LA “MEDEA” DI
TEATROLIEVE A FONTANETTO PO
Sabato 5 aprile la messa in
scena di Luca Brancato dalla celebre opera di Heiner Müller.
TeatroLieve
torna in scena sul palcoscenico di Fontanetto Po con una produzione
propria; sabato 5 aprile il teatro G. B. Viotti ospiterà
“Medeamaterial”,
opera del celebre drammaturgo tedesco Heiner Müller.
La
messa in scena di Luca
Brancato riproporrà la
lettura di un'opera annoverata ormai tra i classici del teatro del
Novecento e tra le più significative della produzione di Müller,
considerato dopo Bertolt Brecht, il drammaturgo tedesco più
importante del secolo scorso. Brancato oltre alla regia ne è
interprete insieme a Marinella
Debernardi e Annalisa
Canetto.
L’opera
prende spunto dal mito di
Giasone e Medea: e si
divide in tre parti: “Riva
abbandonata”, che
risale ai primi anni ’50, è una descrizione criptica e
frammentaria del paesaggio di morte e distruzione lasciato nella
Colchide dal passaggio degli Argonauti; “Materiale
per Medea” è il cuore
dell’opera, scritta da Müller alla fine degli anni ’60, nella
quale si snoda la tragedia di Medea; infine “Paesaggio
con argonauti” è
l'epilogo affidato a Giasone (composto nel 1983), incentrato sul tema
della guerra e sulla follia della conquista.
L'opera
andrà in scena sabato 5
aprile alle ore 21; il
biglietto d’ingresso è di 7,00 Euro; 5,00 euro per gli abbonati
alle stagione “Prendete posto”; la biglietteria sarà aperta il
giorno dello spettacolo a partire dalle ore 16; la prenotazione può
essere effettuata telefonicamente (377.2674936) o via e-mail
(info@teatrolieve.it).
Il
Mito di Medea. Quando
Giasone arriva nella Colchide insieme agli Argonauti alla conquista
del Vello d'oro, Medea la barbara se ne innamora perdutamente e, pur
di aiutarlo a raggiungere il suo scopo, giunge a uccidere il proprio
fratello.
Lo
zio di Giasone, Pelia, re di Iolco, rifiuta tuttavia di concedere il
trono al nipote, come aveva promesso in precedenza, in cambio del
Vello: Medea allora sfrutta le proprie abilità magiche e con
l'inganno si rende protagonista dell’omicidio di Pelia. Acasto,
figlio di Pelia, bandisce Medea e Giasone da Iolco, costringendoli a
rifugiarsi a Corinto, dove si sposano.
Creonte,
re di Corinto, vuole però dare sua figlia Glauce in sposa a Giasone,
offrendo così a quest'ultimo la possibilità di successione al
trono. Giasone accetta, abbandonando Medea; quest’ultima, perciò,
mette in atto la sua vendetta. Prima manda in dono a Glauce un
mantello intriso di veleno, uccidendola; poi, per assicurarsi che
Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui.
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