lunedì 9 dicembre 2019

TEATRO LIEVE FONTANETTO PO PRESENTA: IL BERRETTO A SONAGLI, SABATO 14 DICEMBRE ORE 21.00




IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello

con Roberta Caronia: Beatrice Fiorìca, Valter Malosti: Ciampa, Paola Pac: Donna Assunta la bella,
la saracena, Vito Di Bella: Fifì la bella, Paolo Giangrass: Alfio Spanò, Maria Lombardo: Fana,
Roberta Crivelli: Sarina Ciampa - adattamento e regia Valter Malosti - luci Francesco Dell’Elba
scene Carmelo Giammello - costumi Alessio Rosati - produzione TPE - Teatro Piemonte Europa

Valter Malosti affronta per la prima volta Pirandello, confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande dramm aturgo
siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituirne la forza eversiva. Un testo vivissimo grazie alla violenza
beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, molto evidente nel testo scritto in dialetto siciliano
che è alla base di un lavoro originale di dramm aturgia. Una versione più schietta, dura, non ‘ripulita’ del testo pirandelliano,
per permettere di affidare agli attori una partitura più ritmica e musicale, tentando di recuperare anc

he una dimensione più
autentica. Questa prima versione, infatti, offre materia a Malosti per un lavoro di rilettura non solo linguistica ma di ridefinizione
di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli capocomicali di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana.
Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice sia
dell’equivoca Saracena e che presenta varianti significative che riguardano tutti i ruoli e in particolare una scena totalmente
espunta nella versione italiana posta nel manoscritto all’inizio del secondo atto. “Lo spettacolo si inserisce nel solco delle
rivisitazioni “d’autore” di Malosti, come era accaduto con il felice lavoro tratto da La scuola delle mogli di Molière, per tre
anni in tournée nei teatri italiani. Afferma il regista: “Colgo nella pièce un carattere visionario come in Molière, e un andamento
da farsa nera. Ciampa è per me un buffone tragico, come il Nietzsche di Ecce homo e l’Arnolphe de La scuola delle mogli”.

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