La Fortezza di Verrua Savoia riapre,
dopo il lungo periodo di chiusura dovuta alla realizzazione dei
lavori di restauro che hanno riattribuito l’antico splendore ai
locali dell’immobile del dongione trasformati, ai tempi dei
Marchesi di Invrea, in dimora signorile.
L’allestimento degli spazi museali è
stato realizzato attraverso l’esposizione del plastico,
riproducente l’architettura della fortezza secentesca risultante
dalle opere di ammodernamento effettuate dai Savoia, sia mediante il
riallestimento della mostra che illustra la storia millenaria del
luogo.
Un settore è dedicato all’esposizione
dei minerali e dei reperti fossili rinvenuti nel geosito.
Grande attenzione sarà dedicata alla
trasmissione della conoscenza geologica del sito sfruttando la
presenza delle testimonianze di un vulcano di fango sottomarino.
Il 5 e il 6 aprile la fortezza ospiterà
la cerimonia dell’inaugurazione alle ore 10,30 e nel pomeriggio,
così come nella giornata successiva, il programma si snoderà, ricco
di proposte: visite guidate, spettacoli teatrali e rievocazione
storica, incontri enogastronomici, itinerari naturalistici e, evento
importante di sabato 5, la cena del governatore, che proporrà le
prelibatezze servite alla corte dei Savoia, tratte dalle antiche
ricette del Vialardi.
Il ricavato sarà devoluto all’acquisto
di materiale museale, necessario all’arricchimento e al
completamento delle aree espositive.
Dal 5 aprile, la Fortezza si proporrà
come sede di eventi storici, musicali, teatrali .
Particolare attenzione sarà prestata
alla elaborazione di un programma di fruizione didattica da parte
degli studenti di ogni ordine e grado, basato sulle tematiche
culturali proprie della Fortezza, quali storia e assedi, architettura
militare, lettura del paesaggio, rapporto con il fiume ed ere
geologiche.
Saranno inoltre disponibili sale per
meeting, convegni, incontri gastronomici e catering, il tutto
nell’ottica di una collaborazione con gli operatori presenti sul
territorio, finalizzata alla valorizzazione di un patrimonio di
indubbia valenza culturale, dalla quale possano derivare anche
benefiche ricadute occupazionali.
CATERINA BORGONDO
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