I caffè letterari del venerdi', organizzati in biblioteca civica dalla sindaca Marinella Venegoni in collaborazione con la casa editrice Chiarelettere e presentati in modo egregio da Marilena Vittone, stanno diventando una lieta consuetudine, pubblico ancor piu' numeroso stasera nelle sale della biblioteca per ascoltare le parole di Luca Rastello, giornalista e scrittore , e dire che in concomitanza c'era l'inaugurazione della mostra sulla Croce Rossa e una presentazione di un volume ad essa dedicata, al centro sociale Lidia Fontana, serata questa che introduceva e presentava la kermesse che ci sarà domenica prossima e di cui parlero' in seguito.
Io sono il mercato non è un libro divertente da leggere, ma è un opera utile seppur dura da digerire.
Parla di narcotrafficanti, pesci grandi e pesci piccoli, delle mille maniere in cui la droga viene portata dai paesi produttori fino ai nostri lidi, dei mille espedienti per nasconderla e cammuffarla.
Luca Rastello ha potuto , intervistando queste persone, vedere il problema con i loro occhi, guardare il malaffare dall'altra parte della barricata.
Efficacissima la descrizione di questo mondo diviso tra CORRIERI e SISTEMISTI, corrieri sono coloro che portano la droga, magari mangiandosi gli ovuli, ne abbiamo visti nei films e visti anche arrestare negli aereoporti, ma il cuore del problema sono i sistemisti, coloro che oramai si piazzano tra coloro che debbono spedire gli stupefacenti e chi li deve ricevere nei nostri paesi.
Sono specie di impresari, di trasportatori in larga scala, che usano tutti i mezzi, anche quelli piu' astrusi, come usare trasporti legali di multinazionali, nascondendo la droga in modo che sia difficile trovarla.
Rastello ha poi fatto alcuni esempi molto chiari di luoghi dove vengono coltivate le piante che diventeranno coca, o altro tipo di droga, i contadini che lavorano la terra sono assolutamente piu' incentivati a coltivare tali tipi di piante, invece che cereali e ortaggi che rendono praticamente nulla.
Rastello ha parlato di come alcune nazioni come l'Afghanistan si reggano su tali traffici e di come la guerra nella ex Jugoslavia si sia allungata proprio perchè alcune elites politiche di quei luoghi avevano tutto l'interesse perchè la situazione rimanesse tale, per continuare a trafficare in stupefacenti, traffico che come tutti sappiamo crea molto velocemente una immensa ricchezza.
Ha destato molta impressione il convincimento di Rastello, quando ha detto che è molto difficile riconoscere nell'insieme delle transazioni economiche mondiali, quelle derivanti da illeciti o commerci leciti e che comunque il problema della droga non è risolvibile militarizzando il problema stesso, meglio sarebbe risolverlo come fosse un problema sanitario, perdipiu' non è accettabile socialmente parlare di una completa liberazione dell'uso degli stupefacenti, nonostante il fatto che, se rese legali, queste sostanze cesserebbero di creare lautissimi guadagni , guadagni tutto in denaro sonante e contante, perchè le partite di droga, ha rivelato Rastello, debbono essere pagate cash all'istante.
Ha destato scalpore tra il pubblico presente il racconto di un prete di Caracas che voleva fare migliorie nella sua parrocchia con il traffico di cocaina che lui stesso faceva.
La serata si è conclusa con un aperitivo e un momento conviviale che ha aiutato ad alleggerire i toni della presentazione, la prossima settimana, altro tema forte, le vittime del sabato sera, appuntamento sul blog all'inizio della prossima settimana per la presentazione.
Mauro Novo
mauroatlarge@aol.it
Io sono il mercato non è un libro divertente da leggere, ma è un opera utile seppur dura da digerire.
Parla di narcotrafficanti, pesci grandi e pesci piccoli, delle mille maniere in cui la droga viene portata dai paesi produttori fino ai nostri lidi, dei mille espedienti per nasconderla e cammuffarla.
Luca Rastello ha potuto , intervistando queste persone, vedere il problema con i loro occhi, guardare il malaffare dall'altra parte della barricata.
Efficacissima la descrizione di questo mondo diviso tra CORRIERI e SISTEMISTI, corrieri sono coloro che portano la droga, magari mangiandosi gli ovuli, ne abbiamo visti nei films e visti anche arrestare negli aereoporti, ma il cuore del problema sono i sistemisti, coloro che oramai si piazzano tra coloro che debbono spedire gli stupefacenti e chi li deve ricevere nei nostri paesi.
Sono specie di impresari, di trasportatori in larga scala, che usano tutti i mezzi, anche quelli piu' astrusi, come usare trasporti legali di multinazionali, nascondendo la droga in modo che sia difficile trovarla.
Rastello ha poi fatto alcuni esempi molto chiari di luoghi dove vengono coltivate le piante che diventeranno coca, o altro tipo di droga, i contadini che lavorano la terra sono assolutamente piu' incentivati a coltivare tali tipi di piante, invece che cereali e ortaggi che rendono praticamente nulla.
Rastello ha parlato di come alcune nazioni come l'Afghanistan si reggano su tali traffici e di come la guerra nella ex Jugoslavia si sia allungata proprio perchè alcune elites politiche di quei luoghi avevano tutto l'interesse perchè la situazione rimanesse tale, per continuare a trafficare in stupefacenti, traffico che come tutti sappiamo crea molto velocemente una immensa ricchezza.
Ha destato molta impressione il convincimento di Rastello, quando ha detto che è molto difficile riconoscere nell'insieme delle transazioni economiche mondiali, quelle derivanti da illeciti o commerci leciti e che comunque il problema della droga non è risolvibile militarizzando il problema stesso, meglio sarebbe risolverlo come fosse un problema sanitario, perdipiu' non è accettabile socialmente parlare di una completa liberazione dell'uso degli stupefacenti, nonostante il fatto che, se rese legali, queste sostanze cesserebbero di creare lautissimi guadagni , guadagni tutto in denaro sonante e contante, perchè le partite di droga, ha rivelato Rastello, debbono essere pagate cash all'istante.
Ha destato scalpore tra il pubblico presente il racconto di un prete di Caracas che voleva fare migliorie nella sua parrocchia con il traffico di cocaina che lui stesso faceva.
La serata si è conclusa con un aperitivo e un momento conviviale che ha aiutato ad alleggerire i toni della presentazione, la prossima settimana, altro tema forte, le vittime del sabato sera, appuntamento sul blog all'inizio della prossima settimana per la presentazione.
Mauro Novo
mauroatlarge@aol.it
Purtroppo non potevo uscire... stavolta sarei andato a sentire. Mi fa piacere che il pubblico sia numeroso a seguire questa iniziativa.
RispondiEliminaPazienza, fra una quindicina di giorni ci faremo una cultura sulla parte finale del ciclo della droga, quello degli utilizzatori.
Saluti
S.J.
Si stanno rivelando appuntamenti molto gradevoli. Parlare con gli autori, o almeno sentirli parlare, apre altri orizzonti. E Marilena sa gestire bene la situazione, brava, spigliata, sorridente lei che sorride poco. Sarà timida?
RispondiEliminaGertrude S.
Grande Saint-Just
RispondiEliminaS.J se lei fosse almeno un consumatore di Prozac gli utenti dei blog starebbero meglio!
RispondiEliminaStarebbero meglio..... certo
RispondiEliminaCome si dice...... beata ignoranza...
Lei provi invece ad aumentare il numero dei caffè giornalieri, altrimenti con il suo contributo gli utenti dei Blog raggiungeranno in breve tempo la pace dei sensi.
Cordiali saluti
S.J.