Vercelli, si tornano a bruciare le
stoppie e “vola” il PM10
A Vercelli in questo periodo si tornano
a bruciare le stoppie e l’Arpa annuncia che i livelli di PM10
registrati negli ultimi giorni sono insalubri.
I due fenomeni sono collegati? Ce lo
chiediamo leggendo la notizia pubblicata recentemente sul sito
dell’Arpa Piemonte.
Da un confronto con analisi dello
scorso autunno, è la stessa Arpa a sottolineare che i livelli di
PM10 più alti nell’ultimo mese sono quelli dell’alessandrino e
del vercellese, seguiti dal territorio torinese.
I dati sulla qualità dell’aria a
Vercelli nella settimana appena trascorsa sono poi impietosi.
Scorrendo i dati della stazione Vercelli Gastaldi, la concentrazione
delle polveri sottili (PM10) ha registrato picchi di 117
microgrammi/m3 e sull'intera settimana si segnalano ben 6
giorni consecutivi di sforamenti (PM10 superiore a 50
microgrammi/metro cubo).
Sembra chiaro come, anche quest’anno,
l’abbruciamento delle stoppie abbia contribuito pesantemente a
peggiorare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini su
tutto il territorio vercellese. La pratica dell'abbruciamento è
guarda caso scattata quest’anno in concomitanza all'accensione dei
riscaldamenti. Forse qualcuno dirà che i due eventi contribuiscono
allo stesso modo al peggioramento della qualità dell’aria. Ma non
è così, poiché dal grafico Arpa possiamo notare chiaramente che,
negli ultimi giorni, i valori di PM10 non s’impennano più di tanto
nei territori non a vocazione esclusivamente agricola, quali Omegna,
Borgomanero, Oleggio e Asti. Sottolineiamo che anche in queste aree i
riscaldamenti sono stati accesi, ma che l’impennata di PM10 si
registra solo nelle campagne vercellesi e alessandrine.
Dopo aver analizzato i dati e
constatata la manifesta inefficienza dei metodi di controllo ed
intervento previsti nel regolamento
provinciale sull’abbruciamento delle stoppie del riso, non
capiamo perché si debba continuare a permettere l’utilizzo di
questa tecnica arcaica. I dati Arpa evidenziano una situazione molto
drammatica in tutta la pianura, dove il livello giornaliero di
protezione della salute, ai sensi di legge fissato in 50
microgrammi/m3, è stato continuamente ed abbondantemente
superato. Per capire bene il problema, abbiamo anche intervistato
Giorgio Gallina, presidente degli agronomi di Vercelli. Anche Gallina
conferma che la tecnica dell’abbruciamento può essere abbandonata.
Dal canto nostro, non capiamo come mai
non si usi il principio di precauzione. Lo stesso regolamento
provinciale prevede la sospensione dell’attività in caso di
peggioramento della qualità dell’aria.
Detto ciò chiediamo che questa tecnica
venga al più presto vietata dalle istituzioni competenti su tutto il
territorio provinciale ed invitiamo, inoltre, le stesse a
sollevare il problema anche presso le opportune sedi delle province
limitrofe, in modo che l’abbruciamento delle stoppie venga bandito
in tutto il territorio regionale.
Inoltre ci chiediamo: come mai non è
stato rispettato l'art. 2 comma 3 regolamento provinciale?
Come mai i Comuni non hanno rispettato
l'art 4 comma 1 dello stesso regolamento, visto che non abbiamo visto
nessuna ordinanza che vieta l'abbruciamento?
Chi fa i controlli per far rispettare
l’ordinanza?
Speriamo che questo sia l'ultimo anno
di abbruciamento.
Mirko Busto – capogruppo M5S VIII
commissione Ambiente
MoVimento 5 Stelle Piemonte gruppo di
Vercelli
info@vercelli5stelle.it
www.vercelli5stelle.it
info@vercelli5stelle.it
www.vercelli5stelle.it
Link regolamento stoppie:
http://www.provincia.vercelli.it/download/20120829-1582-Regolamento%20stoppie%20del%20riso.pdf
Link video:
http://www.youtube.com/watch?v=yszcjsrmzA4
Link Arpa effetti sulla salute:
http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/aria/generale_120.asp
Bisognerebbe ricordare ai grillini che è più di un mese che piove. Anche volendo è impossibile bruciare stoppie.
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