IL PARERE DEL BLOGGER: Mi spiace non potermi unire al coro unanime dei critici che hanno ben giudicato LA CITTA' PROIBITA, del regista Gabriele Mainetti già autore del gran successo commerciale Lo chiamavano Jeeg Robot e del mezzo flop Freaks Out.
La città proibita ambientato in una Roma multietnica tra comunità cinese, bengalese e gli italiani e' un minestrone dalla durata monstre di oltre due ore in cui si salva appena la Ferilli nella parte di una romana verace padrona di un ristorante italiano . La storia parte da lontano , dalla Cina della legge del figlio unico e di una ragazza cinese non regolare che viene in Italia a cercare la sorella.
Tra combattimenti degni di Bruce Lee, mafia cinese, un amico di famiglia trafficone che non si rivelerà tanto amico, La città proibita si perde nella trama arzigogolata e in eccessi di durata, il risultato se non e' una dormita sulle comode poltrone di Cinelandia Casale e' uno sbadiglio e la promessa la prossima volta di vedere un film con una vera storia e una vera trama.
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