IL CALAMANDREI INCONTRA IL POETA ROSSANO ONANO
Venerdì 22 aprile la classe IV SIA e alcuni ragazzi del
corso CAT hanno incontrato il poeta Rossano Onano, di Reggio Emilia, che ha
letto e commentato poesie coi ragazzi, riflettendo con loro sul ruolo che la
poesia può assumere quale strumento introspettivo. L’iniziativa rientra nel
progetto didattico mirante ad avvicinare i ragazzi alla poesia non tanto come
ad una tecnica espressiva con regole compositive rigide e precise, ma a far
amare il canto poetico come espressione dell’animo umano, dei suoi sentimenti e delle problematiche più
profonde. In tal senso il poeta non è un tecnico della parola che conosce
particolari artifici, infatti la poesia è una dimensione interiore che tutti
noi possiamo coltivare. Onano è un poeta maturato nel contesto della
psichiatria. Come psichiatra Onano ha vissuto con passione e cercando soluzioni
nuove gli anni della legge Basaglia. Ha conosciuto la sofferenza che la
malattia mentale porta con sé, cercando, con profondi tratti di sensibile
umanità, di curarla e guarirla. La sua poesia è il modo in cui lui ha vissuto
questa esperienza, l’ha rielaborata. Credo che si possa dire che i versi di
Onano cantano l’amore che ha avuto per i suoi malati, per coloro che per tanto,
troppo tempo sono stati considerati degli emarginati.
Ai ragazzi Onano non ha letto solo suoi versi, ma anche una
toccante poesia composta da un giovane tossicodipendente, in occasione della
morte del padre alcolizzato, col quale era sempre stato in conflitto, e che
sarebbe presto morto anche lui per overdose. I versi sono stati un chiaro
esempio di come la poesia sia uno strumento di analisi introspettiva, di come,
diciamolo ancora una volta, oltre gli aridi tecnicismi compositivi aiuti
chiunque (forse proprio i giovani) a prendere coscienza dei propri sentimenti e
delle proprie emozioni. In ultimo, una serie di poesie incentrate sulla figura
di una sua giovane paziente, alla quale Onano ha dato il nome poetico di
Alissa, entrata nel tunnel dell’anoressia per contrastare la figura materna, tunnel
dal quale uscirà attraverso una maternità non voluta, recuperando il rapporto
col padre omosessuale, sono state il pretesto per approfondire il tema
dell’anoressia e del conflitto generazionale in genere.
Intervistati dall’insegnante gli allievi che hanno
partecipato all’iniziativa e che contemporaneamente stanno analizzando i testi
di De André, hanno concluso che le situazioni e i personaggi poetici che
ricorrono nei versi di Onano sarebbero ben descritti da quelli che chiudono Città vecchia:
« Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni
più le spese.
Ma se capirai, se li cercherai
fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre
figli
vittime di questo mondo »
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