mercoledì 6 novembre 2013

ADESSO MUSICA: IL RITORNO DI BOY GEORGE CON IL NUOVO DISCO THIS IS WHAT I DO

LA COPERTINA DEL DISCO  DI BOY GEORGE THIS IS WHAT I DO
PEK...A BOOO....DIETRO AL DISCO SPUNTA IL BLOGGER..... 
Nell'autunno musicale dei grandi ritorni uno di quelli inaspettati oltre quello di Rita Pavone , era di uno degli eroi degli anni 80 da bere: Mr Boy George che in quel decennio dorato era assurto all'apice della notorietà con il suo gruppo Culture Club prima e poi con una carriera solista iniziata bene e poi proseguita tra alcuni alti e molti bassi,  tra bevute,  droghe piu' o meno pesanti,  una condanna negli Stati Uniti per violenze su un presunto amante , scontata ai servizi sociali e la carriera di DJ nei locali piu' trendy del pianeta.

Nessuno nega che moltissimi pezzi con i  Culture Club e poi da solista, siano oramai modern classic, basta citare Do you really want to hurt me,  Victims,  The war song,  Everything I own o Sold,  ma si ricordano anche alcuni esperimenti usciti con il nome Jesus loves you ( Generation of love e' ancora ballatissimo in alcuni club di tendenza e fu il brano che lancio' George anche come DJ ) o le colonne sonore di cui e' stato autore,  Love is love per Electic dreams e la stupenda The crying game per La moglie del soldato.

Il disco del ritorno , dopo un tentativo alla metà degli anni 0 non molto riuscito e' uno di quelli che lasciano il segno,  George sulla copertina e' in gran spolvero con cappello d'ordinanza , giacca sul turchese e sguardo ammiccante,  This is what I do,  piu' che un titolo e' una bandiera, la voce leggermente arrochita dagli eccessi e dall'età;   nel primo singolo, da settimane tra le canzoni piu' trasmesse da BBC RADIO 2 , King of everything, ammette colpe ed errori e si chiede se mai ritornerà ad essere il re di tutto , come lo fu in quegli anni,  la canzone in pieno stile Culture Club e' già un piccolo classico.

Il resto del disco e' un melange di stili, proprio come succedeva negli album dei Culture Club, dove si mischiava il pop, con il soul e il reggae.    

Bigger than war e Live your life sono reaggeggianti . My God ricorda l'ultimo Bowie, It's easy e' addirittura in country style.

Nel disco anche una canzone firmata da Yoko Ono nel 1973, Death of Samantha, di gran fascino e dalle atmosfere leggermente rarefatte.

Nella seconda parte dell'album spiccano Any road,  My star ma anche Nice and slow.  Alla fine c'è anche spazio per la sperimentazione in Feel the vibration.

Un lavoro riuscito insomma, che affascinerà i vecchi fans e potrebbe acchiappare anche coloro che hanno conosciuto  Boy George solo come DJ.

Uscito con l'etichetta indipendente VERY ME RECORDS e distribuito in UK da Kobalt label, il disco porta anche una dedica personale alla madre e ai membri dei Culture Club.  Il tutto e' disponibile in tre formati:

CD
DOWNLOAD DIGITALE
Uno splendido doppio vinile con copertina traslucida che si apre ad album con testi e note di copertina, da cui sono tratte le immagini che vedete in foto.

MAURO NOVO
MAUROATLARGE

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