mercoledì 29 settembre 2010

IL DISCO DEL MOMENTO: GOING BACK, PHIL COLLINS

Inizia con questo post un piccolo tentativo di parlare di musica in modo diverso,  non è una recensione,  non è un consiglio per gli acquisti,  ma è un modo di parlare di qualche disco nuovo (ma anche di qualcosa di vecchio...) e di contestualizzare la musica nelle emozioni e nelle sensazioni.

Phil Collins è piu' vicino ai 60 che ai 50,  è un affascinante signore del pop rock, che nella sua lunga carriera ha ottenuto lodi e successi sia con il suo ex gruppo I GENESIS,   che da solista ,  qualche problema di saluta gli impedisce di suonare la batteria come faceva un tempo  ( Oh God,  il riff iniziale di Sussudio non mi va via dalla testa...) , ma la sua anima è sempre quella,  è un'anima soul,  in lui c'è il teenager che faceva la fila fuori dal glorioso locale di Londra: il Marquee,  negli swinging sixties,  dove si tenevano i concerti delle bands piu' famose dell'epoca.

In questo nuovo disco,  Phil Collins guarda indietro e racconta le sue radici musicali,  Going Back infatti è una raccolta di canzoni soul degli anni 60, la gran parte del repertorio Motown,  casa discografica che da Detroit parti' e conquisto' le alte vette delle charts mondiali con tipetti come Marvin Gaye, Diana Ross, Temptations e molti altri.

Il disco è un disco vecchio dice Collins, inciso come si faceva una volta, provando e riprovando, con fior di musicisti e collaborazioni doc, come quella con Lamont Dozier dei Temptations ed è una delizia per le orecchie di chi ascolta, lontano mille miglia dalla paccottiglia che in gran quantità si produce oggi,  perchè sarà anche vero come afferma Collins nelle note di copertina che ogni età ha la sua musica,  ma quella che trovate in Going Back oggi proprio non la si fa piu', tranne in rare eccezioni.

La copertina e il suo interno poi sono un inno a quel passato,  Collins che suona la sua prima batteria, e poi un collage di foto dei protagonisti di quel periodo,  Diana Ross, Kim Weston,  le Vandellas,  la favolosa Dusty Springfield,  che Collins celebra ricantando  proprio la sua Going Back che da il titolo all'intero progetto.

E' uno di quei dischi da AVERE IN VINILE, perchè in quel formato suona meglio, suona caldo, e vederlo girare su un giradischi ancora perfettamente funzionante, o di quelli  nuovi, si perchè nei negozi ne trovate di bellissimi,   vi darà un senso di armonia inaspettatamente retro' .

Difficile scegliere i momenti migliori di un album da ascoltare e riscoltare,  sicuramente Heatwave,  Girl why you wanna make me blue,  l'intensa e commovente I never dreamed you'd leave in summer,  Loving you is sweeter than ever che farà dimenticare soprattutto al pubblico italiano,  la famosa versione di Nick Kamen che spopolo' a dir la verità solo qui.

Going Back potrebbe essere l'ultimo album di Collins,  che si vuole dedicare alla sua famiglia numerosa e desidera godersi i figli e vederli crescere,  dopo una carriera simile lo puo' anche fare,  ma dopo  cose come In the air tonight,  Sussudio,  Another day in paradise,  Dancing in the light, Against all odds, io spero davvero cambi idea.

Mauro Novo
mauroatlarge@aol.it

Nessun commento:

Posta un commento