Caro Mauro,
scusa se ti ringrazio con ritardo per avermi citata
nella tua cronaca, come sempre attenta alle vicende di Crescentino.
Vorrei precisare che mai mi sarei permessa di chiedere l’attenzione del
Consiglio Comunale su un fatto legato ad un conflitto privato se, in
molti anni di ricerca faticosa e solitaria, non avessi riscontrato
anomalie anche nelle procedure adottate dall’ Ufficio Tecnico del Comune
di Crescentino nel rilasciare un permesso di costruire per Restauro e
Risanamento Conservativo poi convertito, in sede di sanatoria, in
Ristrutturazione Edilizia. Era questo il punto che avrei voluto
evidenziare. Sono stati abbattuti tre edifici ottocenteschi, non
fatiscenti, nel cuore del paese. In molti lo hanno testimoniato ma la
loro voce non ha avuto peso. Perché? Abbattere è forse da noi sinonimo
di restaurare, risanare, conservare? Non credo.
Come hai visto mi è
stato comunque permesso di consegnare le mie considerazioni scritte
basate sui documenti che ho potuto consultare, e saranno i Consiglieri a
valutare se quanto leggono si possa definire solo una semplice lite tra
confinanti. Io ritengo che non lo sia. E se non lo fosse? Sarebbe
grave.
Maria Giulia Alemanno
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