lunedì 13 aprile 2020

RICEVO E PUBBLICO: UNA DIVERSA VISIONE DEL PRESENTE IN UN ARGUTO POST, CONOSCO PERSONALMENTE CHI L'HA MANDATO , MA PER VOI LETTORI LUI E ' SOLAMENTE: IL DIFENSORE CIVICO DI UN FRATELLO DELLO SPERONE


UN PUNTO DI VISTA INTERESSANTE SULLA GRIGLIATA IN CIMA AI TETTI DI PALERMO, GRAZIE AL LETTORE CHE PER ME NON E' ANONIMO MA CHE CONOSCO BENE.



Penso meriti una riflessione pasquale il blitz che le Forze dell’ordine hanno posto in essere a Palermo, con tanto di elicottero a supporto delle truppe di terra giunte sulle volanti a sirene spiegate [https://video.corriere.it/cronaca/grigliata-tetti-gente-fuga-l-arrivo-polizia/a306d96c-7ce8-11ea-9e96-ac81f1df708a].
Le immagini divulgate in rete offrono prova di alcune piccole comitive di persone (5-6 unità sediziose per gruppo, forse una o più famiglie per parte), distanziate tra loro ma inequivocabilmente assembrate sul lastrico solare di alcuni palazzoni popolari della periferia, quartiere dello Sperone. Questo dettaglio viene messo in luce nell’articolo che accompagna il video.
Si distingue chiaramente ciascun barbeque. Nemmeno un avvocato fantasioso potrebbe negare che quelle griglie fossero in funzione: ciò dimostra che l’assembramento non era né recente né casuale. Al contrario: una riunione organizzata che durava come minimo da qualche decina di minuti, se no non si spiegherebbe il fumo così evidente.
Molto grave. Si può dire che costoro siano stati colti in flagranza di illecito, inchiodati dalle telecamere, con la griglia fumante, cioè l’arma del delitto tra le mani. E infatti oggi il Ministro Orlando tuona che “saranno puniti”.
Un grazie alle Forze dell’ordine che vigilano sul rispetto delle prescrizioni e quindi sulla nostra salute è doveroso. Sono le seconde linee di questa guerra di trincea, appena dietro ai medici.
Però.
Un po’ di umanità, un po’ di senso della misura nella gestione della forza e delle risorse in quel difficile equilibrio tra repressione, prevenzione, responsabilizzazione, comprensione delle debolezze umane, discernimento tra ciò che è realmente pericoloso e ciò che pur essendo illecito non lo è molto, o lo è in misura forse inferiore rispetto agli effetti di un’azione di portata militare.
Ma dico, li vediamo questi nostri fratelli palermitani sulla cima catramata di quei palazzi, con il loro barbeque fumante tra le antenne?  Una grigliata vista cemento scrostato. Sotto, i balconi senza ringhiera, in muratura piena, così da togliere un altro po’ di luce, aria e speranza.
Signori Agenti, voi fate bene il vostro lavoro e ve ne siamo tutti grati, ma tenete anche un po’ presente che l’emergenza dura ormai da tempo e ha messo a nudo le più profonde dis
eguaglianze che connotano la nostra società: tra chi ha un conto in banca al quale attingere e chi ha solo un cumulo di rate in scadenza da gestire non si sa come, tra chi bene o male ha un lavoro con le garanzie di legge e chi – non sono pochi – lavora o arrotonda nel diabolico “sommerso” (il “sommerso”, così demonizzato eppure così diffusamente radicato nella nostra cultura perché, bene o male, sistema un po’ le cose per molti, compresi i predicatori che sparano a zero sul problema serio – e da risolvere – dell’evasione ma quando cambiano la caldaia chiedono all’idraulico di non pagare l’iva).
Il bastardo virus dimostra quanto non sia vero che tutti sono eguali di fronte alla legge, benché lo declami l’art. 3 della Costituzione.
Attualmente la legge pone tutti gli arresti domiciliari, senza distinzioni di ceto, ma non è la stessa cosa farsi la quarantena allo Sperone, oppure in una villa con giardino.  Il quarantenante munito di giardino oggi griglia senza retata e, magari, quello che ricorderà quando tutto sarà finito saranno soprattutto due mesi di semi-riposo al quale non era abituato. Affannato com’era prima a lavorare senza posa, senza guardarsi intorno più di tanto.
Quindi, va bene la prevenzione, il distanziamento, il controllo, anche la repressione quando serve. Però tutto con senso della misura e ragionevolezza. L’equilibrio psico-fisico delle persone, anche quello è importante. E penso sia la base della lunga Resistenza che ci attende.
Difensore d’ufficio di un fratello dello Sperone

7 commenti:

  1. facile da riconoscere: un compagno di sezione del Blogger

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  2. Acqua acqua, sbagliato, anonimo sei lontano kilometri.....continuiamo a spremerci le meningi

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  3. ilgattosultettochescotta13 aprile, 2020 18:39

    Non mi interessa chi ha scritto il post, non è importante. Inutile fare sempre sterili polemiche, atteniamoci al contenuto. La legge è uguale per tutti.( Quale legge? Articolo 2, 10, 13, 16....giochiamoli al lotto, magari ci porteranno fortuna). Oggi ho annusato il profumo delle costine che qualcuno cuoceva sulla griglia in giardino, arrivava fino alle mie finestre. Ho partecipato al banchetto annusando l'aria e pensando che la mia famiglia è fortunata ad essere stimata in un piccolo appartamento, senza uno spazio in cui muoversi, una bracciola da addentare, siamo fortunati perchè abbiamo una casa e i soldi per fare la spesa; non penso a chi stava grigliando allegramente,buon per loro, io penso sempre a chi sta peggio di me e non mi sento di mettere in croce la gente dello Sperone; fatelo voi che continuate ad urlare " troppa gente in giro" ( ma dove li vedete?)con il portafoglio pieno e il prato all'inglese. Quando le persone più fragili inizieranno a dare segni di squilibrio non abbiate pietà, inneggiate al Tso, mai all'umana comprensione e vicinanza.

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  4. bravo gatto....complimenti, l'autore non voleva anzi non vuole puntare il dito ma solo far pensare.

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  5. concordo, un po' di tolleranza e buonsenso non guasta

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  6. frazione di crescentino
    1 settimana fa
    1 persona da sola fa due passi... diciamo 4 passi, più di 200 metri da casa...
    Era il caso di far intervenire i vigili? Che usano però buonsenso...
    #quisiamotuttimatti

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  7. Trovo scandaloso che ci siano i vicini spioni, a questa gente dico " siete dei miserabili ", vi continuo a dire che io sono sempre in giro per lavoro e se qualcuno osa solo avvertire i vigili lo querelo come e' vero che c'è Dio, quindi state ben attenti a quel che dite o a quel che fate

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