mercoledì 27 aprile 2016

CRESCENTINO: IL CALAMANDREI INCONTRA IL POETA ROSSANO ONANO



IL CALAMANDREI INCONTRA IL POETA ROSSANO ONANO
Venerdì 22 aprile la classe IV SIA e alcuni ragazzi del corso CAT hanno incontrato il poeta Rossano Onano, di Reggio Emilia, che ha letto e commentato poesie coi ragazzi, riflettendo con loro sul ruolo che la poesia può assumere quale strumento introspettivo. L’iniziativa rientra nel progetto didattico mirante ad avvicinare i ragazzi alla poesia non tanto come ad una tecnica espressiva con regole compositive rigide e precise, ma a far amare il canto poetico come espressione dell’animo umano,  dei suoi sentimenti e delle problematiche più
profonde. In tal senso il poeta non è un tecnico della parola che conosce particolari artifici, infatti la poesia è una dimensione interiore che tutti noi possiamo coltivare. Onano è un poeta maturato nel contesto della psichiatria. Come psichiatra Onano ha vissuto con passione e cercando soluzioni nuove gli anni della legge Basaglia. Ha conosciuto la sofferenza che la malattia mentale porta con sé, cercando, con profondi tratti di sensibile umanità, di curarla e guarirla. La sua poesia è il modo in cui lui ha vissuto questa esperienza, l’ha rielaborata. Credo che si possa dire che i versi di Onano cantano l’amore che ha avuto per i suoi malati, per coloro che per tanto, troppo tempo sono stati considerati degli emarginati.
Ai ragazzi Onano non ha letto solo suoi versi, ma anche una toccante poesia composta da un giovane tossicodipendente, in occasione della morte del padre alcolizzato, col quale era sempre stato in conflitto, e che sarebbe presto morto anche lui per overdose. I versi sono stati un chiaro esempio di come la poesia sia uno strumento di analisi introspettiva, di come, diciamolo ancora una volta, oltre gli aridi tecnicismi compositivi aiuti chiunque (forse proprio i giovani) a prendere coscienza dei propri sentimenti e delle proprie emozioni. In ultimo, una serie di poesie incentrate sulla figura di una sua giovane paziente, alla quale Onano ha dato il nome poetico di Alissa, entrata nel tunnel dell’anoressia per contrastare la figura materna, tunnel dal quale uscirà attraverso una maternità non voluta, recuperando il rapporto col padre omosessuale, sono state il pretesto per approfondire il tema dell’anoressia e del conflitto generazionale in genere.
Intervistati dall’insegnante gli allievi che hanno partecipato all’iniziativa e che contemporaneamente stanno analizzando i testi di De André, hanno concluso che le situazioni e i personaggi poetici che ricorrono nei versi di Onano sarebbero ben descritti da quelli che chiudono Città vecchia:
« Se tu penserai, se giudicherai
 da buon borghese
 li condannerai a cinquemila anni più le spese.
 Ma se capirai, se li cercherai
 fino in fondo
 se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo »

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