BY D'ANGELO

Cari lettori, eccoci qua con un’altra fiaba famosa, e cioè Cappuccetto Rosso. E, come al solito, un commentario e qualche nota personale (ove necessario).
Buona lettura. 
 
C'era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché‚ le donava tanto, ed ella non voleva portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso. Un giorno sua madre le disse: 
''Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; è debole e malata e si ristorerà. Sii gentile, salutala per me, e va' da brava senza uscire di strada, se no cadi, rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote.''



''Sì, farò tutto per bene,'' promise Cappuccetto Rosso alla mamma, e le diede la mano. Ma la nonna abitava fuori, nel bosco, a una mezz'ora dal villaggio. Quando Cappuccetto Rosso giunse nel bosco, incontrò il lupo, ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura. '
'Buon giorno, Cappuccetto Rosso,'' disse questo. 
''Grazie, lupo.' 
''Dove vai così presto, Cappuccetto Rosso?'' 
''Dalla nonna.'' 
''Che cos'hai sotto il grembiule?'' 
''Vino e focaccia per la nonna debole e vecchia; ieri abbiamo cotto il pane, così la rinforzerà!'' 
''Dove abita la tua nonna, Cappuccetto Rosso?'' 
''A un buon quarto d'ora da qui, nel bosco, sotto le tre grosse querce; là c'è la sua casa, è sotto la macchia di noccioli, lo saprai già,'' disse Cappuccetto Rosso. Il lupo pensò fra s': Questa bimba tenerella è un buon boccone prelibato per te, devi far in modo di acchiapparla. Fece un pezzetto di strada con Cappuccetto Rosso, poi disse: 
''Guarda un po' quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso; perché‚ non ti guardi attorno? Credo che tu non senta neppure come cantano dolcemente gli uccellini! Te ne stai tutta seria come se andassi a scuola, ed è così allegro nel bosco!''



Cappuccetto Rosso alzò gli occhi e quando vide i raggi del sole filtrare attraverso gli alberi, e tutto intorno pieno di bei fiori, pensò: Se porto alla nonna un mazzo di fiori, le farà piacere; è così presto che arrivo ancora in tempo. E corse nel bosco in cerca di fiori. E quando ne aveva colto uno, credeva che più in là ce ne fosse uno ancora più bello, correva lì e così si addentrava sempre più nel bosco. Il lupo invece andò dritto alla casa della nonna e bussò alla porta. 
''Chi è?''
''Cappuccetto Rosso, ti porto vino e focaccia; aprimi.''
''Non hai che da alzare il saliscendi,'' gridò la nonna, ''io sono troppo debole e non posso alzarmi.'' Il lupo alzò il saliscendi, entrò, e senza dir motto andò dritto al letto della nonna e la inghiottì. Poi indossò i suoi vestiti e la cuffia, si coricò nel letto, e tirò le cortine.



Ma Cappuccetto Rosso aveva girato in cerca di fiori, e quando ne ebbe raccolti tanti che più non ne poteva portare, si ricordò della nonna e si mise in cammino per andare da lei. Quando giunse si meravigliò che la porta fosse spalancata, ed entrando nella stanza ebbe un'impressione così strana che pensò: ''Oh, Dio mio, che paura oggi! e dire che di solito sto così volentieri con la nonna!'' Allora si avvicinò al letto e scostò le cortine: la nonna era coricata con la cuffia abbassata sulla faccia, e aveva un aspetto strano. 
''Oh, nonna, che orecchie grandi!'' 
''Per sentirti meglio.'' 
''Oh, nonna, che occhi grossi!'' 
''Per vederti meglio.'' 
''Oh, nonna, che mani grandi!'' 
''Per afferrarti meglio.'' 
''Ma, nonna, che bocca spaventosa!'' 
''Per divorarti meglio!'' E come ebbe detto queste parole, il lupo balzò dal letto e ingoiò la povera Cappuccetto Rosso.



Poi, con la pancia bella piena, si rimise a letto, s'addormentò e incominciò a russare sonoramente. Proprio allora passò lì davanti il cacciatore e pensò fra sè: ''Come russa la vecchia! devi darle un'occhiata se ha bisogno di qualcosa.'' Entrò nella stanza e avvicinandosi al letto vide il lupo che egli cercava da tempo. Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato. Dopo due tagli vide brillare il cappuccetto rosso, e dopo altri due la bambina saltò fuori gridando: ''Che paura ho avuto! Era così buio nella pancia del lupo!'' Poi venne fuori anche la nonna ancora viva. E Cappuccetto Rosso andò prendere dei gran pietroni con cui riempirono il ventre del lupo; quando egli si svegliò fece per correr via, ma le pietre erano così pesanti che subito cadde a terra e morì.



Erano contenti tutti e tre: il cacciatore prese la pelle del lupo, la nonna mangiò la focaccia e bevve il vino che le aveva portato Cappuccetto Rosso; e Cappuccetto Rosso pensava fra sè: ''Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te lo ha proibito.''



Raccontano pure (questa è la seconda versione, che diventò con i fratelli Grimm il seguito della prima avventura) che una volta Cappuccetto Rosso portava di nuovo una focaccia alla vecchia nonna, e un altro lupo le aveva rivolto la parola, cercando di convincerla a deviare dal sentiero. Ma Cappuccetto Rosso se ne guardò bene, andò dritta per la sua strada e disse alla nonna di aver visto il lupo che l'aveva salutata, guardandola però con occhi feroci: ''Se non fossimo stati sulla pubblica via, mi avrebbe mangiata!'' - ''Vieni,'' disse la nonna, ''chiudiamo la porta perché‚ non entri.'' Poco dopo il lupo bussò e disse: ''Apri, nonna, sono Cappuccetto Rosso, ti porto la focaccia.'' Ma quelle, zitte, non aprirono; allora il malvagio gironzolò un po' intorno alla casa e alla fine saltò sul tetto per aspettare che Cappuccetto Rosso, a sera, prendesse la via del ritorno: voleva seguirla di soppiatto per mangiarsela al buio. Ma la nonna capì le sue intenzioni. Davanti alla casa c'era un grosso trogolo di pietra, ed ella disse alla bambina: ''Prendi il secchio, Cappuccetto Rosso; ieri ho cotto le salsicce, porta nel trogolo l'acqua dove han bollito.'' Cappuccetto Rosso portò tanta acqua, finché‚ il grosso trogolo fu ben pieno. Allora il profumo delle salsicce salì alle nari del lupo; egli si mise a fiutare e a sbirciare giù, e alla fine allungò tanto il collo che non pot‚ più trattenersi e incominciò a scivolare: scivolò dal tetto proprio nel grosso trogolo e affogò. Invece Cappuccetto Rosso tornò a casa tutta allegra e nessuno le fece del male.

Cappuccetto Rosso è una delle fiabe europee più popolari al mondo, di cui esistono numerose varianti; è stata trascritta, tra gli altri, da Charles Perrault (col titolo Le Petit Chaperon Rouge) e dai fratelli Grimm (Rotkäppchen). Pur essendo generalmente considerata adatta a essere raccontata ai bambini, contiene riferimenti non troppo celati ad argomenti come violenza e cannibalismo (in alcune versioni della fiaba, infatti, Cappuccetto Rosso mangia a sua insaputa la carne della nonna). Quindi, come già affermato in occasione di Cenerentola, questa come molte altre fiabe erano destinate ad un pubblico più vasto che non soltanto quello infantile. La storia è incentrata sul contrasto fra il mondo luminoso sicuro del villaggio e quello oscuro e insidioso della foresta, un'antitesi tipicamente medievale.

TRAMA
La versione più nota della fiaba è quella dei fratelli Grimm, nella versione del 1857 (Cenerentola era del 1848). Cappuccetto Rosso è una bambina che deve portare un cestino di vivande alla nonna ammalata. Nel bosco la bambina incontra un lupo che la inganna facendosi rivelare dove abita la nonna; precedendo Cappuccetto Rosso, il lupo si reca dalla nonna e la divora. All'arrivo di Cappuccetto Rosso il lupo si fa trovare a letto, travestito da nonna, e con questo inganno riesce a divorare anche la bambina. L'arrivo di un taglialegna però risolve la situazione: quest'ultimo gli taglia il ventre e Cappuccetto Rosso e la nonna ne escono illese.

ORIGINI E VARIANTI
La storia di Cappuccetto Rosso può essere fatta risalire alla tradizione orale di diverse regioni europee. Si sa che la fiaba era narrata già nel XIV secolo in Francia, anche se miti analoghi sono molto precedenti (vedi più sotto).

La finta nonna è il titolo di una antica versione italiana della fiaba trascritta fra gli altri da Italo Calvino nella raccolta Fiabe italiane. In questa versione la bambina va a trovare la nonna ma al suo posto nel letto trova un'orchessa. La bimba si accorge che non si tratta di sua nonna, e con l'astuzia riesce a far uscire dalla casa l'orchessa e farla cadere nel fiume.

La versione scritta più antica della fiaba è Le Petit Chaperon Rouge, apparsa nella raccolta di fiabe “I racconti di mamma l'oca” di Charles Perrault nel 1697. La versione di Perrault è più sinistra di quella successiva (e meglio nota) dei Grimm. In questa versione Cappuccetto Rosso è "una ragazza attraente e di buona famiglia" che finisce mangiata dal lupo insieme alla nonna, senza alcun lieto fine. Al termine del racconto, Perrault fornisce una spiegazione esplicita della morale, dalla quale non è difficile estrarre l'evidente contenuto sessuale:

« Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n'è un tipo dall'apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai! a chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose! »  (Le Petit Chaperon Rouge, Charles Perrault, 1697).
La versione di Perrault della fiaba, incluse le conclusioni morali, fu raccontata quasi identica da Collodi, nella sua raccolta di fiabe I racconti delle fate.

Nel XIX secolo, due versioni tedesche della fiaba furono raccontate ai fratelli Grimm da Jeanette Hassenpflug (1791–1860) e Marie Hassenpflug (1788–1856). I Grimm trasformarono una delle due versioni nella storia principale, e la seconda in un seguito. La prima, col titolo Rotkäppchen, fu inclusa nella prima edizione della loro raccolta Kinder- und Hausmärchen (1812). In questa versione la ragazza e sua nonna venivano salvate da un cacciatore interessato alla pelle del lupo. Nella seconda storia, Cappuccetto Rosso e sua nonna, grazie all'esperienza acquisita con il primo lupo, riuscivano a catturarne e ucciderne un altro.

I Grimm continuarono a rivedere la storia nelle edizioni successive; quella meglio nota è la revisione finale, del 1857, con il taglialegna che sostituisce il cacciatore.

Cappuccetto Rosso, nelle sue varianti, può essere messa in relazione con altre fiabe e miti analoghi. Il tema delle vittime estratte sane e salve dalla pancia del lupo, in particolare, si trova quasi identico nella fiaba russa Pierino e il lupo, ed è una variante di un'idea almeno antica quanto il Libro di Giona (VIII secolo a.C.). Un concetto analogo è riproposto in Pinocchio, dove il burattino di legno trova il padre Geppetto nella pancia del pescecane.

ANALISI E INTERPRETAZIONI

Nel tempo si sono susseguite analisi e interpretazioni presenti nel sottotesto della storia. Già Bruno Bettelheim ha evidenziato come la fiaba si presti a una interpretazione freudiana. Se è evidente la presenza di contenuti sessuali nella storia (si veda il passo di Perrault citato sopra), le interpretazioni discordano sostanzialmente solo su quello che potrebbe essere inteso come significato principale (ovviamente, è soprattutto verosimile che numerosi significati si siano sommati durante l'evoluzione storica della fiaba). La maggior parte delle proposte enfatizza uno dei seguenti temi:

 - La prostituzione. La fiaba potrebbe essere intesa come un'esortazione a non esercitare il "mestiere". Quella della "giovane donna nel bosco" è uno stereotipo che in molte tradizioni viene metaforicamente associato alla prostituzione; nella Francia del XVII secolo, tra l'altro, la "mantellina rossa" era un segnale esplicito in questo senso.
 - La maturità sessuale. In questa interpretazione, la mantella rossa rappresenta le mestruazioni e l'ingresso nella pubertà, che conduce la bambina nella "profonda e oscura foresta" della femminilità; il lupo rappresenta, quindi, l'uomo visto come predatore sessuale da cui guardarsi.
 - L'antropofagia. Altre interpretazioni si focalizzano sull'elemento antropofago: la fiaba ha origine nel contesto di un'Europa periodicamente flagellata da terribili carestie durante le quali si segnalarono diversi casi di cannibalismo (siano d’esempio il caso della carestia francese del X secolo e della Grande carestia del 1315-1317). Il fatto che nelle versioni più antiche della fiaba la figura antropofaga fosse interpretata da un'orchessa, un elemento mostruoso ma antropomorfo e di sesso femminile, anziché da un lupo (un animale di sesso maschile, la cui antropofagia, pur connotata negativamente, rientra nell’ordine naturale delle cose) danno supporto a queste interpretazioni ed al fatto che la fiaba, nella sua forma orale, si sia evoluta nel corso del tempo, per andare a rispondere a diverse esigenze formative.

ADATTAMENTI

Cinema
 - Cappuccetto Rosso (1922), il primo lavoro di Walt Disney.
 - In compagnia dei lupi (The Company of Wolves) (1984), film di Neil Jordan tratto dai racconti neri ispirati alla fiaba raccolti nell'antologia La camera di sangue di Angela Carter.
 - Cappuccetto Rosso (Red Riding Hood) (1988), film di Adam Brooks con Isabella Rossellini, Craig T. Nelson e Amelia Shankley.
 - Cappuccetto rosso sangue (Red Riding Hood) (2011), film di Catherine Hardwicke con Amanda Seyfried, Gary Oldman e Billy Burke.
 - Into The Woods (2014), film di Rob Marshall con Meryl Streep e Johnny Depp dove la bambina è interpretata dalla giovane Lilla Crawford.

Televisione
 - Nel regno delle fiabe (Shelley Duvall's Faerie Tale Theatre) (1983), episodio di Graeme Clifford con Mary Steenburgen e Malcolm McDowell.
 - Le fiabe son fantasia (Grimm Meisaku Gekijou) (1987), anime di Kazuyoshi Yokota e Fumio Kurokawa.
 - Le fiabe più belle (Anime Sekai no Dowa) (1995), anime di Ryuichi Sugimoto.
Simsalagrimm (Simsala Grimm) (1999), serie animata di Gary Blatchford, Chris Doyle e Jody Gannon.
 - Le più belle fiabe dei fratelli Grimm (Acht auf einen Streich) (2012), episodio di Sibylle Tafel con Amona Aßmann, Zora Thiessen e Edgar Selge.

Rivisitazioni e parodie
 - Una delle più celebri reinterpretazioni moderne di Cappuccetto Rosso è Red Hot Riding Hood, cartone animato diretto da Tex Avery.
 - Una parodia più recente della fiaba è il film di animazione Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti, in cui la trama ruota intorno a dei furti avvenuti nel bosco, e in cui i personaggi (cappuccetto rosso e nonna comprese) sono (riprendendo il classico I soliti sospetti) tutti sospettati dei crimini.
 - Nel 1962, all'interno di Favole al telefono, Gianni Rodari pubblica A sbagliare le storie, una versione parodistica della fiaba dei Grimm: Cappuccetto Rosso è raccontata da un nonno svogliato e distratto che sbaglia tutta la storia e viene corretto dalla nipotina.
 - Nel 1981 Bruno Munari scrive e illustra (con la collaborazione di Enrica Agostinelli) Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco, dal quale verrà tratto lo spettacolo Cappuccetto Bianco della compagnia di teatro ragazzi Teatro del Buratto. Anche nella serie televisiva Once Upon a Time viene trasformata, diventando lei stessa il lupo cattivo.
 - Nella webserie RWBY, una delle protagoniste, Ruby Rose, è ispirata a Cappuccetto Rosso e indossa una mantella scarlatta. Inoltre, nel trailer di presentazione della serie, combatte contro dei lupi che la vogliono divorare.
 - Nella serie televisiva statunitense C'era una volta, è un personaggio, interpretato da Meghan Ory.

Filatelia
 - A Cappuccetto Rosso, il 7 dicembre 1975, è stato dedicato un francobollo policromo e dentellato, emesso dalla Repubblica Italiana dal valore nominale di L. 100, compreso nella serie della XVII Giornata del Francobollo.
 - Nel 2004, la sua immagine è stata riprodotta nel francobollo, policromo e dentellato, dal valore nominale di 0,60 €uro, emessa dalla Repubblica di San Marino, il 20 agosto dello stesso anno, dedicata alle "Favole". Alla stessa serie appartengono anche francobolli che ritraggono le immagini di Hansel e Gretel, Pinocchio e Il gatto con gli stivali.
(Fonte Wikipedia)

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