mercoledì 27 febbraio 2013

RICEVO E PUBBLICO

In silenzio e lontano dai riflettori si sta combattendo un’importante battaglia legale tra la
Teksid ed alcune famiglie di ex dipendenti dell’azienda deceduti per gravi malattie.
Nell’ottobre del 2011, infatti, è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Vercelli
una denuncia penale per omicidio colposo nei confronti dei vertici dell’azienda del gruppo Fiat.
Non sappiamo se si tratta di una azione legale che riguarda uno o più ex dipendenti, ma l’argomento
è tanto interessante quanto drammatico.
Nel dubbio facciamo che si tratti di un singolo dipendente e allora diciamo che l’accusa nei
confronti della Teksid è quella di aver provocato la morte di un ex dipendente per cancro, a causa
dell’esposizione continua, per diversi anni, a prodotti chimici e idrocarburi policiclici aromatici
nel reparto di lavorazione.
Il settore dello stabilimento sotto accusa è il “reparto anime”, dove i lavoratori potrebbero
essere stati esposti all’azione di prodotti chimici pericolosi quali formaldeide, ammine, fenoli,
catalizzatori, solventi e, per non farsi mancare nulla, idrocarburi policiclici aromatici.
Sembra che a confermare questa situazione sia intervenuta un’indagine di Arpa e dell’Asl di
Collegno/Grugliasco, che ha definito le sostanze presenti nel reparto (e sopra elencate) come
“altamente cancerogene e pericolose per la salute dell’uomo”.
Se la situazione presentata dai denunciati corrisponde alla realtà, allora la gravità sarebbe
inaudita.
Le sostanze utilizzate presso il reparto “incriminato” sono censite anche nelle tabelle di Arpa e
molte di esse presentano seri rischi per la salute umana, tant’è vero che il legislatore si è
preoccupato di inserirli nell’allegato all’art. 33 del D.P.R. 303 del 19 marzo 1956, ovvero il
decreto che ha per oggetto: “Norme Generali per l’Igiene del Lavoro” e che stabiliva l’obbligo
della visita medica e la periodicità, in funzione della causa di rischio, cui i lavoratori dovevano
essere sottoposti.
Inoltre la Direttiva 2004/107/CE del Parlamento Europeo, del 15/12/2004, all'Art. 3 considera, tra
l'atro, gli idrocarburi policiclici aromatici come agenti cancerogeni e specifica che non esiste
una soglia identificabile sotto la quale queste sostanze non comportano un rischio per la salute
umana.
Cosa è successo alla Teksid di Crescentino e a quali rischi potrebbero essere stati esposti i
lavoratori dell’impianto? Quali conseguenze potrebbe aver portato (e potrebbe portare in futuro ai
lavoratori che hanno prestato la loro opera presso lo stabilimento) la continua esposizione ad
agenti chimici?
Queste sono le domande che ci poniamo come cittadini, ma alle quali sono chiamati a rispondere i
Magistrati vercellesi.
Sappiamo che la Procura di Torino ha rinviato a giudizio sette ex dirigenti dello stabilimento per
omicidio colposo e lesioni gravi (ma con altre motivazioni ed in circostanze diverse), mentre la
Procura di Vercelli ha presentato una richiesta di archiviazione per le denunce di cui stiamo
parlando. I denuncianti, però, hanno presentato opposizione al Gip di Vercelli. Noi speriamo che la
decisione del Giudice sia quella di ordinare la prosecuzione delle indagini perché la questione è
tanto importante quanto delicata, ma intanto, grazie ad una serie di documenti che ci sono stati
forniti, assieme ai lettori proveremo a capirci qualcosa di più, indipendentemente dalle decisioni
della Magistratura.
I documenti saranno messi a vostra disposizione nell’area downloads del sito.
Seguiteci nelle puntate successive.
Nel caso che ex dipendenti (o persone che per altri motivi conoscono la situazione) volessero
inviarci interventi da pubblicare saremo ben lieti di farlo dopo le opportune verifiche.

1 commento:

  1. li ho contattati perchè mio suocero morto nelle circostanze descritte, vedremo

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