"C'era una parte poco frequentata delle edicole della stazione, quasi abbandonata, quella dei tascabili. Tra i libri accatastati, nascosti dietro un vetro, avvolti nella plastica e ricoperti di polvere cercavo le raccolte di racconti. Era un momento tutto mio, un piacere solitario e veloce perché il treno stava partendo. Studiavo un po' i disegni della copertina, pagavo e infilavo il libro in tasca. Appena mi sedevo al mio posto, gli strappavo la plastica che non lo faceva respirare. Aprivo una pagina a caso, trovavo l'inizio del racconto e attaccavo a leggere. Altre volte, invece, guardavo l'indice e sceglievo il titolo che mi ispirava di più. E mentre il treno mi portava via finivo su pianeti in cui c'è sempre la notte, su scale mobili che non finiscono mai e tra mogli che uccidono i mariti a colpi di cosciotti di agnello congelati. Quella era vera goduria. E spero che la stessa goduria la possa provare anche tu, caro lettore, leggendo questa raccolta di racconti che ho scritto durante gli ultimi vent'anni. C'è un po' di tutto. Non devi per forza leggerla in treno. Leggila dove ti pare e parti dall'inizio o aprendo a caso." (Niccolò Ammaniti)
Alzi la mano chi non ha pensato al nostro momento delicato, quello italiano e quello mondiale, appena letto il titolo del nuovo romanzo di Ammaniti, di cui sta per uscire al cinema una riduzione cinematografica del suo penultimo successo editoriale Io e Te diretta da Bertolucci.
Ammaniti è anche autore di IO NON HO PAURA, bellissimo libro di qualche anno fa ambientato tra Puglia e Basilicata, se qualcuno di voi non l'ha letto, lo consiglio caldamente.
Mauro Novo
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