Quest'oggi pubblico volentieri un bellissimo intervento di Alessandro Trotta, condidato consigliere comunale della lista CRESCENTINO RICOMINCIA, candidato Sindaco GianMaria Mosca;
Alessandro durante gli incontri che la lista ha avuto con il sempre numeroso pubblico sia in città che nelle frazioni, ha parlato di un argomento molto interessante , che riguarda il rinnovamento in via telematica dei rapporti tra i cittadini e l'istituzione Comune, che tocca anche in questa disamina e lo fa in modo chiaro e comprensibile:
Sembra passato un secolo da quella telefonata di Gian Maria. Erano le 8.30 del mattino, stavo andando a lavorare e mi trovavo all’incrocio di Strambino: “Ciao Ale, sono Gian. Te la senti di candidarti con me?”
Sono uno che normalmente risponde in fretta alle domande, senza troppo girarci intorno. Ma amministrare una città è una cosa seria, non si può accettare d’impulso, spinti solo dall’entusiasmo. Ho valutato due cose: le attitudini e la volontà di mettermi in gioco a favore della Comunità.
Io, Crescentinese d’adozione, nato e cresciuto in un posto che vive di turismo e di turisti, sarò in grado di contribuire alla causa di questa città? Ne conosco i reali problemi e le esigenze? Questo il dubbio sulle mie attitudini.
La volontà invece, non mi è mai mancata. Abito a Crescentino da soli quattro anni, possono sembrare pochi, ma qui vivo e qui sono nati e cresceranno i miei figli. Non ho mai fatto politica attiva nemmeno nel mio comune d’origine, ma sono sempre stato fermamente convinto che i Comuni sono la base della formazione di ognuno di noi. Un buon Comune tende a crescere buoni cittadini.
Ho risposto sì a quella telefonata, dopo pochissimo tempo, con Gian Maria che mi ha aiutato a convincermi che la buona volontà, l’onestà, la trasparenza siano le qualità principali di un amministratore comunale.
Sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e lavoro come consulente informatico per una delle più grandi aziende europee di Information Technology, pertanto porto nel gruppo le competenze e le esperienze maturate negli anni di studio e nella mia, se pur breve, carriera lavorativa.
Un comune al passo con i tempi e che si consideri “moderno” non può far finta di niente davanti a quella che mi piace definire la più grande rivoluzione tecnologica degli ultimi cento anni: Internet. La Rete è oggi il primo strumento di informazione e soprattutto è il mezzo di comunicazione più libero, perché non può essere controllato dai poteri forti.
Ne abbiamo avuto dimostrazione in questi mesi, con il forte utilizzo dei blog in campagna elettorale da parte di tre liste su cinque e con la nascita del blog che state leggendo, nato forse un po’ per gioco e che si è invece trasformato in punto di riferimento della campagna elettorale. Blog significa comunicazione a doppio senso, discussione con i cittadini, contraddittorio. Tutt’ora collaboro con un blog che tratta in maniera trasversale di politica nazionale e internazionale, appartenente ad un gruppo editoriale formato da oltre 250 blogger che scrivono su 45 blog tematici, ho quindi una certa sensibilità oggettiva dell’importanza di uno strumento come questo.
L’Italia è tuttavia un paese che fino ad oggi non ha incentivato il libero accesso a internet e molte persone si trovano in quella odiosa condizione di “digital divide”, il divario tra coloro che possono accedere alle nuove tecnologie e coloro che invece, per svariati motivi, non possono farlo. Queste persone non possono usufruire di tutto ciò che è offerto dalla Rete, non possono godere dei servizi e soprattutto dell’informazione libera e indipendente.
Sono convinto che se una comunità o parte di essa, si trova in condizione di divario digitale, il Comune in prima persona deve intervenire per risolvere il problema. Se non lo fanno i gestori privati, attenti solo alle leggi di mercato e non al bene dei cittadini, deve farlo l’Amministrazione Pubblica, o almeno l’Amministrazione Pubblica deve battersi questo. Come? Favorendo tecnologie e servizi alternativi a quanto proposto dai grandi delle telecomunicazioni, lavorando all’installazione di reti wi-fi per portare il segnale a banda larga dove questo ancora non esiste (nel nostro caso, la frazione di San Genuario), partecipando alla realizzazione dell’infrastruttura, incentivando la popolazione ad abbonarsi al servizio intervenendo sulle tariffe, promuovendo cooperazioni con le Associazioni per abbattere i costi di connessione e dotandosi di un portale web attraverso il quale i cittadini possano accedere a servizi di pubblica utilità: informazioni sui trasporti pubblici, sui giorni della raccolta differenziata, pagamento di tasse comunali, modulistica e molto altro.
Questo è quanto ho proposto a Gian Maria Mosca dopo aver risposto sì ,quella mattina alle 8.30, all’incrocio di Strambino. Questo è quanto ho proposto agli altri del gruppo, persone straordinarie, umili, trasparenti, senza interessi di comodo, accomunate dallo spirito di dire: “Crescentino può essere una città diversa. Proviamoci”.
Alessandro Trotta. Crescentino Ricomincia
Alessandro durante gli incontri che la lista ha avuto con il sempre numeroso pubblico sia in città che nelle frazioni, ha parlato di un argomento molto interessante , che riguarda il rinnovamento in via telematica dei rapporti tra i cittadini e l'istituzione Comune, che tocca anche in questa disamina e lo fa in modo chiaro e comprensibile:
Sembra passato un secolo da quella telefonata di Gian Maria. Erano le 8.30 del mattino, stavo andando a lavorare e mi trovavo all’incrocio di Strambino: “Ciao Ale, sono Gian. Te la senti di candidarti con me?”
Sono uno che normalmente risponde in fretta alle domande, senza troppo girarci intorno. Ma amministrare una città è una cosa seria, non si può accettare d’impulso, spinti solo dall’entusiasmo. Ho valutato due cose: le attitudini e la volontà di mettermi in gioco a favore della Comunità.
Io, Crescentinese d’adozione, nato e cresciuto in un posto che vive di turismo e di turisti, sarò in grado di contribuire alla causa di questa città? Ne conosco i reali problemi e le esigenze? Questo il dubbio sulle mie attitudini.
La volontà invece, non mi è mai mancata. Abito a Crescentino da soli quattro anni, possono sembrare pochi, ma qui vivo e qui sono nati e cresceranno i miei figli. Non ho mai fatto politica attiva nemmeno nel mio comune d’origine, ma sono sempre stato fermamente convinto che i Comuni sono la base della formazione di ognuno di noi. Un buon Comune tende a crescere buoni cittadini.
Ho risposto sì a quella telefonata, dopo pochissimo tempo, con Gian Maria che mi ha aiutato a convincermi che la buona volontà, l’onestà, la trasparenza siano le qualità principali di un amministratore comunale.
Sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e lavoro come consulente informatico per una delle più grandi aziende europee di Information Technology, pertanto porto nel gruppo le competenze e le esperienze maturate negli anni di studio e nella mia, se pur breve, carriera lavorativa.
Un comune al passo con i tempi e che si consideri “moderno” non può far finta di niente davanti a quella che mi piace definire la più grande rivoluzione tecnologica degli ultimi cento anni: Internet. La Rete è oggi il primo strumento di informazione e soprattutto è il mezzo di comunicazione più libero, perché non può essere controllato dai poteri forti.
Ne abbiamo avuto dimostrazione in questi mesi, con il forte utilizzo dei blog in campagna elettorale da parte di tre liste su cinque e con la nascita del blog che state leggendo, nato forse un po’ per gioco e che si è invece trasformato in punto di riferimento della campagna elettorale. Blog significa comunicazione a doppio senso, discussione con i cittadini, contraddittorio. Tutt’ora collaboro con un blog che tratta in maniera trasversale di politica nazionale e internazionale, appartenente ad un gruppo editoriale formato da oltre 250 blogger che scrivono su 45 blog tematici, ho quindi una certa sensibilità oggettiva dell’importanza di uno strumento come questo.
L’Italia è tuttavia un paese che fino ad oggi non ha incentivato il libero accesso a internet e molte persone si trovano in quella odiosa condizione di “digital divide”, il divario tra coloro che possono accedere alle nuove tecnologie e coloro che invece, per svariati motivi, non possono farlo. Queste persone non possono usufruire di tutto ciò che è offerto dalla Rete, non possono godere dei servizi e soprattutto dell’informazione libera e indipendente.
Sono convinto che se una comunità o parte di essa, si trova in condizione di divario digitale, il Comune in prima persona deve intervenire per risolvere il problema. Se non lo fanno i gestori privati, attenti solo alle leggi di mercato e non al bene dei cittadini, deve farlo l’Amministrazione Pubblica, o almeno l’Amministrazione Pubblica deve battersi questo. Come? Favorendo tecnologie e servizi alternativi a quanto proposto dai grandi delle telecomunicazioni, lavorando all’installazione di reti wi-fi per portare il segnale a banda larga dove questo ancora non esiste (nel nostro caso, la frazione di San Genuario), partecipando alla realizzazione dell’infrastruttura, incentivando la popolazione ad abbonarsi al servizio intervenendo sulle tariffe, promuovendo cooperazioni con le Associazioni per abbattere i costi di connessione e dotandosi di un portale web attraverso il quale i cittadini possano accedere a servizi di pubblica utilità: informazioni sui trasporti pubblici, sui giorni della raccolta differenziata, pagamento di tasse comunali, modulistica e molto altro.
Questo è quanto ho proposto a Gian Maria Mosca dopo aver risposto sì ,quella mattina alle 8.30, all’incrocio di Strambino. Questo è quanto ho proposto agli altri del gruppo, persone straordinarie, umili, trasparenti, senza interessi di comodo, accomunate dallo spirito di dire: “Crescentino può essere una città diversa. Proviamoci”.
Alessandro Trotta. Crescentino Ricomincia
Non posso che fare i complimenti all'Ingegnere... Valido, motivato, umile e preparatissimo nel suo campo. L'Avvocao con gente come lui non può che meritarsi la vittoria!!
RispondiEliminaBravo Trotta e bravi tutti i suoi compagni di lista!
Bravo, ma quanto parla! Tra un po conosciamo internet meglio di Bill Gates.
RispondiEliminaS.J.
meno male che è arrivato l'ingegnere che ci ha illustrato internet...
RispondiEliminanoi cavernicoli risaioli non l'avevamo ancora scoperta.
Caro Anonimo, nessuno dice che voi risaioli non avevate scoperto internet, ma che nessuno ha pensato a un uso diverso della tecnologia: software senza licenza, rete intranet con punti d'accesso in vari edifici della città, modulistica scaricabile etc. Suvvia non vediamo il marcio dove nn c'è.
RispondiEliminaInformatica per passione