Sul decreto che riordina la pubblica amministrazione il Movimento 5 Stelle alla
Camera è riuscito a far passare un consistente pacchetto di emendamenti, tutti
di rilievo che cancellano norme scandalose oppure riducono i costi a vantaggio
del bilancio statale. Come ci siamo riusciti? Con l'unico linguaggio che
governo e maggioranza capiscono, quello della prova di forza. I nostri oltre
200 emendamenti presentati, tutti costruttivi e di merito, hanno costretto il
governo a sedersi ad un tavolo e alla fine di 8 ore di una discussione
durissima accettare una serie di modifiche che noi ritenevamo indispensabili.
Tra quelle più importanti c'è l'emendamento che ha cancellato la scandalosa
norma ad personam, inserita al Senato dal senatore Ugo Sposetti, che aveva come
fine quello di permettere l' assunzione di una persona alla Consob senza
concorso. Grazie al Movimento 5 Stelle i tagli alle consulenze per il 2014 sono
stati innalzati da 60 a 100 milioni, con 40 milioni in più risparmiati. Quindi
siamo riusciti a far dimezzare da un anno a 6 mesi, tutte le proroghe che il
decreto aveva disposto per i dirigenti chiamati dall'esterno nelle province,
all'agenzia italiana per il farmaco ed in altre agenzie. Ovviamente anche in
questo caso le norme si tradurranno in soldi risparmiati.
Altri risultati di cui andiamo fieri e che ci teniamo a sottolineare
riguardano il blocco degli stipendi ai dirigenti pubblici di società
partecipate che già percepiscono una lauta pensione, il freno imposto all'iter
che vuole portare la privatizzazione della Croce Rossa Italiana ed infine
l'approvazione di un emendamento che impone l'ottimizzazione del sistema e
delle procedure di tracciabilità e smaltimento dei rifiuti denominato Sistri.
Il decreto sulla pubblica amministrazione continua a non essere il massimo, ma
almeno la cura da cavallo al quale l'ha sottoposto M5S lo ha reso molto meno
dannoso rispetto alla sua versione originale.
Ciao
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