mercoledì 23 marzo 2011

LA SITUAZIONE IN LIBIA E L'INTERVENTO MILITARE IN CORSO

Da qualche giorno nei commenti che leggo nei vari post, ci sono dei richiami alla situazione che si è creata in Libia,  dopo l'intervento militare iniziato dalla Francia di Sarkozy e che ha coinvolto anche Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna , Italia, alcuni paesi della lega araba , mentre un paese come la Germania ha preferito non partecipare.

Proprio oggi in un commento ho letto una velata accusa, magari anche nei miei confronti,  di NON DIRE UNA PAROLA SULLA GUERRA.

Lo dico molto chiaro,  non è mia intenzione censurare l'argomento e questo post serve quindi a lanciare un forum aperto alle vostre idee e sulle vostre opinioni.

Lancio comunque alcuni spunti che sono anche da registrare come mio pensiero su questo argomento:

Nessuno puo' essere favorevole ad una guerra se non ti chiami George Bush Senior e sei un costruttore di armi;  anche se in questo caso non possiamo definire questa situazione una guerra in senso stretto.

Non è un intervento fatto per salvare i civili inermi come i nostri capi dei governi vanno dicendo,  si magari anche questo,  ma è l'ultimo punto e non il primo.

L'intervento, cosi' tanto avvocato dalla Francia, è nato per ragioni molto meno nobili di quelle suddette.

Dopo la minaccia di Gheddafi di consegnare i pozzi petroliferi a Cinesi o Indiani e quindi togliere le licenze di perforazione a italiani e francesi (perchè Total Erg è già presente in Libia, anche se in misura minore di Eni...) e dopo che la situazione si è messa male per gli insorti , le potenze  occidentali hanno deciso di agire,  con notevoli differenze  di stile,  piu' decisi francesi e inglesi, che da un cambio di governo in Libia hanno speranze di un incremento di rapporti economici con quello stato,  piu' defilati americani (sono già troppo presenti in molte aree calde) e italiani e le regioni le conoscete tutte,  il baciamano del nostro amato caimano al caimano Gheddafi rimane indelebile,  le tende piantate in pieno centro a Roma, il petrolio libico in gran parte nelle mani italiane ,  le partecipazioni economiche che i libici hanno in banche e imprese italiane.

Cosa ha spinto allora anche l'Italia a buttarsi nell'avventura?  Oramai il Raiss l'aveva giurata anche all'Italia,  che aveva sequestrato i beni e le partecipazioni e non è bastato a Berlusconi il dirsi rammaricato per la situazione del dittatore libico per far si che dopo il quasi sicuro reingresso delle truppe lealiste a Bengasi,  la situazione dei rapporti economici con l'Italia tornasse come per magia ai livelli di prima della rivolta della Cirenaica.

La schiettezza in questi casi è meglio di un peloso dire...."Lo facciamo per salvare i civili:",  e poi non è molto sano per nessuna delle potenze o medio potenze occidentali avere le petroliere cinesi a due passi dalle proprie coste.

Chi ha avuto la fortuna di seguire la serata organizzata dagli Amici della Biblioteca  con Mimmo Candito  sull'argomento nord Africa,  queste cose le aveva sentite dire in modo schietto,  soprattutto sulla Francia Candito era stato chiaro,  motivi economici e politici importantissimi spingono Sarkozy ad agire,  ricordate che la scorsa settimana si è spinta a Lampedusa anche Marine Le Pen,  leader del Front National,  anche lei candidata nel 2012 alle Presidenziali francesi.

Politica, economia,  rapporti complessi con i satrapi che dominano la penisola arabica e quindi il flusso del petrolio , sono le vere ragioni di questo intervento militare dei coalizzati.

I profughi , ma soprattutto coloro che approfittando del caos in Egitto e Tunisia, scappano in Europa sono solo una delle tante conseguenze che affronteremo nei prossimi mesi, che sottointeso,  non saranno all'acqua di rose.

Aspetto le vostre opinioni.

Mauro Novo

5 commenti:

  1. I bombaroli non sanno nemmeno dov'è la Libia, parlano per frasi fatte e per sentito dire.
    Patetico un discorso di Bersani che mi è capitato di sentire. Con tutti i regimi autoritari che ci sono sul globo terracqueo siamo andati a bombardare l'unico col quale abbiamo appena fatto un trattato di amicizia perpetua. Che oltretutto è ancora in vigore teoricamente.
    Ci ha bombardato la Libia? No
    Ci ha provocato danni economici? No
    Avremo dei danni economici adesso? Si
    E perchè ..azzo li bombardiamo? Per appoggiare gli "insorti" dello stesso tipo che combattiamo in Afghanistan?
    D'altronde, giusta rappresentazione dell'Italia che ha appena festeggiato i 150 anni.. che sulla scia dei Savoia ha sempre tradito gli alleati del giorno prima. Paradossalmente, l'unico di parola è stato Mussolini.
    A proposito di guerre Giuste, lo sapete vero che i primi a bombardare la Libia sono stati gli italiani? Giustappunto nel 50° dell'Unità. (1911)
    Decisamente ai Libici i nostri anniversari portano sfiga.
    S.J. l'africano

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  2. Sig. Novo la notizia delle ultine ore la pubblicherà con un post sul suo blog?

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  3. legga sul sito della periferia

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  4. andate a leggerla li, visto che già lo avete fatto e se non vi basta andate anche sul sito di vercelli oggi, visto che troneggia anche li
    il blogger

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  5. che nervoso i commenti fuori contesto - grande mancanza di rispetto per chi scrive l'articolo, per gli argomenti trattati, ecc - insomma se non si parla di Crescentino i provincialotti non sanno che dire - signor Novo, non si possono eliminare tali commenti? grazie

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